Recensione
Il nome non trae in inganno: la Panoramica è proprio dove dice di essere, sul cocuzzolo di una collina che domina l'intera valle del Piave. Un punto preziosissimo dal punto di vista strategico, in passato teatro di numerosi scontri militari tra cui quello della Prima Guerra Mondiale che dà il nome alla vicina Nervesa. Oggi, per fortuna, qui si combattono solo battaglie culinarie, e il successo è assicurato: il ristorante di Edi Furlan, che è anche (non a caso) il presidente regionale dell'Associazione Italiana Sommelier, è uno spettacolare bignami della cucina trevigiana e, insieme, un parco dei divertimenti gastronomici (ed enologici) che non può lasciare scontento nessun palato. Estrema accuratezza nella scelta delle materie prime e raffinatezza nel servizio sono solo due dei punti a favore di un locale di assoluta eccellenza. Il conto finale è sui 45 euro bevande comprese, ma l'esborso è pienamente giustificato.
La cucina si districa con perizia tra la fedeltà ai prodotti tipici e la capacità di innovare, come si intuisce già scorrendo la lista degli antipasti: deliziosa l'insalata di carciofi con scaglie di "formaio imbriago" (tipico formaggio della zona affinato in vino Cabernet e Raboso), ma da provare sono anche il salame d'oca con radicchio marinato e, in stagione, la terrina di asparagi con l'uovo. I funghi sono un altro piatto forte della casa: da gustare con soppressa e polenta (9 euro). Il radicchio, vegetale principe del trevigiano, fa naturalmente capolino anche nei primi: splendidi, per equilibrio di sapori e consistenze, gli gnocchetti di patate e zucca con radicchio e ricotta fumé. Delicatissime anche le fettuccine all'uovo con trota del Piave e asparagi (9 euro). Per chi ama i sapori più forti ci sono i paccheri con capriolo e porcini; in alternativa, un altro cavallo di battaglia della casa è il risotto, in particolare quello ai funghi.
I secondi, rigorosamente di carne, meriterebbero da soli una recensione a parte. Paradisiaco il filetto di maiale al Carnia vecchio e funghi (16 euro), figlio di un perfetto abbinamento con il tipico formaggio stagionato friulano, aggiunto solo a fine cottura. Le alternative sono di tale interesse che si vorrebbe ordinare tutto: tagliata di fassona piemontese, formaggio Asiago grigliato con polenta e funghi, guancetta brasata al Prosecco, quaglia al forno e per finire l'eccellente filetto di bue al Margottino (il Cabernet dell'azienda agricola di famiglia). Diversi i dolci della casa, ma nella patria del tiramisù la scelta è obbligata: semplicemente uno dei migliori mai provati.
Visto il contesto, la selezione dei vini è un altro fiore all'occhiello della casa: l'assortimento è vastissimo e vale la pena farsi guidare dal titolare per gli abbinamenti, dando una chance alle bottiglie locali come il Manzoni Bianco della cantina Santi Angeli, lo splendido rosso Phigaia, blend di Cabernet e Merlot, o l'altrettanto armonico Oltre il Rosso. Qui si può davvero parlare di "chilometro zero", visto che l'azienda Serafini & Vidotto sorge a pochi metri... A fine pasto ci si può concedere un bicchierino di uno dei liquori della casa: consigliato quello alla liquirizia.