Recensione
Il nome di un ristorante talvolta può essere insignificante, ma in altri casi riveste un ruolo fondamentale. In questa seconda categoria rientra senza alcun dubbio la Casa del Vino della Vallagarina, il cui nome non ha proprio nulla di casuale: il locale nasce infatti dall'associazione di 30 produttori vinicoli della parte inferiore della valle dell'Adige, con l'obiettivo di promuovere i vini e distillati della zona. Dopo oltre vent'anni dalla fondazione, avvenuta nel 1996, si può ben dire che lo spirito (perdonateci il gioco di parole) sia lo stesso: il "core business" è ancora e sempre il vino, in funzione del quale si muove tutto il resto, cibo compreso. Eppure si può star sicuri che valga la pena salire fino a Isera anche per la cucina, oltre che per la splendida veduta panoramica su Rovereto e tutta la vallata circostante.
Come anticipato e come ben specificato da un'avvertenza stampata addirittura sui tovaglioli, i piatti serviti nel ristorante vengono rigorosamente dopo il vino, a cui sono funzionali. Per questo la cucina ha scelto di puntare ogni giorno su un menu fisso, composto da antipasto, primo, secondo e dolce, al prezzo assai amichevole su 30 euro. La soddisfazione gastronomica dipende quindi anche dalla fortuna, anche se alcune pietanze si ripetono con una certa frequenza: per esempio l'eccellente carne salada, servita con granella di noci e miele, e proveniente (come tutte le materie prime) da piccoli produttori della zona. Come primo a noi è capitato un altrettanto gustoso risotto ai funghi porcini, delicato e perfetto nella cottura.
I secondi cambiano parecchio da una stagione all'altra: in estate abbiamo assaggiato un raffinato roast beef di manzo con salsa al pesto, con accompagnamento di patate. Sul dolce, invece, le variazioni sono assai più contenute e lo strudel, qui particolarmente raffinato, è praticamente immancabile. Il resto, come annunciato, lo fa il vino: le scelte possibili sono praticamente infinite, qui ci limitiamo a segnalare l'ottimo e premiato Marzemino delle cantine di Alessandro Secchi, giovane e fresco ma con un'ottima struttura. L'atmosfera e il servizio sono da applausi e per chiudere il pasto si può contare su una delle innumerevoli grappe disponibili alla carta.