Recensione
Nel pieno centro di Rovereto, a due passi dal frequentatissimo museo Mart, sorge questo piccolo ma curatissimo locale che negli anni (è aperto dal 2001) si è conquistato un posto di rilievo nel panorama della cittadina trentina. Al look piacevolmente retrò del piano superiore, che ricorda i bistrot parigini, si accompagna l'ambiente tranquillo e riservato delle antiche cantine, perfettamente restaurate. Il menu è basato su ingredienti e piatti tipici del territorio, con la qualità come comune denominatore anche delle proposte più semplici (dai panini e taglieri). Il servizio molto cortese e i prezzi abbordabili fanno dell'osteria un riferimento ideale anche solo per un pranzo veloce.
Ricco e vario il panorama degli antipasti, a partire dalla classica torta di patate accompagnata da speck e insalata di cavolo cappuccio; interessanti anche i crostoni con vari abbinamenti (tra cui ricotta, pomodori secchi e acciughe, oppure stracchino, rucola e pomodorini). Il vero punto di forza sono però sicuramente le selezioni di salumi: quella locale comprende speck crudo e cotto, mortandela della Val Di Non, luganega e carne salada. In alternativa ci sono anche un tagliere di crudi (Parma, San Daniele e Norcia) e una degustazione di salumi da varie regioni d'Italia, dalla finocchiona al blutwurst. Ottimo pure l'assortimento di formaggi: imperdibili quelli trentini, con casolet della Val di Sole, Vezzena, puzzone di Moena, Trentingrana e formaggio affinato al vino Enantio, il tutto accompagnato da mostarde di cipolle e peperoni e miele.
I primi piatti non tradiscono la regola della qualità: eccellente la pasta con ragù bianco e crema di porri, invitanti pure la versione "gustosa" (con speck cotto e pomodorini), i tipici gnocchetti di pane con burro fuso e rosmarino e il risotto "Acquerello" con zafferano, pere e liquirizia. Ogni giorno il menu presenta inoltre una crema o zuppa con vari ingredienti. Tra i secondi il semplice "Pettiburger" di manzetta prussiana si accompagna al succulento rotolo di coniglio con salvia e lardo e al filetto di trota gratinato alle mandorle. In tono minore i dolci, fornitissima invece la cantina, con quasi 500 etichette tra cui moltissime (fino a 40) proposte quotidianamente anche al bicchiere.