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Pubblicato Mercoledì, 22 Dicembre 2004 19:14
Era appena terminato un decennio di edonismo sfrenato, ma anche di omologazione culturale e di appiattimento sulla scarsa qualità (non solo in campo gastronomico), quando nel
1990 la
Slow Food decise di sfornare la sua prima guida alle osterie, completa di
700 recensioni. A quindici anni di distanza quella dell'associazione piemontese è diventata, come abbiamo già avuto occasione di dire, una vera Bibbia del settore; i suoi nemici, invece - come ricostruisce
Paola Gho nella gustosissima prefazione - sono scomparsi o in calo. E non è una cattiva notizia, quando i nemici si chiamano nouvelle cuisine e fast food all'americana.
Ma adesso che il modello della piccola e modesta
osteria, della cucina genuina, dei
prodotti tipici ha avuto successo, il pericolo è un altro, continua la Gho (curatrice principale della guida): appiattirsi sugli stereotipi, giudicare acriticamente buono tutto ciò che si presenta come "povero" e talvolta falsamente tradizionale. Una guida dunque continua a essere indispensabile: per distinguere chi davvero coltiva la
tradizione gastronomica locale da chi si limita a sfruttarla a suo uso e consumo, per non adagiarsi sulle mode ma continuare a scoprire nuovi sapori.
Le caratteristiche della guida rimangono costanti nel tempo:
recensioni asciutte ma preziose, attente a fornire quante più informazioni possibili; ristoranti a basso prezzo (che offrano cioè un menu completo a meno di
35 euro); aggiornamenti puntuali sui locali recensiti nelle precedenti edizioni. In
189 sono, quest'anno, quelli che si guadagnano la
chiocciola di Slow Food, simbolo della massima qualità gastronomica. E più di
1600 in totale i ristoranti segnalati.
Cosa aggiungere ancora? L'ineguagliabile
comodità di consultazione (con le pratiche mappe per ogni regione), la presenza di recapiti sempre verificati e affidabili, la sostanziale
precisione - salvo qualche sbavatura - di menu e prezzi riportati, e soprattutto la straordinaria abilità nello scoprire, in mezzo a una miriade di locali, quelli davvero significativi e meritevoli di una visita, fanno di questa guida un acquisto imprescindibile per chiunque voglia gustare alla fonte le delizie della cucina italiana.