Ristorante D'O Hot
28485
0Add
Indirizzo
Via / piazza
via Magenta 18
Città
Cornaredo
Località / frazione
San Pietro all'Olmo
Regione
Lombardia
Provincia
Milano
Informazioni
Orari
mezzogiorno e sera
Coperti
32
Prezzi
40-45 €
Carte di credito
No
Note
Prenotazione obbligatoria
Contatti
Telefono
02-9362209
E-mail
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Opinione autore
Ristorante D'O
2012-05-19 13:08:12
Locuste
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Recensione
Data di visita
Aprile 14, 2012
Recensione
Prendete un giovane cuoco cresciuto alla corte di Gualtiero Marchesi e altri chef d'élite; trasportatelo in una modesta trattoria di provincia alla periferia di Milano; fatelo lavorare su ingredienti "poveri" e tradizionali e a prezzi accessibili per i comuni mortali. La ricetta del successo? Per Davide Oldani sì, perché il talentuoso cuoco milanese ha evitato la tentazione di trasformare il suo locale in uno snobistico ritrovo per gastronomi e lo ha reso un ristorante vero, dove le tecniche dell'alta cucina sono applicate in modo ineccepibile e irripetibile alle materie prime più comuni della zona. Oggi, a 7 anni dalla nostra prima visita, il modello continua a essere vincente: qua e là emergono qualche formalismo di troppo e il noto narcisismo dello chef (basta vedere i quadri alle pareti), oscurati però dalla sua genialità, non solo ai fornelli. Tra le invenzioni di Oldani ci sono infatti il piatto inclinato, per mangiare senza sforzo minestre e zuppe, e la posata "passepartout" che racchiude in un solo oggetto forchetta, cucchiaio e coltello.
Uno dei principi inderogabili di Oldani è quello che impone di utilizzare esclusivamente ingredienti di stagione: il menu varia dunque di mese in mese, anche se alcune proposte sono ormai ben note ai fedelissimi del locale. Tra queste c'è uno degli antipasti consigliati dalla casa, la cipolla caramellata con Grana Padano caldo e freddo, abbinamento delicato, gustoso e per nulla artificioso. Eccellente anche la barba dei frati con baccalà mantecato, spugnole e tarassaco, originali gli asparagi con salsa vaniglia salata e polvere di pancetta. I primi sono spesso a base di pasta fresca e riso di alta qualità: noi abbiamo provato un eccellente risotto al melograno e agrumi e gli gnocchi allo zenzero e pera. Interessanti i malfatti di ricotta, piselli, liquirizia e senape in foglia, una schiccheria il rosa e riso, naturalmente con pompelmo rosa. Il piatto meno riuscito è la crema tiepida di aspargina, strichetti e uva di mare, a nostro avviso poco equilibrata.
Sorprendenti i secondi come la lingua con pere e cavoletti di bruxelles o l'irriconoscibile trippa, preparata in tranci con scarola e salsa agrodolce. Semplice ma eccellente il navarin d'agnello al profumo d'aglio, pinoli e uvetta; altra rielaborazione di una ricetta tradizionale è il musetto di maialino arrostito con "carota primitiva" e carbone vegetale (quest'ultimo a base di topinambur). Non deludono neppure i dolci, in particolare la mousse di cioccolato con frutti della passione e pepe nero e la colomba cristallizzata con rabarbaro e timo. Piatti molto elaborati, ma non per questo meno genuini e invitanti. La cantina è all'altezza della situazione con vini per tutti i gusti e le tasche; ottimo il Rossese di Dolceacqua Migliarina dell'Agriturismo Ca' de Faro'. Le porzioni sono ridotte ma equilibrate, i prezzi contenuti: a pranzo c'è un menu a 11,50 € (prezzo immutato da anni), a cena una proposta degustazione a 32 €. Inevitabile conseguenza è l'affollamento del locale: ormai la lista d'attesa sfiora i 6 mesi, e per prenotare al sabato sera bisogna aspettare anche un anno! Appena più facile trovare posto a mezzogiorno in settimana.
Uno dei principi inderogabili di Oldani è quello che impone di utilizzare esclusivamente ingredienti di stagione: il menu varia dunque di mese in mese, anche se alcune proposte sono ormai ben note ai fedelissimi del locale. Tra queste c'è uno degli antipasti consigliati dalla casa, la cipolla caramellata con Grana Padano caldo e freddo, abbinamento delicato, gustoso e per nulla artificioso. Eccellente anche la barba dei frati con baccalà mantecato, spugnole e tarassaco, originali gli asparagi con salsa vaniglia salata e polvere di pancetta. I primi sono spesso a base di pasta fresca e riso di alta qualità: noi abbiamo provato un eccellente risotto al melograno e agrumi e gli gnocchi allo zenzero e pera. Interessanti i malfatti di ricotta, piselli, liquirizia e senape in foglia, una schiccheria il rosa e riso, naturalmente con pompelmo rosa. Il piatto meno riuscito è la crema tiepida di aspargina, strichetti e uva di mare, a nostro avviso poco equilibrata.
Sorprendenti i secondi come la lingua con pere e cavoletti di bruxelles o l'irriconoscibile trippa, preparata in tranci con scarola e salsa agrodolce. Semplice ma eccellente il navarin d'agnello al profumo d'aglio, pinoli e uvetta; altra rielaborazione di una ricetta tradizionale è il musetto di maialino arrostito con "carota primitiva" e carbone vegetale (quest'ultimo a base di topinambur). Non deludono neppure i dolci, in particolare la mousse di cioccolato con frutti della passione e pepe nero e la colomba cristallizzata con rabarbaro e timo. Piatti molto elaborati, ma non per questo meno genuini e invitanti. La cantina è all'altezza della situazione con vini per tutti i gusti e le tasche; ottimo il Rossese di Dolceacqua Migliarina dell'Agriturismo Ca' de Faro'. Le porzioni sono ridotte ma equilibrate, i prezzi contenuti: a pranzo c'è un menu a 11,50 € (prezzo immutato da anni), a cena una proposta degustazione a 32 €. Inevitabile conseguenza è l'affollamento del locale: ormai la lista d'attesa sfiora i 6 mesi, e per prenotare al sabato sera bisogna aspettare anche un anno! Appena più facile trovare posto a mezzogiorno in settimana.
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