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Pubblicato Mercoledì, 23 Maggio 2012 14:33
CLASSIFICAZIONELe cavallette appartengono all'ordine degli
Ortotteri (dal greco "ali diritte"), che è incluso nella classe degli insetti. Gli insetti appartenenti a tale ordine sono caratterizzati da
arti posteriori lunghi e adatti al salto,
apparato boccale masticatore e organi stridulatori. Ne fanno parte circa 20.000 specie tra cavallette,
locuste e grilli.
L’ordine degli Ortotteri è suddiviso in due sottordini: quello degli
Ensiferi e quello dei
Celiferi.
Il sottordine degli Ensiferi (“portatori di ensa o spada”) comprende le famiglie dei Grillidi, Grillotalpidi e Tettigonidi: tali insetti sono caratterizzati da
antenne lunghe e sottili, un ovopositore prominente e
organi stridulatori posti alla base del primo paio di ali.
Il sottordine dei Celiferi si distingue per le antenne più corte e robuste, un
ovopositore breve e organi stridulatori posti sul femore delle zampe anteriori.
Con il termine cavalletta generalmente si indicano tutti gli insetti ortotteri alati, con gli arti posteriori atti al salto.
In particolare, esso include i membri delle famiglie
Tettigonidi (sottordine Ensiferi, cavallette verdi),
Tetrigidi (sottordine Celiferi, cavallette nane) e
Acrididi (sottordine Celiferi, cavallette migratrici, più propriamente dette
locuste).
Le
cavallette verdi hanno antenne rivolte all'indietro, che si estendono oltre l'estremità posteriore del corpo; le femmine, dotate di un ovopositore a forma di spada (da cui il nome del sottordine degli ensiferi, a cui le cavallette verdi appartengono), solitamente depongono le uova nel terreno o in fessure della corteccia degli alberi. La comune cavalletta verde è classificata come
Tettigonia viridissima.
Le
cavallette nane sono le specie di più piccole dimensioni; le si riconosce per lo scudo dorsale (pronoto) molto allungato. Tra le specie più diffuse si cita la
Paratettix meridionalis.
Le
cavallette migratrici, o
locuste propriamente dette, sono invece caratterizzate dalla possibilità di
migrare in caso di sovrappopolazione e dalla presenza di antenne brevi.
Le cavallette che popolano il nostro territorio appartengono, per la quasi totalità, alla specie
Calliptamus Italicus o
grillastro italiano. Si tratta di un insetto Ortottero tipico del
bacino del Mediterraneo, diffuso in Nord Africa, Spagna, Italia, Europa orientale e in vaste zone asiatiche. Gli adulti sono di colore
grigio o bruno con ali rosate e presentano un accentuato
dimorfismo sessuale: il maschio raggiunge una lunghezza di 13-26 mm e la femmina di 21-36 mm. Le forme giovanili (neanidi) sono biancastre appena nate, diventano scure in poco tempo e attraverso più mute raggiungono lo stadio adulto in
40-50 giorni.
Lo sviluppo dal primo stadio larvale alla forma adulta avviene attraverso una
metamorfosi di tipo incompleto: questo significa che le forme giovanili, appena uscite dall'uovo, hanno già l'aspetto dell'insetto adulto, salvo che per le dimensioni ridotte e per l'assenza di ali.
Per raggiungere le dimensioni d’un adulto, la ninfa deve compiere
5-6 mute, liberandosi del vecchio esoscheletro che riveste il suo corpo ma che non può crescere, e sostituendolo con uno più grande.
Altre specie di cavallette presenti in Italia sono:
Anacrydium aegyptium, di colore grigio dal comportamento solitario e non dannosa alle colture;
Dociostaurus maroccanus, di colore bruno, presente nel sud Italia;
Tettigonia viridissima e
Dectigus verrucivorus, specie di maggiori dimensioni e di colore verde; meno frequente è l’
Oedipoda coerulescens, simile al
Calliptamus Italicus, ma di colore grigio con ali azzurre.
CARATTERISTICHE FISICHEGeneralmente le cavallette sono di colore
verde, ma ne esistono
varianti dal giallo al nero.
Come in tutti gli insetti, il corpo della cavalletta è suddiviso in
tre regioni: capo, torace e addome.
Sul capo triangolare sono presenti
due lunghe antenne e ai lati di esso sono collocati due grandi
occhi neri sporgenti. Gli occhi sono formati da tanti piccoli occhi, ciascuno dei quali cattura una parte dell’oggetto osservato per ricostruire successivamente l'immagine.
Le
antenne sono utili per orientarsi nell’ambiente e per avvertire la presenza di predatori che si trovino anche molto lontani; esse sono inoltre
sensibili al calore ed all’umidità e vengono usate
per annusare e per gustare.
Il torace risulta dorsalmente protetto da una porzione espansa dell'esoscheletro, chiamata
pronoto.
Le
ali anteriori coprono il secondo paio di ali ripiegate a ventaglio e a riposo sotto di esse: il primo paio è coriaceo, il secondo membranoso. Delle due paia di ali, il primo è modificato in elitre con funzione protettiva mentre il secondo è
adatto al volo. In alcune specie, in particolare in quelle tropicali, le ali non sono funzionali, mentre in quelle migratorie permettono voli anche prolungati, alla velocità di circa
20 km/h.
Come tutti gli insetti, le cavallette hanno
sei zampe, ognuna suddivisa in quattro parti principali. Il terzo paio di zampe è particolarmente sviluppato e consente loro di fare
ampi salti nell’aria.
Gli arti possono anche ospitare gli
organi dell'udito e della produzione di suoni. Gli organi dell'udito presentano membrane timpaniche circolari e trasparenti, situate sull'addome o sugli arti posteriori.
I maschi possiedono
organi stridulatori sulla superficie interna dei lunghi femori delle zampe posteriori o alla base del primo paio di ali; per strofinio contro altre parti del corpo, questi organi producono
suoni caratteristici, diversi da specie a specie.
COMPORTAMENTOLe cavallette compiono
una sola generazione l’anno. Le neanidi nascono scalarmente dalla fine di maggio alla fine di luglio, in funzione dell’altitudine e dell’esposizione. I primi adulti compaiono in
luglio e si spostano in volo per brevi distanze. L’
ovideposizione inizia in agosto in aree circoscritte, dette grillare, caratterizzate da terreni incolti, compatti, esposti a sud e dotati di pendenza, quindi meno soggetti a ristagni idrici. Le uova sono deposte in un
numero variabile da 25 a 55, all’interno di una ooteca (o cannello), sono sovrapposte le une alle altre ed incollate da un secreto spugnoso. Ogni ooteca viene inserita all’interno di un
foro prodotto nel terreno dalla femmina alla profondità di 3-4 cm.
Le femmine di locusta depongono le uova
in autunno, all'interno di buchi scavati nel terreno con l'estremità dell'addome; le uova si schiudono in primavera e gli individui giovani raggiungono la maturità in luglio o agosto. Specie normalmente
non migratrici, possono diventare tali per necessità, ad esempio in caso di sovrappopolazione. In questo caso, prima della migrazione vanno incontro a profondi cambiamenti nella morfologia e nell'anatomia esterna. La più comune specie di locusta è la
Locusta migratoria.
Gli ortotteri sono noti per la capacità di produrre suoni di tonalità e ritmi distinti, attraverso lo strofinio degli appositi organi stridulatori. Tale abilità è una
prerogativa dei maschi, che se ne servono per attirare le femmine.
Uno dei fenomeni più interessanti di questi insetti, sia dal punto di vista biologico che applicativo, è quello del
gregarismo che porta alla formazione di
orde migratrici costituite da un numero sterminato di individui.
Le cavallette si rinvengono negli
ambienti più disparati, dal livello del mare fino a quote molto elevate. L'alimentazione è
molto varia e per alcuni è rappresentata unicamente da vegetali; in realtà
una buona parte di esse si nutre sia di vegetali che di resti animali; qualche gruppo è
decisamente carnivoro.
A cura di Alessandro NebuloniPrimo ConsigliereFonti:www.storianaturale.org/v-insetti-cavallette.htmit.wikipedia.org/wiki/Cavallettewww.carcuro.com/cavallette.htmwww.stuard.itwww.lucianabartolini.net/pagina_grilli.htm