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L'ATMosfera giusta

Mancano pochi minuti alle otto di sera. Dietro piazza Cordusio a Milano, davanti al capolinea del 19, alcune persone attendono sotto un portico. Pochi minuti e una vettura verde scuro fa capolino. Ha la stessa fisionomia dei vecchi tram ma è pregevolmente rifinita e con interni lussuosi che richiamano i fasti del primo novecento. ATMosfera, questo è il nome, è un ristorante sui binari.

Alle otto in punto, le quindici persone – il numero massimo di commensali possibili – sono già salite e si stanno accomodando sui pittoreschi divanetti della carrozza. I tavoli, disposti su due file, sono apparecchiati alla perfezione e guardando la città dal finestrino sembra di trovarsi in un altro mondo, ovattato e chic. Le tendine color panna e dai panneggi morbidi fanno dell’ambiente un locale accogliente e intimo.
I menù sono però la prima cosa a destare l’interesse di tutti; a seconda dei gusti è possibile prenotarne uno di carne e uno di pesce.

Si parte. Il conducente muove ATMosfera lentamente per i lunghi viali di Milano e, incrociando gli altri tram, non di rado capita di essere salutati. Ci sentiamo un po’ delle star anche se il protagonista indiscusso è lo chef.

I menu sono interamente consultabili all’indirizzo http://www.atm-mi.it/ATM/foto_atmosfera.htm. Per non svelare tutto ai nostri lettori mi soffermerò in particolare su un primo, le crespelle di ricotta, spinaci novelli e gratin di pistacchi e su un secondo, lo stinco di vitello scomposto con patate saltate.
Le crespelle sono molto delicate e l’accostamento coi pistacchi azzeccato e ben equilibrato. Non ci troviamo in un ristorante del centro ma la sensazione è quella e tutto viene enfatizzato dal Castello Sforzesco che ti passa davanti, dall’Arco della Pace che ti appare mentre stai assaggiando il primo boccone. Lo stinco, per la cronaca, è ricoperto da una salsa avvolgente e vellutata. La carne, ben cotta, è morbida al palato e si sposa senza dubbio con il Barbera dell’Oltrepò Pavese proposto.
Anche i dolci sono curatissimi ma non voglio rovinarvi la sorpresa di una serata da trascorrere obbligatoriamente con qualcuno al quale o alla quale, dopo un invito così, non potrete di certo più resistere..

I prezzo, al di là di ogni aspettativa è di 50 euro a testa: mettiamoci Milano, mettiamoci la cucina ad alto livello, l’ambiente a 5 stelle, il servizio impeccabile. Mettiamoci che sembra un piccolo Orient Express. Vale un dieci per l’onestà. Unica pecca la lista di attesa che ora si aggira oltre i due mesi. Ma se non avete fretta prenotate, ne vale davvero la pena.

Lorenzo Filippi

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