Recensione
Lasciare il litorale croato per avventurarsi nell'interno vuol dire cambiare completamente scenari e prospettive, quasi al punto di sentirsi in un paese diverso. A pochi chilometri dalla turistica Omis, sulle rive del fiume Cetina regnano alberi, inquietante silenzio e strade dissestate, anche se non manca chi si arricchisce con il business del rafting lungo il tortuoso canyon scavato dalle acque. In questo scenario sorge la Konoba Kunjak, uno dei pochi alberghi e ristoranti della zona, che oltre a una serie di prodotti tipici (vino, miele, liquori) offre anche qualche piacevole variazione sul menu, di per sé non proprio vario, di queste lande. Il tutto in un'atmosfera tanto spartana (la brace attizzata col phon è un'immagine che dice più di qualsiasi parola!) quanto accogliente.
Una premessa doverosa: il locale si autodefinisce "Casa del Vino" (in italiano), e in effetti è circondato da un rigoglioso vitigno e sfoggia alle pareti i trofei vinti in chissà quali manifestazioni enologiche. Purtroppo, la passione dei dalmati per il proprio vino, ritenuto (da loro) un prodotto eccezionale e ricercatissimo, non ha alcun riscontro con la realtà: la bevanda, dal gusto alcoolico e acidulo, è da evitare ad ogni costo.
Detto questo, si può ordinare una bottiglia di ottima birra Ozujsko a prezzi assai competitivi e proseguire serenamente con il pasto. Che inizia con antipasti alquanto gustosi: prosciutto dalmata, dal sapore "selvatico" e incisivo, e pecorino.
Non manca naturalmente l'onnipresente griglia, sulla quale cuocere senza risparmio carne (maiale o agnello) e pesce di mare (prevalentemente orate). Ma la carta vincente della cucina, vista la vicinanza del fiume, è il pesce d'acqua dolce: in particolare le ottime trote, presentate sia alla brace, sia nell'inconsueto sugo di vino (questa volta più che soddisfacente) con polenta. Quest'ultimo è senz'altro il piatto migliore del menu. Altre pietanze nella lista sono la costoletta di maiale, assai semplice, e la costoletta dalmata con contorno di saporite lenticchie. Ci sono poi gli inquietanti "uccelli di vitello nel sugo di vino": si tratta semplicemente di involtini di carne la cui forma ricorda vagamente un volatile. Si chiude con crèpes e frittelle dalmate prima di provare i sorprendenti (in positivo) liquori e grappe della casa: da consigliare quello di nocciole.