Opinione scritta da Locuste

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Ristoranti
 
2018-10-24 17:04:08 Locuste
Voto medio 
 
7.6
Qualità 
 
6.0
Quantità 
 
7.0
Servizio 
 
8.0
Prezzo 
 
9.5
Opinione inserita da Locuste    24 Ottobre, 2018
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Ottobre 06, 2018
Recensione
Il lungolago di Bahir Dar forse non corrisponde esattamente all'ideale europeo di "passeggiata", ma è sicuramente il luogo più animato e al tempo stesso accessibile - almeno nelle ore diurne - della cittadina sulle sponde del lago Tana. Tutti gli abitanti del luogo e i rari turistici si fermano, per una birra o un caffè, in uno dei locali ai bordi della strada principale, semplici e accoglienti, anche se molti di essi hanno sicuramente vissuto tempi migliori. Tra questi c'è indubbiamente il Lake Shore, elegante e sfarzoso ristorante da cui si può godere di un'incantevole vista sul lago, specie al tramonto, con tanto di tavoli all'aperto e giardini: oggi il locale sembra un po' decaduto e la clientela non è così numerosa, ma poco importa, finché ambiente e servizio restano all'altezza.

Per quanto riguarda il cibo, non ci vuole grande fantasia per immaginarsi il menu, composto prevalentemente dai piatti tipici della cucina etiope, anche se non manca qualche pietanza internazionale. Il "plus" del luogo è naturalmente il pesce di lago, che magari non sarà saporitissimo ma è di freschezza invidiabile. Lo si può gustare in vari modi: impanato e fritto, alla griglia o a dadini con spezie e l'immancabile injera. Una curiosità: chi ordina "cooked vegetables" si vedrà arrivare foglie d'insalata, carote e pomodori, il tutto però ripassato in padella! Solito assortimento di birre locali, tra cui la Harar e la Walia.
I prezzi sono appena più alti che altrove, ma sempre nel limite dei 200 birr (poco più di 6 euro) per un pasto completo.
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Ristoranti
 
2018-10-24 15:42:55 Locuste
Voto medio 
 
7.6
Qualità 
 
6.0
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
7.5
Prezzo 
 
9.5
Opinione inserita da Locuste    24 Ottobre, 2018
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Ottobre 05, 2018
Recensione
Questo piacevole locale sul lungolago (si fa per dire: il lago non si vede) di Bahir Dar è tra i più accoglienti e frequentati, anche dagli stranieri, di tutta la città. Purtroppo è più indicato nel corso della giornata che a cena, dato che l'offerta culinaria è piuttosto limitata e dopo il tramonto - quando peraltro quasi tutta l'attività in città si spegne - si rischia di non trovare gran parte dei piatti indicati nel menu. Benché la conoscenza dell'inglese del personale sia pressoché nulla, comunque, il servizio molto cortese e l'ambiente confortevole vi faranno sentire a casa.

La specialità della casa è ovviamente il caffè: alle pareti un dipinto ricorda la vicenda di Kaldi, il pastore etiope che secondo la leggenda ne scoprì le proprietà eccitanti osservando il comportamento delle capre che lo consumavano! Per quanto riguarda il cibo, il menu propone una serie di piatti tipici della tradizione etiope: tra questi anche alcuni a base di pesce di lago, purtroppo non disponibili al momento della nostra visita. Ciò che invece abbiamo gustato con piacere è il kuanta firfir, un singolare piatto composto da listarelle di injera imbevute in sugo piccante e condite con carne essiccata di agnello, naturalmente da consumare con l'accompagnamento di altra injera fresca. Pare che questo piatto sia considerato il principale antidoto alla sbornia per gli etiopi, e non fatichiamo a capire perché! Chi, invece, non si fosse ancora ubriacato può stappare una delle birre locali, tra cui St.George (a nostro avviso la meno soddisfacente) e Walia.
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Ristoranti
 
2018-10-24 15:02:33 Locuste
Voto medio 
 
7.5
Qualità 
 
6.5
Quantità 
 
7.0
Servizio 
 
7.0
Prezzo 
 
9.5
Opinione inserita da Locuste    24 Ottobre, 2018
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Ottobre 04, 2018
Recensione
La zona di Bole Road, nei pressi dell'aeroporto, è una delle più frequentate e ricche di attività commerciali di Addis Abeba, e i ristoranti non mancano di certo. Tuttavia, tra manifeste "trappole per turisti" che propongono cene a buffet con intrattenimenti e spettacoli danzanti, e locali solo per autoctoni in cui gli stranieri non sembrano troppo graditi, non è facile trovare la giusta via di mezzo. La risposta è il Mimi's Restaurant and Lounge, un locale curato e frequentato che costituisce una vera e propria oasi di pace in un quartiere non troppo rassicurante, soprattutto di sera.

Il locale è aperto tutto il giorno e dispone, accanto ad alcuni tavoli interni, di un vasto giardino coperto con bancone bar e maxischermi per le seguitissime partite. In orario pomeridiano, è il luogo ideale per un sandwich (buoni quelli al tonno e alle verdure) o per le onnipresenti uova, cucinate in ogni modo possibile; c'è anche la possibilità di assaggiare una tazza di caffè (bunna) preparato con il rito tradizionale.
La cucina vera e propria propone tutti i classici della cucina etiope, dai tibs di agnello al firfir. Molto originali sono invece le zuppe, tra cui quella di carote e zenzero: sapori assai forti, ma piacevoli, anche se non per tutti i palati. Tra i piatti più gustosi c'è invece lo shiro, tipico purea di legumi a base di ceci, presentato sia nella versione con carne (bozena shiro) sia in quella vegetariana: è servito bollente in un tegamino, per gustarlo lo si versa sull'injera, la tradizionale focaccia spugnosa.
Qui come altrove mancano completamente i dessert; c'è invece un buon assortimento di birre locali e non, tra le quali è assolutamente consigliabile la Habesha.
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Bar & Pub
 
2018-10-22 11:52:20 Locuste
Opinione inserita da Locuste    22 Ottobre, 2018
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Ottobre 13, 2018
Recensione
Il luogo migliore per degustare il tej, la tipica bevanda etiope simile all'idromele, in diverse qualità e gradazioni alcoliche. La sera, dalle 20.30, organizza serate musicali con spettacoli di danze tradizionali.
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Ristoranti
 
2018-09-30 13:22:22 Locuste
Voto medio 
 
7.5
Qualità 
 
8.0
Quantità 
 
7.0
Servizio 
 
8.5
Prezzo 
 
6.5
Opinione inserita da Locuste    30 Settembre, 2018
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Agosto 16, 2018
Recensione
La parte più moderna del centro storico di Sassari, quella realizzata nell'Ottocento sotto il dominio dei Savoia, è ancora oggi considerata il "salotto buono" della città, ed è sulle sue simmetriche vie che si affacciano tutti i principali luoghi di ritrovo della città: naturalmente, anche i ristoranti. Alcuni sono ormai vere e proprie istituzioni, altri piacevoli novità come il piccolo ristorante San Martino, che in un'atmosfera elegante e piacevolmente démodé mette in scena una cucina raffinata ma consistente. Ambiente e servizio perfetti, i prezzi sono un po' più alti della media cittadina ma, caso più unico che raro, il ristorante offre un menu degustazione davvero onestissimo e all'altezza della situazione.

Partiamo proprio dal menu in questione, che ha un prezzo imbattibile di 30 euro (addirittura 20 nella versione con un solo antipasto) e comprende davvero tutto: servizio, coperto e bevande, ossia una bottiglia di vino e una d'acqua ogni due persone. La degustazione offre un compendio credibile e rappresentativo della cucina del locale: cinque assaggi di antipasti, un primo e un secondo (fissi), un dessert. La selezione di cinque antipasti è comunque consigliata anche per chi volesse ordinare alla carta: alcuni sono davvero ottimi, come gli spiedini di polpo, la parmigiana di melanzane al ragù di pesce spada e il delizioso "raviolo" di pesce. In alternativa, tagliata di pesce alla mediterranea (14 euro) e sauté di frutti di mare (13 euro).

Come primo, il menu offre le originali e ben riuscite orecchiette al sugo di cernia con melanzane viola, davvero equilibrate nei sapori. Altre proposte interessanti (13-15 euro) i paccheri al ragù di gallinella, gli gnocchetti al tonno fresco e crema di basilico e i risotti: da assaggiare quello al radicchio e robiola con ristretto di vino Cagnulari. Secondi unicamente di mare: buona la scaloppa di pesce in crosta di patate alla Vernaccia, proposta anche dal menu fisso, mentre altri cavalli di battaglia sono la catalana di gamberi e calamari (15 euro) e il trancio di tonno in panura. Non manca, naturalmente, il pescato del giorno alla griglia. Validi pure i dessert, tra cui le onnipresenti seadas (6 euro) e l'originale flan di ricotta di bufala. Vini delle principali cantine locali, con ricarichi abbastanza consistenti.
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10
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Ristoranti
 
2018-09-27 09:56:20 Locuste
Voto medio 
 
7.3
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
8.5
Servizio 
 
7.5
Prezzo 
 
5.5
Opinione inserita da Locuste    27 Settembre, 2018
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Agosto 13, 2018
Recensione
La spiaggia di Platamona, a poca distanza da Porto Torres, non gode di buona fama neppure tra gli autoctoni, pur essendo la più vicina a Sassari e di gran lunga la più frequentata dai suoi abitanti. A condannarla è la prossimità con panorami straordinari come quelli di Stintino o Alghero, in confronto ai quali effettivamente il litorale di Marina di Sorso fa ben magra figura. Eppure, dal fallito tentativo degli anni 60-70 di trasformare Platamona in un lido attrezzato in stile riviera romagnola, sono sopravvissute alcune vestigia interessanti, come ristoranti o bar in invidiabile posizione a due passi dal mare. Il Pescatore è addirittura sulla spiaggia e, come suggerisce il nome, ha il pregio di valorizzare la cucina a base di pesce, cosa che da queste parti non è contata: piatti semplici e tradizionali, ma ben presentati, in porzioni abbondanti e a prezzi decisamente equi (35-40 euro per un pasto completo).

Nella stagione estiva il ristorante è letteralmente preso d'assalto ed è indispensabile prenotare, soprattutto per assicurarsi uno dei pochi ma scenografici tavoli sulla veranda esterna (evitando le serate di maestrale!). Il locale funge anche da pizzeria, ma dà ovviamente il meglio nei piatti di pesce: a cominciare dagli antipasti, che al di là delle classiche insalate di mare e cozze alla marinara offrono anche qualche interessante proposta di crudi, come ostriche, cozze e - nella stagione giusta - anche ricci. I primi sono tra i più classici che si possano immaginare, ma ottimamente riusciti: spaghetti allo scoglio, linguine alle vongole, spaghetti al cartoccio (saporiti e perfetti nella cottura), risotto alla pescatora. Per i più esigenti, comunque, non mancano piatti più raffinati come spaghetti all'aragosta o linguine al nero di seppia con gamberi rossi, ravioli con seppie e vongole.

Tra i secondi, vista la freschezza del pescato, il consiglio è quello di rivolgersi sempre al personale per conoscere le proposte del giorno: noi abbiamo optato per una splendida orata da oltre 1 kg, ma sono disponibili anche saraghi, spigole e altri pesci di mare (il prezzo, nella media, è di 5hg all'etto). Anche la frittura, mista o di paranza, è ottima e delicata; in alternativa c'è la più ricercata tagliata di tonno in crosta di pistacchio. Semplici, ma di ottimo livello anche i dolci: crema catalana, semifreddi a vari gusti e l'immancabile seadas. La cantina è abbastanza ben fornita di vini locali, tra cui i bianchi delle principali cantine della zona, da Sella & Mosca a Delogu.
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10
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Ristoranti
 
2018-09-17 17:06:16 Locuste
Voto medio 
 
7.4
Qualità 
 
8.5
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
9.0
Prezzo 
 
4.0
Opinione inserita da Locuste    17 Settembre, 2018
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Agosto 06, 2018
Recensione
Piuttosto decadente e circondato da trafficatissime arterie stradali, il borgo di Mola, antico rione di Formia, non sembra certo promettere chissà quali appetitose sorprese. Eppure la caratteristica via Abate Tosti è la porta d'ingresso per una piccola oasi di pace e delizie: con il suo accogliente locale dalle volte a mattoncini e l'ampia veranda esterna, spesso allietata da musica dal vivo, il Gatto e la Volpe è un vero e proprio tempio della cucina a chilometro zero. Il "plus" del locale sta infatti nella valorizzazione di tanti e poco conosciuti prodotti locali, tra cui diversi Presìdi Slow Food. La cura dedicata anche alle preparazioni più semplici è esemplare e il servizio davvero perfetto per cortesia e rapidità. Peccato solo per i prezzi, decisamente troppo alti soprattutto negli "extra": soprattutto il costo del servizio, calcolato in percentuale sul totale, fa lievitare di parecchio il conto finale.

Il menu è ricchissimo e invitante in ogni sua parte, a cominciare dagli antipasti, che rendono già molto ardua la scelta: i più preferiscono infatti optare per la degustazione (12 euro), che permette tra l'altro di assaggiare le sfiziose capetroccole (polpetti fritti), le alicette marinate, i gamberi con rucola e provolone e il carpaccio di baccalà, tutti disponibili anche in porzione singola. Da provare anche l'insalatina di polpi e rucola con pomodoro torpedino e peschiole (varietà di pesche nane), a 9 euro, e il guazzetto di tellina laziale, Presidio Slow Food. Non meno interessanti i primi (9-10 euro), dalle spaccatelle con gli sconcigli (i frutti di mare detti anche bocconi) ad altre due Presidi: la colatura di alici di Cetara, servita come condimento degli spaghettoni di Gragnano, e la fagiolina di Arsoli, che accompagna pasta e cozze.

Molto semplici ma anche molto soddisfacenti i secondi: basti pensare alle squisite alici di Formia (11 euro), fritte oppure alla griglia con un semplice accompagnamento di olio e limone. In alternativa razza al forno con patate, frittura di paranza (13 euro), calamari imbottiti e per i più esigenti la zuppa di pesce nel coccio (36 euro), ovviamente piatto unico. Da non sottovalutare pure i contorni, tra cui rispuntano la fagiolina di Arsoli e l'ottima scarola. Pochi ma buoni i dolci, tra cui il caratteristico giglietto di Palestrina (altro Presidio) e, in stagione, la debordante torta di crema e fichi. Ben fornita anche la cantina, con diversi vini disponibili al calice.
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Ristoranti
 
2018-09-14 15:46:26 Locuste
Voto medio 
 
7.3
Qualità 
 
8.5
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
8.0
Prezzo 
 
5.0
Opinione inserita da Locuste    14 Settembre, 2018
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Agosto 02, 2018
Recensione
L'Italia intera, ma quella centrale in particolare, pullula di borghi apparentemente sonnolenti e decadenti, ma in grado di procurare le vertigini al solo pensiero della storia che trasuda dalle loro mura. Anagni, città di papi e di schiaffi, è naturalmente tra questi e persino il Ristorante del Gallo non fa eccezione. Il centralissimo locale, adiacente allo storico portico comunale, è infatti in attività addirittura dal 1700 (quando era l'unica locanda cittadina) e deve il suo nome a uno dei cavalieri francesi protagonisti dello storico "schiaffo di Anagni", soprannominato appunto il Gallo. E se la location è incantevole - soprattutto d'estate, quando si può mangiare all'ombra dell'antico portico - non è da meno il menu, in cui la ricerca culinaria è diventata tradizione al punto da generare addirittura un piatto coperto da copyright!

La lista si apre con una serie di semplicissimi, ma deliziosi antipasti: crudo e mozzarella, affettati misti, crostino con mozzarella e alici (10 euro) e le prelibate bruschette miste (4 euro). Nei primi (12 euro) la cucina dà il suo meglio, soprattutto con l'inimitabile timballo alla Bonifacio VIII (marchio registrato), uno sformato di fettuccine con ragù, polpette e prosciutto: il piatto è disponibile solo nei giorni festivi, o su ordinazione. Eccezionali sono anche i fusilli del gallo, preparati con un originalissimo pesto di cicoria e ceci che dà al piatto un gusto leggermente amaro. La tradizione ha il suo spazio con rigatoni cacio e pepe, spaghetti alla carbonara e tonnarelli alla gricia (intitolati a Nicola, un cliente storico). La maggior parte dei primi sono preparati con la pregiata pasta Felicetti.

I secondi sono riservati agli amanti della carne: la totalità dell'offerta, o quasi, proviene dalla griglia, con tagliata e bistecche di manzo (4 euro all'etto) anche di razza marango, braciola di maiale, pollo alla griglia, salsicce e filetto. In alternativa abbacchio (15 euro) e il delizioso capretto alla cacciatora, il tutto con contorno di patate al forno o fritte, verdure di stagione e carciofi alla giudia. Pochi ma interessanti i dolci, dalla debordante Coppa del Monsignore alle ciambelle al vino, passando per zuppa inglese e tiramisù. Ben fornita la cantina, con diversi vini offerti anche al calice: da provare la DOC locale, il Cesanese del Piglio.
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Ristoranti
 
2018-09-07 16:52:52 Locuste
Voto medio 
 
7.3
Qualità 
 
8.0
Quantità 
 
8.5
Servizio 
 
8.0
Prezzo 
 
4.5
Opinione inserita da Locuste    07 Settembre, 2018
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Agosto 01, 2018
Recensione
La leggenda, orgogliosamente tramandata dagli autoctoni, vuole che a Monte San Savino si mangi la carne migliore dell'intera Toscana, e non per caso: la bella cittadina in provincia di Arezzo, posta proprio all'imbocco della val di Chiana, è sempre stata un inevitabile punto di passaggio per tutti i mercanti di bestiame che dall'aretino si dirigevano a Siena e poi verso il litorale. I macellai di Monte San Savino, dunque, godevano del diritto di prima scelta sugli esemplari migliori, e da qui nasce una lunga tradizione di apprezzatissime locande e bracerie. Certo è che oggi il centro storico tra le mura pullula di ristoranti specializzati in carne, e tra questi la Trattoria del Forno è uno dei più suggestivi, con la sua griglia a vista posta proprio all'ingresso e i suoi locali ricavati da un antico forno. Benché possa apparire al primo impatto un po' troppo "turistico", il ristorante non tradisce la sua fama: piatti genuini e abbondanti, servizio rapido e cortese, atmosfera conviviale.

I prezzi, in linea con la media della zona, non sono troppo abbordabili, a meno di optare per uno dei menu degustazione. Il consiglio sarebbe quello di saltare gli antipasti, ma non è facile da seguire: troppo invitanti i crostini toscani ai fegatini (5 euro), così come le bruschette ai porcini, i salumi toscani e il pecorino "del pastore". Il tagliere (15 euro), che oltre a salumi e formaggi comprende anche panzanella e torte salate, è l'opzione ideale per due persone. Tra i primi la scelta è praticamente obbligata: i saporitissimi pici al ragù di chianina (8 euro) sono uno dei cavalli di battaglia della casa, anche se non mancano le alternative, come i tagliolini al tartufo, i tortelli del Casentino (con porri, rigatino e scaglie di grana) e i caratteristici pici all'aglione.

Il meglio arriva ovviamente con i secondi, a cominciare dall'immancabile fiorentina (4,5 euro all'etto), davvero spettacolare per qualità e cottura. Gustosissime anche la tagliata, al rosmarino (12 euro) o al tartufo (18 euro), e la bistecca di costata. Per i più esigenti non manca il filetto (7 euro/hg), con o senza tartufo. Un cartello all'ingresso specifica il precetto della casa: non si serve carne ben cotta! Inevitabile che passino un po' in secondo piano i dolci, anche se i cantuccini al vin santo e il semifreddo al limone e mandorle con composta di fragole meriterebbero un assaggio. Buono l'assortimento di vini toscani, con una ristretta scelta anche al calice. A fine pasto vengono portate direttamente in tavola le bottiglie dei liquori della casa: classici come limoncello, alloro e liquirizia, ma anche sperimentazioni più ardite (basilico, zafferano).
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Ristoranti
 
2018-09-05 16:30:46 Locuste
Voto medio 
 
7.0
Qualità 
 
8.0
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
7.0
Prezzo 
 
5.0
Opinione inserita da Locuste    05 Settembre, 2018
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Luglio 28, 2018
Recensione
Sembra quasi impossibile che l'animata, popolare e un po' caotica Rapallo sia a due passi da località simbolo del turismo chic e di lusso come Santa Margherita Ligure e, soprattutto, l'altera Portofino. Sarà forse per questo che il piccolo ristorante della famiglia Romano, adiacente al castello simbolo della città, si chiama "Elite" anche se di elitario non sembra avere proprio nulla: anzi, a prima vista il locale può apparire un po' dimesso, con la sua atmosfera molto anni Ottanta per colori e arredamento. Ma si sa, l'abito non fa il monaco e il proverbio vale anche in quest'occasione: la materia prima è d'eccezione, i piatti semplici ma genuini e qualche picco di qualità (vedi gli spettacolari dolci) soddisfa anche i palati più esigenti. Prezzi non bassissimi ma onesti, il servizio può essere migliorato.

Se dobbiamo dire la verità, il primo impatto con la cucina non è dei migliori: l'antipasto misto "Delizie di mare" (15 euro) è infatti un piatto abbastanza anonimo, che include una panoramica senza infamia e senza lode di assaggi di mare come spiedini di gamberi, capesante gratinate, insalata di mare, carpaccio, cocktail di gamberetti e cozze ripiene. Meglio optare per qualcosa di più essenziale, come cozze alla marinara o pesce spada affumicato. Con i primi però arrivano le prime belle sorprese: ottime le linguine alla Nettuno con scampetti e vongole veraci (13 euro), ispirano anche i ravioli neri di pesce con rucola e gamberoni. Per i più tradizionalisti non mancano i classici della cucina genovese: pansotti in salsa di noci (10 euro), trofie al pesto con patate e fagiolini, minestrone alla genovese.

Altrettanto soddisfacenti i secondi di pesce, tra cui spicca una frittura mista davvero ottima per sapore e leggerezza, con gamberi, calamari e alici. In alternativa, pescato del giorno al forno o alla griglia, gamberoni, scampi, filetti di branzino, sogliola alla mugnaia e, su ordinazione, la zuppa di pesce. Ma il meglio deve ancora venire: non ci si può infatti perdere le spettacolari torte fatte in casa, da scegliere direttamente dal carrello. La palma della migliore la vince decisamente la torta con marmellata di limone e noci, un'esplosione di gusto e genuinità. Discreto l'assortimento di vini del territorio, tra cui il Vermentino Colli di Luni "Ma.Teo" delle cantine Edoardo Primo; da provare, per chiudere, i due storici amari genovesi, l'Amaro Camatti e l'Amaro Santa Maria al Monte.
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1235 risultati - visualizzati 101 - 110 « 1 ... 8 9 10 11 12 13 ... 14 124 » Resultati per pagina:
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