Opinione scritta da Locuste
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Ristoranti
2016-06-22 14:46:33
Locuste
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Recensione
Data di visita
Giugno 17, 2016
Recensione
La città vecchia di Bari è una continua sorpresa per il turista, non solo per l'incantevole bellezza dei suoi scorci, ma anche per la cura dedicata alla conservazione e manutenzione degli antichi vicoli. Lo stesso vale per i numerosissimi ristoranti che punteggiano il centro storico, spesso eredi di trattorie secolari, ma abilissimi a tenere il passo con i tempi coniugando la tradizione con il comfort. La Tana del Polpo è un perfetto esempio: ristorante tipico sì, ma con qualche tocco di creatività e raffinatezza per soddisfare anche la clientela più esigente. Gli autoctoni lamentano che negli ultimi tempi il locale sia diventato "più caro", il che significa che ci si mantiene agevolmente nel range dei 35-40 euro per un pasto completo: ne vale decisamente la pena.
La Tana del Polpo, come dice il nome, è essenzialmente una "trattoria di mare" e, soprattutto a pranzo, il menu è di fatto un optional: ci si affida al pescato del giorno e a ciò che propone il mare. Invariabili sono soltanto gli antipasti, tra i quali ovviamente spicca il polpo: sul soffitto ce n'è uno enorme in cartapesta, quello nel piatto invece è tenero e saporito come pochi. Da segnalare anche gamberoni al sale, sformato di ricotta e zucchine con straccetti di bufala e i carpacci di tonno e salmone; l'eventuale disponibilità di frutti di mare crudi viene segnalata di volta in volta dal personale. Da bere vino della casa oppure una piccola selezione di bottiglie, concentrata sui bianchi.
Nei primi piatti (8-13 euro) la cucina può sbizzarrirsi e dare il meglio di sé: davvero eccellenti i paccheri con pescatrice, vongole e gamberi rossi, ma promettono bene anche i più fantasiosi tagliolini al nero di seppia con crema di pistacchi e gamberi, oppure le orecchiette nere con tonno rosso, pomodori secchi, capperi e olive. Con i secondi si approda al regno del pesce fresco: noi abbiamo provato uno straordinario rombo al forno con gratin di patate e pomodori, ma all'ordine del giorno sono anche saraghi, scorfani, cernie e naturalmente gamberi e polpo. Il prezzo si aggira sui 4 euro all'etto. Pochi ed essenziali i dolci, tra cui le tipiche "tette delle monache", ripiene di crema chantilly. Limoncello e amari offerti dalla casa per completare un'esperienza gastronomica di ottimo livello. Da notare che, adiacente al ristorante, è presente anche un take away con piatti tipici baresi, come riso patate e cozze o braciole di cavallo.
La Tana del Polpo, come dice il nome, è essenzialmente una "trattoria di mare" e, soprattutto a pranzo, il menu è di fatto un optional: ci si affida al pescato del giorno e a ciò che propone il mare. Invariabili sono soltanto gli antipasti, tra i quali ovviamente spicca il polpo: sul soffitto ce n'è uno enorme in cartapesta, quello nel piatto invece è tenero e saporito come pochi. Da segnalare anche gamberoni al sale, sformato di ricotta e zucchine con straccetti di bufala e i carpacci di tonno e salmone; l'eventuale disponibilità di frutti di mare crudi viene segnalata di volta in volta dal personale. Da bere vino della casa oppure una piccola selezione di bottiglie, concentrata sui bianchi.
Nei primi piatti (8-13 euro) la cucina può sbizzarrirsi e dare il meglio di sé: davvero eccellenti i paccheri con pescatrice, vongole e gamberi rossi, ma promettono bene anche i più fantasiosi tagliolini al nero di seppia con crema di pistacchi e gamberi, oppure le orecchiette nere con tonno rosso, pomodori secchi, capperi e olive. Con i secondi si approda al regno del pesce fresco: noi abbiamo provato uno straordinario rombo al forno con gratin di patate e pomodori, ma all'ordine del giorno sono anche saraghi, scorfani, cernie e naturalmente gamberi e polpo. Il prezzo si aggira sui 4 euro all'etto. Pochi ed essenziali i dolci, tra cui le tipiche "tette delle monache", ripiene di crema chantilly. Limoncello e amari offerti dalla casa per completare un'esperienza gastronomica di ottimo livello. Da notare che, adiacente al ristorante, è presente anche un take away con piatti tipici baresi, come riso patate e cozze o braciole di cavallo.
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20
Ristoranti
2016-06-14 13:45:53
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 14 Giugno, 2016
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Giugno 11, 2016
Recensione
Celebrata in tutta Italia per l'eccellenza delle sue strutture alberghiere e delle sue terme, la splendida località di Bormio non è altrettanto fornita dal punto di vista della ristorazione, proprio perché i tantissimi hotel tendono a "risucchiare" tutta la clientela. A buona ragione, almeno nel caso del Rezia, che dispone di un ristorante di qualità decisamente elevata, in grado di disimpegnarsi egregiamente sia sul fronte della cucina locale valtellinese, sia sui piatti più noti della gastronomia nazionale. L'impeccabile cortesia del personale fa il resto, e il prezzo finale (dai 40 ai 50 euro per un pasto completo, ma ci sono anche menù degustazione a 32 e 38 euro) è più che meritato. Nella stagione estiva il ristorante è aperto a pranzo e a cena, mentre in inverno a mezzogiorno è sostituito dal lounge bar al primo piano.
Anche se pensato per una clientela internazionale, il ristorante del Rezia non dimentica le tradizioni della "Magnifica Terra" (così è chiamato il comprensorio di Bormio) e lo si vede già dagli antipasti: deliziosi i petali di bresaola con rucola, porcini e grana, per intenditori il trittico di bresaole (tra cui quella di cervo) e l'assortimento di formaggi locali. In alternativa non mancano i piatti di pesce, come salmone marinato o gamberoni al vapore. Tra i primi non possono ovviamente mancare gli sciatt, caratteristiche frittelline ripiene di formaggio, e i pizzoccheri, pasta di grano saraceno con patate, verza e formaggio casera, qui in una versione particolarmente delicata. Ottimi però sono anche i risotti, per esempio ai porcini o alla bresaola e scimudin (altro formaggio tipico valtellinese), e le saporite crespelle.
Meno caratteristici ma altrettanto gustosi i secondi, dalla tagliata di manzo alla tartare, passando per pesce di lago e di mare. Se si è fortunati si può contare anche sulla polenta con spezzatino di cinghiale. Un vero e proprio piatto unico è poi il taroz, piatto di cucina "povera", a base di patate, fagiolini, formaggio e naturalmente abbondante burro, qui servito in una deliziosa cialda di parmigiano. Ottimi anche i dessert, a cominciare dalle torte fatte in casa (quella ai mirtilli la migliore), per continuare con tiramisu e dolci al cucchiaio e con l'inconfondibile sorbetto all'amaro Braulio. Eccellente l'assortimento di vini delle aziende locali: consigliati per rapporto qualità-prezzo quelli della cantina Triacca di Tirano, come la riserva "La Gatta".
Anche se pensato per una clientela internazionale, il ristorante del Rezia non dimentica le tradizioni della "Magnifica Terra" (così è chiamato il comprensorio di Bormio) e lo si vede già dagli antipasti: deliziosi i petali di bresaola con rucola, porcini e grana, per intenditori il trittico di bresaole (tra cui quella di cervo) e l'assortimento di formaggi locali. In alternativa non mancano i piatti di pesce, come salmone marinato o gamberoni al vapore. Tra i primi non possono ovviamente mancare gli sciatt, caratteristiche frittelline ripiene di formaggio, e i pizzoccheri, pasta di grano saraceno con patate, verza e formaggio casera, qui in una versione particolarmente delicata. Ottimi però sono anche i risotti, per esempio ai porcini o alla bresaola e scimudin (altro formaggio tipico valtellinese), e le saporite crespelle.
Meno caratteristici ma altrettanto gustosi i secondi, dalla tagliata di manzo alla tartare, passando per pesce di lago e di mare. Se si è fortunati si può contare anche sulla polenta con spezzatino di cinghiale. Un vero e proprio piatto unico è poi il taroz, piatto di cucina "povera", a base di patate, fagiolini, formaggio e naturalmente abbondante burro, qui servito in una deliziosa cialda di parmigiano. Ottimi anche i dessert, a cominciare dalle torte fatte in casa (quella ai mirtilli la migliore), per continuare con tiramisu e dolci al cucchiaio e con l'inconfondibile sorbetto all'amaro Braulio. Eccellente l'assortimento di vini delle aziende locali: consigliati per rapporto qualità-prezzo quelli della cantina Triacca di Tirano, come la riserva "La Gatta".
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Negozi
2016-06-03 14:59:10
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 03 Giugno, 2016
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Aprile 11, 2016
Recensione
A un’ottantina di km da Belgrado sorge questa rinomata cantina di respiro internazionale: particolarmente noti nella sua produzione il rosé Varijanta, con un caratteristico aroma di fragoline selvatiche, e il rosso barricato Vizija, un blend di Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.
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Negozi
2016-06-03 14:56:16
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 03 Giugno, 2016
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Aprile 11, 2016
Recensione
Con 40 ettari di vigneto e circa 70mila bottiglie di produzione annua, questa cantina iberica si autodefinisce “piccola”… Sicuramente la sua produzione è più che selezionata: tre tipologie di vino Rioja, joven (giovane), Crianza (invecchiato per 14 mesi in barrique e un anno in bottiglia) e Reserva (36 mesi in barrique e un anno in bottiglia), quest’ultima decisamente notevole per profumi e struttura.
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Negozi
2016-06-03 14:54:24
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 03 Giugno, 2016
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Aprile 11, 2016
Recensione
La creazione della nuova DOC Roma è stata un ulteriore veicolo di promozione per questa storica cantina votata soprattutto alla grande distribuzione. Con la nuova denominazione sono stati lanciati sia un interessante bianco, profumato e armonico, sia un rosso con buone potenzialità ma apparentemente ancora troppo giovane.
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Negozi
2016-06-03 14:50:47
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 03 Giugno, 2016
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Aprile 11, 2016
Recensione
Una cantina giovanissima, operativa dal 2013, che ha dato vita a un Magliocco ancora giovane, ma intenso e brillante.
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Negozi
2016-06-03 14:49:03
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 03 Giugno, 2016
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Aprile 11, 2016
Recensione
Di questa cantina cosentina ricordiamo soprattutto l’ottimo Don Filippo, un Donnici Rosso Doc (Magliocco e Greco Nero) affinato in barrique per 12 mesi, robusto e di notevole struttura.
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Negozi
2016-06-03 14:46:03
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 03 Giugno, 2016
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Aprile 11, 2016
Recensione
Pochi fronzoli e tanta sostanza per questa cantina abruzzese che deve la sua fortuna allo straordinario Barocco, Montepulciano d’Abruzzo riserva invecchiato per oltre 3 anni, e all’intensissimo Controguerra Cinque Colli. Da segnalare anche le bollicine del fresco e originale Passerina Brut Le Rue.
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Negozi
2016-06-03 14:43:35
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 03 Giugno, 2016
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Aprile 11, 2016
Recensione
Giovane cantina valtellinese che vanta una produzione ristretta ma di grande qualità: da uve Nebbiolo derivano il Valtellina Superiore La Mossa e l’eccellente Sforzato Quattro Soli, a cui si aggiunge l’originale Extra Brut da uve Pignola.
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Negozi
2016-06-03 14:41:00
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 03 Giugno, 2016
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Aprile 11, 2016
Recensione
Doppia anima, veneta e pugliese, per questa grande azienda vinicola che negli anni ha acquisito terreni e vigneti anche in Salento, a Carosino e San Giorgio Jonico. Premiatissimi i suoi vini, dal Primitivo LXXIV del Feudo di Santa Croce alla robustissima e complessa Malvasia Nera Tiranno.
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