Dettagli Recensione

 
Cinema Teatro Trieste
 
Cinema Teatro Trieste 2015-05-11 15:46:44 Locuste
Voto medio 
 
7.0
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
7.0
Servizio 
 
8.5
Prezzo 
 
5.0
Opinione inserita da Locuste    11 Mag, 2015
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Recensione

Data di visita
Mag 06, 2015
Recensione
All'inferno e ritorno, si potrebbe dire esagerando un po'. Dal lontano 1912 a oggi il Cinema Teatro Trieste, alla periferia Nord-Ovest di Milano, ne ha viste davvero di tutti i colori: nella palazzina liberty di via Pacinotti il raffinato cinema degli anni del muto e poi del sonoro si è prima evoluto in una sala per circuiti d'essai e rassegne nel dopoguerra, poi è stato travolto dalla crisi fino a terminare l'attività nel 1999 ed essere sostituito da un malfamato cinema a luci rosse, a sua volta chiuso dalla magistratura. Nel 2014, per volontà dell'imprenditore Luigi Ardizzone, la ristrutturazione e l'ennesima rinascita: ora il Trieste è un ristorante alla moda con accattivanti arredi vintage, che non trascura però la sua originale vocazione artistica, ospitando quasi quotidianamente proiezioni, performance artistiche o spettacoli musicali. L'aspetto culinario rischia di rimanere un po' in secondo piano, ma le proposte del menu sono interessanti e ben calibrate, e i prezzi non eccessivi. Da sperimentare.

L'offerta del ristorante è davvero a tutto tondo: bar aperto tutto il giorno per colazioni, brunch o aperitivi, apprezzata pizzeria e anche gelateria. Qui ci concentriamo soprattutto sul menu alla carta, che spazia un po' su tutti i fronti rivelando, qua e là, chiare influenze sicule. Lo si nota già dagli antipasti, con proposte come l'impepata di cozze, il carpaccio di tonno con soncino e finocchio o la piovra alla siciliana, insieme alle classiche bruschette o al crudo e rucola: tutto dai 6 ai 10 euro. La bella sorpresa del menu sono però i primi (8-14 euro), tutti a base di pasta fresca artigianale: ottimi e abbondanti gli scialatielli alle vongole, delicati i tagliolini alla bottarga di Sicilia. In alternativa, ravioli di manzo e crema al basilico o paccheri al tonno, melanzane e pomodoro.

Fornitissima la griglia, dalla classica t-bone al filetto, passando per entrecote, biancostato e l'immancabile hamburger. Apprezzatissima anche la classica cotoletta a "orecchia d'elefante". Intrigano però soprattutto i piatti di pesce (10-14 euro), dalla tagliata di tonno al Riso Venere ai semplici ma efficaci calamari alla griglia. I polipetti "murati" (anche questi tipicamente isolani) sono di ottima qualità, ma il condimento risulta un po' troppo invadente. Dolci di buona fattura, dalla crostata al cioccolato alla più che discreta cassata. Ristretta ma ben selezionata la cantina: si segnalano i bianchi della Tenuta Cavalier Pepe, Fiano e Falanghina su tutti. Un consiglio: consultare preventivamente il calendario degli eventi, per evitare la convivenza forzata con un pubblico poco interessato alla cena!
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