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Da Cianci
2015-09-23 21:58:55
Locuste
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Recensione
Data di visita
Settembre 18, 2015
Recensione
A due passi dal Duomo di Torino, largo 4 Marzo è una piacevole e sorprendentemente tranquilla piazzetta punteggiata, nella bella stagione, dai tavolini all'aperto di numerosi locali. Uno di questi è l'affollatissimo Cianci, una piola (la tradizionale osteria piemontese) con tutti i crismi: tavoli in legno, vino sfuso, tovaglie di carta e soprattutto piatti della tradizione preparati in maniera impeccabile. A pranzo il rapporto qualità-prezzo è difficilmente battibile, da verificare il menu serale: la vera difficoltà è trovare posto, visto che la cucina non accetta prenotazioni... In compenso, però, il servizio è rapido come si conviene a una zona di grande passaggio, e le porzioni molto generose.
Gli antipasti, a soli 4 euro, sono sfiziosi e invitanti: eccellente la battuta di carne cruda, accompagnata da sformato di melanzane, tomini al verde e dalle vere specialità della casa: acciughe al verde, vitello tonnato e giardiniera di verdure. Difficile scegliere, ma con soli 6 euro ci si può concedere un piatto-degustazione con una serie di piccoli assaggi. Tutt'altro che piccoli sono invece i primi: tajarin o chicche (sorta di gnocchetti) con un eccellente ragù, oppure con salsiccia e broccoli, o ancora con zucchine e coste. I condimenti variano naturalmente a seconda della stagione.
Secondi di carne a prezzi sempre competitivi (7-8 euro): coniglio con peperoni, lonza alla senape con patate, involtini di vitello. Anche in questo caso il menu può variare quotidianamente. Quello che non cambia è la lista dei dolci in cui, accanto all'immancabile bunet piemontese, fa capolino una superlativa mousse di pesche e cioccolato, da non perdere. Più che discreto il vino rosso della casa, vasto assortimento di amari e liquori.
Gli antipasti, a soli 4 euro, sono sfiziosi e invitanti: eccellente la battuta di carne cruda, accompagnata da sformato di melanzane, tomini al verde e dalle vere specialità della casa: acciughe al verde, vitello tonnato e giardiniera di verdure. Difficile scegliere, ma con soli 6 euro ci si può concedere un piatto-degustazione con una serie di piccoli assaggi. Tutt'altro che piccoli sono invece i primi: tajarin o chicche (sorta di gnocchetti) con un eccellente ragù, oppure con salsiccia e broccoli, o ancora con zucchine e coste. I condimenti variano naturalmente a seconda della stagione.
Secondi di carne a prezzi sempre competitivi (7-8 euro): coniglio con peperoni, lonza alla senape con patate, involtini di vitello. Anche in questo caso il menu può variare quotidianamente. Quello che non cambia è la lista dei dolci in cui, accanto all'immancabile bunet piemontese, fa capolino una superlativa mousse di pesche e cioccolato, da non perdere. Più che discreto il vino rosso della casa, vasto assortimento di amari e liquori.
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