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Trattoria del Forno
2018-09-07 16:52:52
Locuste
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Recensione
Data di visita
Agosto 01, 2018
Recensione
La leggenda, orgogliosamente tramandata dagli autoctoni, vuole che a Monte San Savino si mangi la carne migliore dell'intera Toscana, e non per caso: la bella cittadina in provincia di Arezzo, posta proprio all'imbocco della val di Chiana, è sempre stata un inevitabile punto di passaggio per tutti i mercanti di bestiame che dall'aretino si dirigevano a Siena e poi verso il litorale. I macellai di Monte San Savino, dunque, godevano del diritto di prima scelta sugli esemplari migliori, e da qui nasce una lunga tradizione di apprezzatissime locande e bracerie. Certo è che oggi il centro storico tra le mura pullula di ristoranti specializzati in carne, e tra questi la Trattoria del Forno è uno dei più suggestivi, con la sua griglia a vista posta proprio all'ingresso e i suoi locali ricavati da un antico forno. Benché possa apparire al primo impatto un po' troppo "turistico", il ristorante non tradisce la sua fama: piatti genuini e abbondanti, servizio rapido e cortese, atmosfera conviviale.
I prezzi, in linea con la media della zona, non sono troppo abbordabili, a meno di optare per uno dei menu degustazione. Il consiglio sarebbe quello di saltare gli antipasti, ma non è facile da seguire: troppo invitanti i crostini toscani ai fegatini (5 euro), così come le bruschette ai porcini, i salumi toscani e il pecorino "del pastore". Il tagliere (15 euro), che oltre a salumi e formaggi comprende anche panzanella e torte salate, è l'opzione ideale per due persone. Tra i primi la scelta è praticamente obbligata: i saporitissimi pici al ragù di chianina (8 euro) sono uno dei cavalli di battaglia della casa, anche se non mancano le alternative, come i tagliolini al tartufo, i tortelli del Casentino (con porri, rigatino e scaglie di grana) e i caratteristici pici all'aglione.
Il meglio arriva ovviamente con i secondi, a cominciare dall'immancabile fiorentina (4,5 euro all'etto), davvero spettacolare per qualità e cottura. Gustosissime anche la tagliata, al rosmarino (12 euro) o al tartufo (18 euro), e la bistecca di costata. Per i più esigenti non manca il filetto (7 euro/hg), con o senza tartufo. Un cartello all'ingresso specifica il precetto della casa: non si serve carne ben cotta! Inevitabile che passino un po' in secondo piano i dolci, anche se i cantuccini al vin santo e il semifreddo al limone e mandorle con composta di fragole meriterebbero un assaggio. Buono l'assortimento di vini toscani, con una ristretta scelta anche al calice. A fine pasto vengono portate direttamente in tavola le bottiglie dei liquori della casa: classici come limoncello, alloro e liquirizia, ma anche sperimentazioni più ardite (basilico, zafferano).
I prezzi, in linea con la media della zona, non sono troppo abbordabili, a meno di optare per uno dei menu degustazione. Il consiglio sarebbe quello di saltare gli antipasti, ma non è facile da seguire: troppo invitanti i crostini toscani ai fegatini (5 euro), così come le bruschette ai porcini, i salumi toscani e il pecorino "del pastore". Il tagliere (15 euro), che oltre a salumi e formaggi comprende anche panzanella e torte salate, è l'opzione ideale per due persone. Tra i primi la scelta è praticamente obbligata: i saporitissimi pici al ragù di chianina (8 euro) sono uno dei cavalli di battaglia della casa, anche se non mancano le alternative, come i tagliolini al tartufo, i tortelli del Casentino (con porri, rigatino e scaglie di grana) e i caratteristici pici all'aglione.
Il meglio arriva ovviamente con i secondi, a cominciare dall'immancabile fiorentina (4,5 euro all'etto), davvero spettacolare per qualità e cottura. Gustosissime anche la tagliata, al rosmarino (12 euro) o al tartufo (18 euro), e la bistecca di costata. Per i più esigenti non manca il filetto (7 euro/hg), con o senza tartufo. Un cartello all'ingresso specifica il precetto della casa: non si serve carne ben cotta! Inevitabile che passino un po' in secondo piano i dolci, anche se i cantuccini al vin santo e il semifreddo al limone e mandorle con composta di fragole meriterebbero un assaggio. Buono l'assortimento di vini toscani, con una ristretta scelta anche al calice. A fine pasto vengono portate direttamente in tavola le bottiglie dei liquori della casa: classici come limoncello, alloro e liquirizia, ma anche sperimentazioni più ardite (basilico, zafferano).
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