Dettagli Recensione
Osteria Irma
2019-01-09 16:39:50
Locuste
Segnala questa recensione ad un moderatore
Recensione
Data di visita
Gennaio 05, 2019
Recensione
Campo dei Fiori è una delle tante bellezze nascoste (almeno per i non autoctoni) della provincia di Varese: uno splendido parco montano che si estende a pochi km della città e che, pur ferito dal grave incendio del 2017, continua a offrire ai visitatori panorami spettacolari e totale immersione nella natura. A pochi passi dall'osservatorio astronomico, da cui si diparte la maggioranza dei sentieri, sorge la storica "pensione Irma", una classica locanda di montagna che proprio nel 2017 è stata ristrutturata e riadattata fino a trasformarla in un raffinato ristorante. Non che i piatti tradizionali, come polenta o casoeula, siano spariti, ma ora alla base del menu c'è un'approfondita ricerca di ingredienti (quasi tutti a chilometro zero) e preparazioni sfiziose. Non pensate dunque a un'abbuffata in baita: l'atmosfera è curata, i prezzi medio-alti (non meno di 40 euro per un pasto completo), ma qualità e accoglienza lo meritano.
Abbiamo visitato il locale nel periodo delle feste natalizie, e non poteva mancare un menu speciale con piatti ad hoc, come il cotechino con lenticchie di montagna; tuttavia, in tutte le stagioni si può contare su antipasti come il tagliere di salumi e formaggi locali (10 euro) e la bagna cauda con verdure croccanti (7 euro). Il meglio di sé la cucina lo dà nei primi e piatti unici, che attingono alla tradizione non solo locale: troviamo così i veri pizzoccheri di Teglio (13 euro) e persino gli spaghettoni alla carbonara, ma anche le pappardelle rustiche al capriolo (15 euro) e gli agnolotti piemontesi.
Come piatto unico, nella giornata giusta si può contare su una squisita polenta, servita di volta in volta con brasato, salsiccia o morbidissimo spezzatino ai funghi porcini: l'ideale per ristorarsi dopo una bella camminata! In alternativa, nella stagione invernale c'è la cassoeula (16 euro) o proposte più raffinate come il filettino di vitello in panure di acciughe del Cantabrico e l'appetitosa lasagnetta di polenta, zola e pere (12 euro). Buoni anche i dolci artigianali (4,50 euro), tra cui la crostata di mirtilli e l'ottima torta cioccolato e pere. La cantina è ben selezionata e, visto il contesto, abbastanza fornita: mancherebbe, per completare il quadro, qualche proposta di vino al calice.
Abbiamo visitato il locale nel periodo delle feste natalizie, e non poteva mancare un menu speciale con piatti ad hoc, come il cotechino con lenticchie di montagna; tuttavia, in tutte le stagioni si può contare su antipasti come il tagliere di salumi e formaggi locali (10 euro) e la bagna cauda con verdure croccanti (7 euro). Il meglio di sé la cucina lo dà nei primi e piatti unici, che attingono alla tradizione non solo locale: troviamo così i veri pizzoccheri di Teglio (13 euro) e persino gli spaghettoni alla carbonara, ma anche le pappardelle rustiche al capriolo (15 euro) e gli agnolotti piemontesi.
Come piatto unico, nella giornata giusta si può contare su una squisita polenta, servita di volta in volta con brasato, salsiccia o morbidissimo spezzatino ai funghi porcini: l'ideale per ristorarsi dopo una bella camminata! In alternativa, nella stagione invernale c'è la cassoeula (16 euro) o proposte più raffinate come il filettino di vitello in panure di acciughe del Cantabrico e l'appetitosa lasagnetta di polenta, zola e pere (12 euro). Buoni anche i dolci artigianali (4,50 euro), tra cui la crostata di mirtilli e l'ottima torta cioccolato e pere. La cantina è ben selezionata e, visto il contesto, abbastanza fornita: mancherebbe, per completare il quadro, qualche proposta di vino al calice.
Trovi utile questa opinione?
00
Commenti
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.
Powered by JReviews