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Osteria SPQ
 
Osteria SPQ 2019-11-21 16:09:23 Locuste
Voto medio 
 
7.1
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
7.5
Prezzo 
 
5.5
Opinione inserita da Locuste    21 Novembre, 2019
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Recensione

Data di visita
Ottobre 22, 2019
Recensione
Le tovaglie a quadretti bianche e rossi, i taglieri di salumi, il menu sulla lavagna... C'è tutto dell'osteria tradizionale in questo ristorante alle estreme propaggini di via Ripamonti, ben fuori dalla cerchia della circonvallazione di Milano. Anche troppo, nel senso che l'insieme rischia di sembrare un po' artificioso. Ma la verità è che nell'angolo in cui dal 2007 sorge SPQ ci sono sempre stati ristoranti e locande, in corrispondenza del celebre rondò del Vigentino, un crocevia fondamentale delle strade che portavano al capoluogo. Dunque il legame con la tradizione è salvo, e il risultato è proprio quello che ci si aspetta: piatti semplici e caserecci, porzioni generose, servizio rapido ed efficiente. Meno convincenti le rare incursioni nel "gourmet". Il conto finale è abbastanza amichevole, intorno ai 40 euro.

"Cucina tradizionale" recita l'orgoglioso payoff del locale, anche se non sembra esserci un preciso legame con il territorio, e si spazia piacevolmente da Milano alla Toscana passando per l'Emilia. Uno dei cavalli di battaglia del locale è infatti lo gnocco fritto, accompagnato da taglieri con svariati salumi: coppa, pancetta, salame, crudo, culaccia, lardo toscano e la saporita spalla di San Secondo, oltre ai formaggi (prezzi da 11 a 12,50 euro per il formato più piccolo). I salumi sono ottimi, un po' meno convincente lo gnocco. In alternativa, crostone di pane con vari condimenti e tomino alla brace. En passant notiamo che il ristorante fa anche da pizzeria, ma solo al trancio: la si può acquistare da un quarto o da un sesto di teglia. Interessante e ben curata la cantina, con alcune chicche come il superlativo blend "Cum Laude" del Castello Banfi (costoso, ma ne vale la pena).

Il meglio, la cucina lo dà con i primi, proponendo tra l'altro una speciale e sorprendente versione di "spaghetti and meatballs" (in realtà si tratta di tagliolini) serviti, tra l'altro, in grande quantità. Ottime pure le tagliatelle al ragù di cinghiale (11,50 euro). In alternativa, ad esempio, ravioli di zucca con burro e salvia o la classica gricia. Secondi esclusivamente di carne: dalla griglia arrivano tagliata, filetto, entrecote, costata e fiorentina (4,90 euro all'etto), poi ci sono arrosto di maiale con mele e broccoli e la peculiare "cotoletto-lonza" (12,90 euro). Per i più esigenti non manca il risotto con l'ossobuco. Come dessert torte della casa o dolci al cucchiaio, non particolarmente originali. Nel complesso, però, il bilancio è positivo, a patto che non si abbiano troppe pretese.
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