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La mia infanzia a tavola
 
La mia infanzia a tavola 2019-11-28 16:54:08 Locuste
Voto medio 
 
5.3
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
5.5
Servizio 
 
3.0
Prezzo 
 
5.0
Opinione inserita da Locuste    28 Novembre, 2019
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Recensione

Data di visita
Novembre 03, 2019
Recensione
A Faenza, come un po' in tutta l'Emilia Romagna, il cibo è religione più che alimentazione; alle specialità gastronomiche e ai prodotti tipici del territorio si dedica un'attenzione particolare, che va ben oltre la semplice consuetudine per trasformarsi in rito. Per questo è ancora più sconcertante imbattersi in un'esperienza culinaria negativa come quella vissuta con La mia infanzia a tavola. Un peccato, perché le apparenze sembrano promettere bene: la location nel pieno centro storico, la cucina a vista, il simpatico arredamento ispirato al tema delle carte da gioco. Purtroppo, il ristorante dimostra di non essere preparato per accogliere una clientela numerosa e, oltre ad andare "nel pallone" con il servizio precipitando in errori e tempi biblici, non convince nemmeno per il rapporto tra le proporzioni troppo ridotte e i prezzi piuttosto alti. Un'occasione persa.

Il menu è succinto ma apparentemente interessante, con alcuni dei grandi classici della zona in versione casereccia. Tra gli antipasti (7 euro) la specialità della casa è il "crostone di Stefania" con sformato di spinaci, prosciutto e salsa di parmigiano; in alternativa, piadina con il lardo, fagottino di fiori di zucca con crema di zafferano o un'insalata di carciofi, sedano e grana in verità un po' insipida. I primi (9-11 euro) sono il cavallo di battaglia del ristorante, ma i gustosi cappellacci alla robiola e asparagi non fanno davvero una gran figura con una porzione da soli 7 elementi... In lista anche tagliatelle al ragù, strichetti con pancetta, scalogno e zucchine e garganelli al ragù bianco di salsiccia e pancetta.

Sulla stessa linea i secondi, con costoline di maiale in agrodolce (10 euro), la tipica cotoletta alla faentina in umido (12 euro) ed entrecote affogata nel pomodoro fresco e basilico (18 euro). Non mancano piatti ancora più essenziali come parmigiana di melanzane, vitello tonnato, uova con asparagi, e contorni base (6 euro) dalle patate ai fagiolini. Tra i dolci, che non abbiamo potuto provare visto il prolungarsi del pasto, sembra di qualche interesse la torta ricotta e mandorle. Anche la cantina è da verificare: la scelta di vini al calice è limitatissima, ma di discreto livello. Purtroppo i problemi del servizio finiscono per minare, oltre alla pazienza dei clienti, anche il rapporto con il personale, rovinando definitivamente l'atmosfera.
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