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Osteria Santa Maria
2020-06-23 15:32:52
Locuste
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Recensione
Data di visita
Giugno 19, 2020
Recensione
Ci ricorderemo di questo ristorante, e non solo perché è il primo che riusciamo finalmente a recensire dopo una sosta di ben tre mesi, dovuta alla famigerata emergenza coronavirus. Ma anche per la squisita ospitalità di Mirco e Alisia che, insieme all'atmosfera accogliente dell'osteria e a una cucina validissima, ha reso davvero piacevole la nostra personale "Fase 2". I nuovi gestori hanno preso in mano lo storico locale di Abbiategrasso nel 2014 e lo hanno decisamente trasformato, ma senza snaturarlo: il menu, pur con qualche saggia sperimentazione, resta saldamente ancorato ai sapori robusti e "agricoli" del territorio, e gli ingredienti sono in buona parte a chilometro zero. I prezzi sono medio-alti, ma è uno di quei casi in cui non ci si pente affatto.
Il menu, che varia a seconda della stagione, si apre con una gamma di antipasti per tutti i gusti (12-15 euro): dall'"uovodiselva" (uovo biologico prodotto in un bosco) con spinaci e crumble al pancake con salmone affumicato ai sentori di gin tonic e robiola, fino alla ben più corposa e saporitissima lingua di manzo con pan brioche e salsa verde. Curatissimi i primi (15 euro): spaghettoni matt Felicetti alle vongole e paccheri Regina dei Sibillini, con zabaione salato, fonduta al pecorino e guanciale croccante (praticamente una versione "scomposta" della carbonara) sono senza dubbio i più interessanti.
Nei secondi (22 euro) la cucina dà il suo meglio, soprattutto per gli amanti della carne: i cavalli di battaglia della casa sono la cotoletta di vitello con chips di patate e la gustosissima pancia di maiale, cotta per 24 ore, con purè alla senape antica. Anche il filetto di vitello con salsa al vino rosso e verdure grigliate, tuttavia, si difende benissimo. Eccellenti pure i dolci (6-7 euro), dalla tipica torta Santa Maria con crema pasticciera e cioccolato fondente ai gelati di gusti inconsueti, come arachidi e mango, per finire con lo sferamisù - che, come si intuisce, è un tiramisù di forma sferica. Un elogio particolare, per finire, va alla carta dei vini, molto fornita e con proposte non scontate come il Rosso Montalcino delle cantine Caparzo.
Il menu, che varia a seconda della stagione, si apre con una gamma di antipasti per tutti i gusti (12-15 euro): dall'"uovodiselva" (uovo biologico prodotto in un bosco) con spinaci e crumble al pancake con salmone affumicato ai sentori di gin tonic e robiola, fino alla ben più corposa e saporitissima lingua di manzo con pan brioche e salsa verde. Curatissimi i primi (15 euro): spaghettoni matt Felicetti alle vongole e paccheri Regina dei Sibillini, con zabaione salato, fonduta al pecorino e guanciale croccante (praticamente una versione "scomposta" della carbonara) sono senza dubbio i più interessanti.
Nei secondi (22 euro) la cucina dà il suo meglio, soprattutto per gli amanti della carne: i cavalli di battaglia della casa sono la cotoletta di vitello con chips di patate e la gustosissima pancia di maiale, cotta per 24 ore, con purè alla senape antica. Anche il filetto di vitello con salsa al vino rosso e verdure grigliate, tuttavia, si difende benissimo. Eccellenti pure i dolci (6-7 euro), dalla tipica torta Santa Maria con crema pasticciera e cioccolato fondente ai gelati di gusti inconsueti, come arachidi e mango, per finire con lo sferamisù - che, come si intuisce, è un tiramisù di forma sferica. Un elogio particolare, per finire, va alla carta dei vini, molto fornita e con proposte non scontate come il Rosso Montalcino delle cantine Caparzo.
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