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Ristorante Ad Amor
2012-05-09 15:23:56
Locuste
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Recensione
Data di visita
Aprile 02, 2010
Recensione
I grandi chef, come tutti gli artisti, un minimo di egocentrismo ce l'hanno nel DNA. Per questo il curioso nome del ristorante Ad Amor, a due passi dalla splendida area archeologica di Santa Cristina (da visitare assolutamente), non stupisce più di tanto una volta informati che si tratta del locale di Adamo Camedda, proprietario nonché cuoco sopraffino. A sorprendere, semmai, è la location: in una frequentatissima area di sosta lungo la più trafficata arteria della Sardegna ci si aspetterebbe una tavola calda per camionisti e non certo un locale dalla cucina raffinata e sperimentale, che propone porzioni decisamente ridotte ma adatte ai palati più fini. La formula, comunque, funziona grazie anche ai veri punti di forza del ristorante: gli ingredienti di primissima qualità, alcuni dei quali, come l'olio, prodotti direttamente "in casa", e le tecniche di cottura sane e all'avanguardia (niente fritture, e sulla piastra ci si può specchiare...).
In alternativa alla lista, è possibile scegliere una delle proposte di menu fissi che assicurano un'efficace panoramica sulle ultime creazioni dello chef. Il più economico - ma attenzione, la quantità non è certo abbondante - comprende antipasto, secondo e bevande a 25 euro. Come inizio si possono provare gli ottimi calamari ripieni serviti su un letto d'insalata: gusto sopraffino e consistenza altrettanto soddisfacente grazie all'efficace contrasto tra la morbidezza del ripieno e la croccantezza del "contenitore". Da segnalare anche un secondo tanto ridotto quanto delicato nel sapore: il filetto di spigola all'arancia accompagnato da un profumatissimo rosmarino. È però il dolce a far pendere decisamente la bilancia dalla parte della cucina: lo zabaione freddo con miele e mandorle, in pratica un torrone "scomposto" nelle sue parti elementari, sfiora il paradisiaco. Da assaggiare, se ce n'è l'occasione, i formaggi, quasi tutti provenienti da aziende dei dintorni. Ben fornita la cantina nella quale spiccano i vini di Contini, celebre per la Vernaccia.
In alternativa alla lista, è possibile scegliere una delle proposte di menu fissi che assicurano un'efficace panoramica sulle ultime creazioni dello chef. Il più economico - ma attenzione, la quantità non è certo abbondante - comprende antipasto, secondo e bevande a 25 euro. Come inizio si possono provare gli ottimi calamari ripieni serviti su un letto d'insalata: gusto sopraffino e consistenza altrettanto soddisfacente grazie all'efficace contrasto tra la morbidezza del ripieno e la croccantezza del "contenitore". Da segnalare anche un secondo tanto ridotto quanto delicato nel sapore: il filetto di spigola all'arancia accompagnato da un profumatissimo rosmarino. È però il dolce a far pendere decisamente la bilancia dalla parte della cucina: lo zabaione freddo con miele e mandorle, in pratica un torrone "scomposto" nelle sue parti elementari, sfiora il paradisiaco. Da assaggiare, se ce n'è l'occasione, i formaggi, quasi tutti provenienti da aziende dei dintorni. Ben fornita la cantina nella quale spiccano i vini di Contini, celebre per la Vernaccia.
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