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Ristorante Pizzeria Camelot
2012-05-16 13:40:15
Locuste
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Recensione
Data di visita
Aprile 16, 2011
Recensione
La piazza che ospita il Castello Ursino di Catania è teatro di una singolare e sorprendente metamorfosi: di giorno austera e silenziosa, ma anche degradata e sporca come purtroppo una buona parte della città, di notte insospettabile centro della movida catanese, infarcita di affollatissimi locali e persino di pretenziosi lounge bar. Meglio così: parcheggio permettendo, infatti, si può contare su una ricca scelta di locali e ristoranti fino a tardissima ora (nel weekend le cucine restano aperte ben oltre l'una). Malgrado l'aspetto decisamente kitsch, con tanto di armature medioevali e foto di Marilyn alle pareti, il Camelot è uno dei punti di riferimento principali della zona: non tanto per le sue dimensioni, quanto per i prezzi abbordabilissimi e la strepitosa abbondanza delle porzioni. Da queste parti si va per le spicce, con tovaglie di carta e ordinazioni "al volo", ma ne vale decisamente la pena.
Gran parte dei frequentatori del locale adorano le pizze, e non è facile dar loro torto, visto i prezzi (una margherita non supera i 4 euro). Non è certo questo, però, il motivo per cui vale la pena di passare da queste parti; il piatto forte del ristorante è invece la carne alla griglia, in special modo quella equina, particolarmente rinomata. La particolarità sta nel fatto che è possibile "comporre" il proprio piatto di carne scegliendo tra un'infinità di voci: polpette, bistecca, costata o filetto di cavallo su tutti, ma anche costine e braciole di maiale, bistecche di manzo, salsicce semplici o "condite" e gli splendidi involtini di melanzane con formaggio e prosciutto. Particolare attenzione merita la stigghiola, saporitissimo involtino di interiora di agnello alla brace. Tipiche del luogo anche le quaglie arrosto. La qualità, considerando il contesto, è più che soddisfacente ma è soprattutto il rapporto quantità/prezzo a lasciare estasiati.
Per accompagnare la carne (o il pesce, a sua volta presente nel menu ma certamente meno gettonato) niente di meglio delle gustose focacce della casa: la più amata è senza dubbio la focaccia Regina, con pomodoro fresco, tuma sicula (tradizionale formaggio locale) cipolle, olive, olio e origano. Meno interessanti i primi, tra cui non mancano le consuete caserecce alla Norma. Dolci impegnativi, prevalentemente a base di ricotta e cioccolato; per chi vuole restare più leggero, però, c'è un ottimo sorbetto al mandarino. Per quanto riguarda il vino, meglio evitare quelli in bottiglia, serviti con ricarichi esagerati, e affidarsi a un onestissimo rosso della casa.
Gran parte dei frequentatori del locale adorano le pizze, e non è facile dar loro torto, visto i prezzi (una margherita non supera i 4 euro). Non è certo questo, però, il motivo per cui vale la pena di passare da queste parti; il piatto forte del ristorante è invece la carne alla griglia, in special modo quella equina, particolarmente rinomata. La particolarità sta nel fatto che è possibile "comporre" il proprio piatto di carne scegliendo tra un'infinità di voci: polpette, bistecca, costata o filetto di cavallo su tutti, ma anche costine e braciole di maiale, bistecche di manzo, salsicce semplici o "condite" e gli splendidi involtini di melanzane con formaggio e prosciutto. Particolare attenzione merita la stigghiola, saporitissimo involtino di interiora di agnello alla brace. Tipiche del luogo anche le quaglie arrosto. La qualità, considerando il contesto, è più che soddisfacente ma è soprattutto il rapporto quantità/prezzo a lasciare estasiati.
Per accompagnare la carne (o il pesce, a sua volta presente nel menu ma certamente meno gettonato) niente di meglio delle gustose focacce della casa: la più amata è senza dubbio la focaccia Regina, con pomodoro fresco, tuma sicula (tradizionale formaggio locale) cipolle, olive, olio e origano. Meno interessanti i primi, tra cui non mancano le consuete caserecce alla Norma. Dolci impegnativi, prevalentemente a base di ricotta e cioccolato; per chi vuole restare più leggero, però, c'è un ottimo sorbetto al mandarino. Per quanto riguarda il vino, meglio evitare quelli in bottiglia, serviti con ricarichi esagerati, e affidarsi a un onestissimo rosso della casa.
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