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Hostaria Cansignorio
 
Hostaria Cansignorio 2012-05-25 12:32:42 Locuste
Voto medio 
 
6.6
Qualità 
 
6.0
Quantità 
 
6.0
Servizio 
 
5.0
Prezzo 
 
9.5
Opinione inserita da Locuste    25 Mag, 2012
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Recensione

Data di visita
Agosto 18, 2006
Recensione
Arroccato su una delle colline che dolcemente digradano verso l’antico borgo di Soave, il paese di Castelcerino offre una vista impagabile sul tranquillo e sonnacchioso, almeno d’estate, panorama del veronese. Dalla posizione all’aspetto, dunque, l’hostaria Cansignorio ha tutto per essere la tipica trattoria di campagna alla buona, specializzata nella gastronomia del territorio. Invece non lo è, o almeno non del tutto: la proprietaria è la finlandese Sirpa Salvisto, il menu a metà fra locale e internazionale. La cucina poggia su alcuni punti di forza come la pasta fatta in casa, anche se purtroppo la ristretta varietà dell’offerta e le lungaggini del servizio fanno passare in secondo piano i pregi, come i prezzi decisamente convenienti.

Cominciamo dal vino, piuttosto soddisfacente: il paesaggio circostante il paese brulica di vitigni e il Soave della zona non è secondo a denominazioni più note. La cantina non è molto fornita ma il bianco dell’azienda agricola “Filippi” è più che discreto. Locale è anche l’antipasto misto, composto da immancabile soppressa veneta, lardo aromatizzato, ottimo pecorino e pomodori secchi. Si presenta bene anche il tomino con mostarda di fichi. I primi, come detto, sono il trionfo della pasta all’uovo artigianale, una tappa praticamente obbligata. Nell’occasione della nostra visita per la verità non ci è stata data scelta neppure sul condimento, peraltro notevolissimo: gustosi e freschissimi finferli. Il menu presenta anche altri sughi e altre pietanze, come il risotto al vino, non disponibili però alla prova dei fatti.

Il tasto dolente è purtroppo quello dei secondi. A parte la scelta limitata e l’assenza di piatti tipici, si segnala anche una cottura insoddisfacente per quanto riguarda la carne alla griglia (braciole di maiale). Oneste, ma poco più, la tagliata di manzo alla rucola, le salsicce di Norimberga e la scaloppina al vino. Piatti ordinari e senza acuti che non sono all’altezza del resto del pasto. Scarsa anche l’offerta di dolci (il gelato con frutti di bosco caldi è il migliore). Risulta approssimativa la sistemazione dei tavoli all’aperto, anche perché in estate la zona è bersagliata da fastidiosi insetti. Da elogiare invece la cortesia dei gestori e i prezzi, decisamente abbordabili: è davvero difficile spendere più di 20 euro.
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