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Agriturismo Il Tasso
 
Agriturismo Il Tasso 2012-05-25 13:20:00 Locuste
Voto medio 
 
8.1
Qualità 
 
8.5
Quantità 
 
8.5
Servizio 
 
7.0
Prezzo 
 
8.5
Opinione inserita da Locuste    25 Mag, 2012
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Recensione

Data di visita
Gennaio 13, 2007
Recensione
Se esiste un tempio alla cucina rustica e ai sapori genuini, dev'essere sicuramente sperduto tra le montagne dell'alta (altissima) provincia di Varese, nell'isolamento più totale. La cornice è di quelle che tolgono il fiato, e non solo metaforicamente: per raggiungere il locale è necessario camminare per qualche centinaio di metri su un sentiero ripido e, d'inverno, completamente ghiacciato. La fatica è però ampiamente ripagata dall'eccezionale cucina di questo agriturismo che apre solo su prenotazione e che dal pascolo, unica attività della zona, trae sostentamento e ingredienti per pranzi celestiali. Il non plus ultra della semplicità e della spontaneità, insomma, ma senza il minimo cedimento sul piano dei sapori.

L'atmosfera da baita di montagna (fin troppo, visto che non si raggiungono neppure i 1000 metri) e la pittoresca visuale dell'isolatissimo paesino di Monteviasco, raggiungibile solo tramite funivia, accompagnano il visitatore alla scoperta del ricco menu. Si comincia con una serie di antipasti di estremo pregio: salamino, pancetta e bresaola prodotti in loco (tutti e tre eccellenti), formaggio casereccio con pere tali da non far rimpiangere il famoso proverbio, cotechino con fagioli (o con cipolle) e melanzane al forno ricoperte di formaggio fuso. Chi non avesse già abbastanza caldo - improbabile, visto l'enorme caminetto che campeggia dietro i tavoli - può aumentare la temperatura con il corposo, benché non trascendentale Cabernet della casa. Rispetto alla prima visita, il locale ha ampliato la "cantina" con alcuni vini provenienti dal Piemonte, su tutti il Barbera.

Con i primi non cala il livello della cucina: gli gnocchi alla salvia si sciolgono in bocca, i tagliolini ai funghi sono tanto sostanziosi quanto delicati nel gusto. Decisamente meno significativa la pasta fresca al sugo di carne, penalizzata dalla scarsa salatura; purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di gustare i preannunciati pizzoccheri. Ma i secondi riportano in alto i cuori e gli stomaci: polenta e brüscitt, capretto al forno con patatine, arrosto di vitello e il pregevolissimo arrosto di maiale con noci e patate arrosto. Tutto ciò in porzioni estremamente abbondanti, con possibilità di "bis" a richiesta. Impossibile rinunciare anche alla torta di pere fatta in casa, al caffé e al digestivo: grappa artigianale al pino, alla melissa o alla ruta, con bottiglia rigorosamente sul tavolo alla mercè dei bevitori più accaniti. Giunti a questo punto è inutile aggiungere altro: l'agriturismo, com'è evidente, merita una visita e un posto d'onore nella nostra graduatoria.
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