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Taberna Santona
 
Taberna Santona 2014-08-29 10:58:54 Locuste
Voto medio 
 
7.3
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
7.0
Servizio 
 
7.5
Prezzo 
 
7.0
Opinione inserita da Locuste    29 Agosto, 2014
Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 2016
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Recensione

Data di visita
Agosto 18, 2016
Recensione
Per rendersi conto di quanto una città possa cambiare nel breve volgere di pochi anni, è una buona idea fare un giro dalle parti di piazza Tola. Questa piazza, che ospita il mercato cittadino, negli scorsi decenni ha costituito la porta di confine tra il centro ottocentesco, frequentato dalla “Sassari bene”, e un centro storico in gran parte abbandonato e degradato; oggi invece, in coincidenza con un certo “risveglio” cittadino, si è popolata improvvisamente in ogni angolo di bar, enoteche, birrerie e ristoranti, riproponendosi come luogo di ritrovo serale dei sassaresi. In questa benefica colonizzazione rientra anche la Taberna Santona, locale di recentissima apertura che con l’ultima stagione estiva ha vissuto una vera e propria esplosione, espandendosi dall’angusta saletta che lo ospitava fino a occupare parte della piazza con i suoi tavolini. La cucina, con intelligenza, evita di concentrarsi sui già inflazionati piatti di cucina locale, spaziando invece su pietanze di altre regioni italiane e anche internazionali, ma senza mai eccedere nella sperimentazione. Vincente anche la formula che prevede un menu limitato a 6 piatti, aggiornati quasi quotidianamente. Con queste premesse, l’avvenire è assicurato.

Che tra i gestori e la Spagna ci sia qualche legame, magari anche solo ideale, lo si avverte dai richiami iberici nel menu e soprattutto nell’approccio stile “tapas”: ogni piatto è infatti disponibile in porzione intera a 8 euro, oppure in versione “assaggio” al modico prezzo di 4 euro. Caratteristiche anche le scodelle di coccio e le scodelline che fanno le veci dei piatti di portata: piccoli dettagli che però funzionano. Il menu vero e proprio comprende quasi sempre piatti unici, senza distinzione tra primi e secondi: si può scegliere quindi indifferentemente tra un classico ma ben realizzato minestrone con verdure e il più esotico marmitako, una tipica zuppa basca a base di tonno, patate e peperoni, il tutto stufato con pomodori e spezie. Il piccante, d’altronde, è un po’ il leit motiv di tutta la lista (almeno di quella provata da noi), senza però che venga mai superato il livello di guardia. Anche il chili con carne, altro piatto di ispirazione straniera, mantiene così un perfetto equilibrio di sapori.

Tra i piatti da segnalare ci sono poi la trippa in rosso, questa sì tipica della cucina sassarese, e soprattutto l’eccellente pollo al pastis: un abbinamento del tutto inconsueto che sulla carta può lasciare perplessi, ma che alla prova dei fatti si trasforma in una vera e propria leccornia. Di ottimo livello anche lo stufato di cavallo. La breve lista si chiude poi con una versione della panzanella toscana particolarmente fedele all’originale. Merita un assaggio il vino della casa, che non è un rosso qualsiasi ma il poco conosciuto Bovale di Terralba. Più comuni ma non per questo meno appetitosi i dolci, come la gustosa crème caramel e la poderosa torta al cioccolato. In generale, un pasto all’insegna della semplicità e dell’essenzialità, ma non per questo “povero”, nonostante il prezzo più che abbordabile.
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