Recensione
Immersa nell'atmosfera sontuosa e raffinata del suo centro storico barocco, Acireale sembra lontana mille miglia dal traffico e dall'inquinamento di Catania. Il locale perfetto per questo contesto è sicuramente la Locanda degli Abbatazzi, ristorantino tanto anonimo nell'apparenza esteriore quanto curato ed elegante all'interno. L'attenzione riservata alla presentazione dell'ambiente e dei piatti non deve però trarre in inganno: siamo di fronte a un locale di grande "sostanza" dal punto di vista culinario, grazie a materie prime di alto livello (il pesce, freschissimo, può essere scelto direttamente al tavolo prima della cottura) e preparazioni fantasiose e accurate. La fascia di prezzo è medio-alta, in particolare se si opta per il pesce, ma si tratta senza alcun dubbio di soldi ben spesi.
Il menu si apre con una serie di sfiziosi antipasti più o meno tipici della tradizione locale: la caponatina si accompagna alla parmigiana di melanzane, all'insalata allo stocco (baccalà) e alle impareggiabili frittelline di neonato che, malgrado il nome, non comportano la dedizione al cannibalismo, ma sono a base di pesciolini (noti altrove come "bianchetti"). Tra i primi spiccano i classici spaghetti cu anciovi e muddica - acciughe e mollica abbrustolita - ma non mancano gli spaghetti ai frutti di mare, le bavette all'astice, la pasta alla Norma e i più inconsueti ravioli di zucca con fonduta di parmigiano. Piatti più che soddisfacenti anche dal punto di vista della quantità.
Per il secondo, come detto, è saggio affidarsi al pescato del giorno (7 euro all'etto): si casca sempre bene, sia che si tratti di un pagro, di una spigola o dei succulenti saraghetti. Da sottolineare anche la primissima qualità dei condimenti, olio in primis. Si può però puntare anche su una frittura mista da applausi, sul delicato filetto in crosta al pistacchio o su gamberoni e pesce spada. Altro piatto tipico lo stocco alla messinese, mentre per chi ama la carne a disposizione anche filetto al Marsala stravecchio e pollo ruspante. Tra i dolci scelta obbligata: non si può non provare la splendida cassata. Curata e ben fornita la cantina in cui dominano i vini isolani: spicca, nella fascia più abbordabile, il bianco La Segreta delle cantine Planeta.
Piccola nota terminologica per chiudere: gli "Abbatazzi" sono poeti che nel Settecento si dedicavano all'improvvisazione di rime in strada nei giorni del Carnevale.