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Il Salone buono

Oltre 60 nuovi Presìdi Slow Food in esposizione (e degustazione), di cui ben 29 provenienti dall'estero, partendo dalla Francia per arrivare fino alla Nuova Caledonia: forse si può iniziare da questo piccolo ma significativo dato per raccontare l'irresistibile vocazione internazionale del nuovo Salone del Gusto, la manifestazione che si apre giovedì 21 ottobre al Lingotto di Torino e che festeggia quest'anno la sua ottava edizione. Non poche, vista la cadenza biennale dell'evento. La volontà di dare al Salone una risonanza e un valore planetario, del resto, si esprime già da diversi anni nella coesistenza e contemporaneità con Terra Madre, la "rete delle comunità del cibo" che riunisce nel capoluogo piemontese agricoltori, allevatori, cuochi e intellettuali giunti da 150 paesi del mondo per confrontare le proprie esperienze e dibattere su temi legati al cibo e all'alimentazione; e che rende possibile imbattersi, lungo i corridoi della fiera, in pastori peruviani intenti a degustare pomodori di Pachino o in contadine ivoriane che apprendono i metodi di lavorazione dell'Emmentaler svizzero, tanto per fare due esempi prosaici.
Il concetto è espresso, sia pure in modo più contorto, anche nello slogan della manifestazione: "Cibo + = territori". La formula mira a esprimere il legame a doppio filo tra gli alimenti e il luogo geografico in cui vengono prodotti, in grado - se correttamente tutelati e valorizzati - di sostenersi a vicenda e definire, sempre a vicenda, le rispettive identità.

Per scoprire, o riscoprire, questo assunto di base si passa attraverso una serie di narrazioni: le affascinanti vicende di cibi dimenticati, le storie personali che si nascondono dietro a ogni realtà aziendale del settore, le nozioni che gli esperti del settore comunicano tramite i Laboratori del Gusto, il Teatro del Gusto, le conferenze, gli incontri con gli autori, i lungometraggi di Slow Food on Film. Non a caso, una buona parte del Salone è dedicata ai più piccoli, coinvolti in veri e propri percorsi di educazione alimentare che vanno dalla riscoperta dell'orto al progetto "Parla (di) come mangi" per imparare a conoscere il proprio... pane quotidiano.
In definitiva, ce n'è per tutti, anche per chi a Torino andrà solamente per deliziare il palato: in fin dei conti il Salone non rinnega la sua natura di enorme vetrina delle eccellenze italiane e straniere, con tanto di assaggi gratuiti offerti dalla maggior parte degli stand. Nel 2008 erano addirittura 432 le bancarelle e 188 gli stand a disposizione dei visitatori, in quasi 18.000 mq di spazio: quest'anno non saranno più divisi per tipologia di prodotto, come accadeva in passato, ma per zona di provenienza. Tra le attrattive più stuzzicanti si segnalano l'Enoteca, una zona dove degustare oltre 2000 vini, e lo spazio dedicato alle Cucine di Strada di tutto il mondo, dal kebab alla piadina romagnola. Novità di questa edizione sono la sala Banca del Vino, dove gli appassionati potranno assaggiare le etichette delle annate più pregiate e quelle premiate dalla nuova guida "Slow Wine", e il Cocktail Bar, con i migliori bartender del mondo impegnati in esibizioni acrobatiche.
Per chiudere, l'attenzione all'ambiente e alla sostenibilità: quest'anno il Salone del Gusto, in collaborazione con Politecnico di Torino e Università di Scienze Gastronomiche, si è posto l'ambizioso obiettivo di ridurre del 60% l'impatto ambientale dell'evento. L'utilizzo di stoviglie, posate, bicchieri e tovaglioli biodegradabili, la preferenza accordata a materiali ecologicamente sostenibili per gli allestimenti e il trasporto delle merci, la raccolta differenziata dei rifiuti e la riduzione dell'utilizzo della carta sono tutti strumenti per arrivare a questo traguardo, simbolicamente dalla "Cena degli Avanzi" che lunedì 25 ottobre, alla chiusura del Salone, coinvolgerà un gruppo di celebri cuochi (stellati e non) nel tentativo di riciclare in un menu appetitoso tutte le materie prime non più conservabili.

Il Salone del Gusto è aperto da giovedì 21 a domenica 24 ottobre dalle 11 alle 23 e lunedì 25 ottobre dalle 11 alle 20. Il biglietto intero giornaliero ha un costo di 20 euro (gratuito per i bambini fino a 10 anni, scontato a 12 euro per under 22 e over 65); l'abbonamento per tutta la manifestazione costa invece 60 euro. I tagliandi sono in vendita anche on line sul sito ufficiale del Salone. Le prenotazioni per gli eventi a pagamento (Laboratori, cene e incontri) sono già chiuse, ma presentandosi alla Reception Eventi si potrà approfittare di eventuali posti ancora disponibili.

(Articolo pubblicato su VareseNews del 20 ottobre 2010)

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