Recensione
Anche chi non ama l'ambiente delle terme e i suoi frequentatori, con tutto il rispetto per gli ottuagenari turisti stranieri, farebbe bene a farsi un giro dalle parti di Abano e Montegrotto: a poche centinaia di metri dagli stabilimenti termali c'è il meraviglioso Parco Regionale dei Colli Euganei con i suoi incantevoli panorami e un miracoloso isolamento dalla realtà circostante. E soprattutto tante, tantissime occasioni per mangiare bene. L'agriturismo Passo del Vento deve moltissimo alla sua location immersa nel verde: del resto siamo in via della Contea, e mai toponomastica fu più adeguata (i lettori del "Signore degli Anelli" ne sanno qualcosa...). Nella stagione estiva, l'ampia e accogliente veranda esterna fa il resto, offrendo un ideale rifugio al visitatore accaldato. Il quadro si completa con piatti semplici e tradizionali, servizio alla buona, prezzi decisamente bassi: insomma, un agriturismo come si deve!
Premessa necessaria per quanto riguarda il bere: tra un filare di viti e l'altro è quasi automatico che chiunque, da queste parti, si improvvisi vignaiolo. Anche il Passo del Vento non sfugge all'eccezione, con le sue copiose risorse di Rabosello, Cabernet, Prosecco, Moscato, tutti fatti in casa. Il risultato è al di là del bene e del male, forse troppo artigianale anche per i palati meno esigenti. Volendo, comunque, si possono anche acquistare i prodotti dell'improvvisata "cantina".
Venendo al cibo vero e proprio, immancabile il consueto antipasto a base di salumi, tra cui la regina è decisamente la sopressa (o soppressa). Ma il vero "plus" arriva con i primi: imperdibili i bigoli, di ottima fattura, con abbondante condimento di sugo d'anatra o di cinghiale.
L'altra specialità della casa, come annunciato da una rustica lavagna, è la "carne allo speo": pollo, manzo, salsiccia di maiale, il tutto accompagnato da abbondante polenta alla griglia. Importante specificare la cottura desiderata, ma il risultato è comunque buono grazie all'eccellente qualità della materia prima: ottima la costata di manzo. Annunciato, tra i manicaretti da provare, anche il pasticcio alla padovana (con pasticcio ed erbe). Saltando a piè pari i dolci, non provati in occasione della nostra visita, chiudiamo con caffè e abbondante grappa. Il conto finale, decisamente onesto, può oscillare dai 25 ai 30 euro.