Recensione
Apriamo con questo locale il capitolo della ristorazione cinese in Italia, spesso foriero di dolenti note. Purtroppo, infatti, i ristoranti di questo tipo (che sono arrivati in Italia molto prima del boom della cucina etnica e "fusion") spesso si limitano al semplice svolgimento di un canovaccio gastronomico trito e ritrito, senza troppa attenzione alla qualità. A parte le ottime eccezioni, questi locali offrono solo una pallida eco della reale cucina cinese e rappresentano una sorta di fast food all'orientale: con i Mc Donald's di oltreoceano hanno infatti in comune il basso prezzo e la riproposizione quasi meccanica di piatti e ambienti (a cominciare dal nome).
Ciò non toglie che i ristoranti cinesi continuino a essere frequentatissimi, e che si prestino bene a una serata informale e con un pizzico di esotismo. Questo locale piacerà a chi apprezza il genere perché presenta tutti i must della cucina cantonese, come i classici contorni a base di verdura, la birra cinese, i dolci inconsueti tra cui il gelato flambè. Il salone è intimo, non di grandissime dimensioni, e la cortesia del proprietario, signor Chan, assolutamente proverbiale. Il menu come sempre è enciclopedico, ma è preferibile optare per i piatti più tradizionali, come spaghetti di soia o riso alle mandorle, che non deludono.
Tra i secondi l'anatra è senz'altro il piatto da provare: ottima quella arrosto, valida alternativa quella servita con funghi e bambù. L'immancabile pollo alle mandorle e il gustoso maiale in agro-dolce completano il quadro. Come si è detto i dolci sono quelli canonici: banana fritta, gelato flambé, dessert confezionati. Al termine si apprezzano il conto davvero contenuto e l'abbondanza delle porzioni.