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Ma che bel castello

Pubblicato Lunedì, 28 Maggio 2012 23:16
E pensare che una volta, per alludere allo scarso valore di qualcosa, si diceva "puoi farci la birra". Oggi vale l'esatto opposto: chi "fa" la birra ha per le mani una miniera d'oro, e lo hanno capito anche gli organizzatori di feste e sagre, che sempre più spesso - potendo contare anche su un gusto più raffinato e meno standardizzato da parte del pubblico - puntano sulle birre artigianali per affiancare o sostituire in blocco i prodotti della grande distribuzione. Ne è un validissimo esempio BeerFood, la manifestazione organizzata dall'Associazione Pavese Amici della Birra al Castello Visconteo di Pavia, dal 24 al 27 maggio scorsi: quattro giorni tutti dedicati ai microbirrifici di Lombardia, Piemonte, Emilia, Liguria e Friuli e ai cibi "da strada" di numerosi marchi locali, affiancati da un interessante ristorante con materie prime "a chilometro zero" (o quasi). La formula, si può dirlo a colpo d'occhio, ha funzionato alla grande: malgrado qualche accenno di maltempo e il biglietto d'ingresso di 3 euro - che per la verità si sarebbe potuto evitare, dal momento che gli assaggi interni erano tutti a pagamento - la manifestazione ha attirato un gran numero di turisti e curiosi, facendo leva su appuntamenti collaterali come le selezioni di Miss Italia o le rappresentazioni medioevali in costume. Un modo interessante per attirare l'attenzione del grande pubblico sul mondo della birra e anche su quello dell'arte, vista la cornice del castello (che ospitava anche un'interessante mostra su Rembrandt). Da non sottovalutare poi la possibilità per gli espositori di vendere direttamente sul posto i propri prodotti, dalla semplice bottiglia da 33 cl fino alla confezione regalo.

Detto questo, va riconosciuto anche che gli aspetti da migliorare al BeerFood non mancano: prima fra tutti la carenza di birre, dato che in conclusione gli espositori presenti alla manifestazione non erano più di una decina, largamente superati da quelli del ramo food. Non sarebbe stata una cattiva idea, inoltre, quella di proporre un assaggio gratuito dei prodotti esposti (metodologia in effetti applicata da alcuni operatori... lungimiranti): il maggiore afflusso agli stand avrebbe senz'altro compensato le eventuali perdite.

Per fortuna la buona qualità media dei birrifici presenti ha compensato questi piccoli difetti da limare: nella "rosa" segnaliamo tra l'altro i già noti Henquet di Ovada (birra sempre di qualità, una tirata d'orecchie per non aver completato il sito ufficiale!) e Kamun di Predosa, ancora nell'alessandrino. La palma dell'originalità spetta sicuramente al Birrificio La Superba di Genova e alla sua sorprendente birra al basilico, dedicata appunto al capoluogo ligure; amara e di personalità la pils Caea, meno entusiasmante la Regina (al miele). Quanto a sorprese, comunque, niente male anche il Birrificio di via Priula (nella foto), direttamente da San Pellegrino Terme, con la sua La Rosa, birra aromatizzata ai lamponi che ricorda molto da vicino un vino frizzante! Per chi ama i gusti più classici, dello stesso produttore si possono consigliare la Loertis e la pale ale Il Bacio; pià impegnativa la rossa Dubec, nuova di zecca.

Un'altra presenza costante è quella del Birrificio La Fenice di Fidenza, con le sue birre dedicate a vizi capitali e virtù cardinali: amara e intensa, com'è giusto che sia, l'italian IPA Invidia. Delude invece la lager del Brew Pub BEFeD di Aviano (Pordenone): la specialità del locale è il galletto arrosto, da mangiare rigorosamente con le mani, ma l'accompagnamento birrario non è granché. Rivelazione della manifestazione, senza alcun dubbio, il Birrificio Fratelli Trami di Capriano del Colle, in provincia di Brescia: grande assortimento, stile senza fronzoli ma interessante e la trappista 3-Tre è assolutamente da provare. Può crescere molto anche il giovane La Buttiga di Piacenza, che già propone qualche birra di pregio come la Sognodoro, nata da 5 luppoli americani, e anche l'incosueta spillatura con metodo Randall, ossia il passaggio della birra attraverso un'infusione di luppolo in fiore.
Chiudiamo con i vincitori morali della breve rassegna: i soliti noti del Birrificio Valcavallina di Endine Gaiano (Bergamo), davvero inarrivabili per qualità in questo contesto. Alla sempre gradevolissima golden ale Sunflower si accompagnano in questo caso anche la fresca blonde ale Cavallina, la pale ale Calypso e la robusta IPA Alba Rossa: tutte da gustare.

 


Alcuni stand all'opera


Il Coordinatore tiene banco


Preghiere per la birra?


Stinco con patate e birra...

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