Recensione
Colonia del Sacramento è un'incantevole cittadina sulla costa dell'Uruguay, raggiungibile in appena un'ora di traghetto da Buenos Aires e dunque gettonatissima meta di gite fuoriporta per gli argentini (ma non solo), soprattutto durante la stagione estiva. Logico che il turismo sia la prima, se non l'unica, risorsa dell'economia locale. Il bistro Casa Grande, esecrato chissà perché dalle recensioni online, è in realtà un ristorante non memorabile ma senza particolari pecche, aperto tutto il giorno e ideale per una breve sosta in attesa di riprendere la visita. I tavolini all'aperto rendono più piacevole il servizio (di suo piuttosto lento), mentre le esibizioni di gruppi folkloristici locali sono un'arma a doppio taglio... La cucina è imperniata su pesce e frutti di mare, anche se non manca la consueta sfilza di carni alla griglia. Prezzi un po' alti per la media locale.
Nel menu trova spazio anche un vasto assortimento di pizze, che come sempre non offre alcuna garanzia di qualità (specialmente con abbinamenti come "prosciutto e ananas" o "palmitos y salsa golf"); lo stesso vale per la pasta. Meglio gettarsi direttamente sulle pietanze principali, che ricordano la vicinanza del mare: citiamo per esempio gli spiedini di gamberi e funghi, le cozze alla provenzale, le capesante con salsa di porro. Ci sono poi i pesci veri e propri: salmone, merluzzo, il tipico tilapia e il lenguado, un pesce oceanico non particolarmente saporito, tutti preparati alla griglia o con condimento di verdure e purè. I prezzi dei piatti variano dai 10 ai 15 euro.
I pezzi forti della cucina sono però la paella e soprattutto la cazuela de mariscos, una robusta terrina di frutti di mare, gamberi e abbondante riso. Per la verità un po' insipida, ma fresca e invitante. Sul fronte "di terra", da non perdere il famigerato chivito, piatto non per deboli di cuore a base di carne, pancetta, formaggio, uovo, pomodoro e insalata, il tutto servito a scelta nel piatto o in un panino... In alternativa milanesa (fettina impanata), pollo o entrecote in varie versioni. Evitabile il resto, mentre un plauso merita la cantina, con molti vini pregiati soprattutto cileni o argentini, ma anche locali. Tra i primi segnaliamo l'eccellente Sauvignon Blanc Casillero del Diablo, tra i secondi invece il Cabernet Sauvignon Don Pascual Crianza en Roble.