Osteria del Vecchio Faro Osteria del Vecchio Faro Hot

Osteria del Vecchio Faro

Indirizzo

Via / piazza
via Giusti 11
Città
Rescaldina
Regione
Lombardia
Provincia
Milano

Informazioni

Giorno di chiusura
nessuno
Orari
mezzogiorno e sera, lunedì solo mezzogiorno
Coperti
80
Prezzi
20-25 €
Note
ATTENZIONE: Il ristorante risulta (e mai come in questo caso, non ci sentiamo di dire "purtroppo") aver cessato l'attività

Contatti

Telefono
0331-578909
FAX
0331-578909
E-mail
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Osteria del Vecchio Faro
Osteria del Vecchio Faro

Opinione autore

Osteria del Vecchio Faro 2014-01-10 00:30:18 Locuste
Voto medio 
 
4.0
Qualità 
 
2.0
Quantità 
 
4.0
Servizio 
 
2.0
Prezzo 
 
8.0
Opinione inserita da Locuste    10 Gennaio, 2014
Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 2014
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Recensione

Data di visita
Gennaio 08, 2014
Recensione
Nell’anno di grazia 2014, dopo oltre un decennio di assidua frequentazione di ristoranti italiani e stranieri, è davvero difficile immaginare che la propria scala di valori culinari possa essere improvvisamente sovvertita. Ma a volte la vita riserva delle sorprese in grado di mutare radicalmente le prospettive, in senso positivo o – come nel caso specifico – negativo. Il ristorante di cui ci occupiamo probabilmente non meriterebbe neppure tale definizione, e a maggior ragione l’onore di una recensione; tuttavia, il senso del dovere (insieme a quello del martirio) ci spinge a rendere pubbliche le nostre sofferenze affinché altri possano evitarle, nel caso in cui non dovessero bastare allo scopo le decine di recensioni negative già disseminate per la rete. A mettere in guardia nei confronti del locale potrebbero bastare in verità la location, l’aspetto esteriore poco invitante e persino l’incongruo nome “Il Faro” esibito sull’insegna anni Ottanta, che sul sito ufficiale si trasforma in un più accattivante “Osteria del Vecchio Faro”. Altri particolari minori – riscaldamento pressoché assente in pieno inverno, tovaglioli di carta, acqua servita in bottigliette di plastica da 50 cl, un televisore costantemente acceso e gracchiante – contribuiscono a creare l’atmosfera ideale per quello che resta, senza ombra di dubbio, un pasto memorabile.

Abbiamo visitato il ristorante grazie (si fa per dire) a un coupon sconto che prometteva un menu completo al costo di 11 euro a persona, comprensivo di 900 g di tagliata. Un’offerta quasi irreale, anzi, del tutto irreale: appena entrati nel locale – ma solo dopo essersi seduti – si viene a sapere che il piatto “forte” non pesa affatto 900 grammi e non contiene neppure tagliata, ma una non meno definita “carne tagliata sottile” (in pratica un modestissimo roastbeef, come si scoprirà). Il tutto viene attribuito a un errore di Groupon, cosa di cui immaginiamo la multinazionale dei coupon sarà ben lieta, anche perché la medesima scusante, a quanto ne sappiamo, viene utilizzata regolarmente da almeno un anno. Ma non soffermiamoci troppo su questo aspetto: il meglio deve ancora venire. In tavola, infatti, ben presto arrivano una flûte di indefinite bollicine e l’annunciato antipasto misto, terrificante già al primo sguardo: alcuni affettati (salame) sono commestibili, altri (mortadella e prosciutto crudo) visibilmente stantii e tagliati dozzinalmente, altri ancora talmente malconci da impedirne l’identificazione. Per non parlare di ciò che sta al centro del piatto: giardiniera, ricotta e insalata russa, così recita il menu. Conviene fidarsi sulla parola, anche perché le porzioni sono tanto irrisorie da impedire la verifica; e non è affatto detto che sia una sfortuna.

Terminato in qualche modo il primo round, ci si affida alla carne, che puntualmente conferma le peggiori previsioni: la cosiddetta “tagliata”, in misere quantità, non ha l’aria di essere di primo pelo, e forse la scelta migliore è ricoprirla di plasticoso radicchio e di grana per non avvertirne il sapore. Del resto l’alternativa, la salsa al pepe verde, è quantomeno poco appetitosa. Da premio Nobel per la cucina le patatine pre-fritte e successivamente saltate nel burro, che conferisce loro un colorito bronzeo e un significativo olezzo in grado di impregnare gli abiti per svariati giorni; degno del contesto anche il vino rosso frizzante, servito ghiacciato in una bottiglia già aperta e priva di etichetta. Con i dolci arriva un inaspettato sussulto di dignità: lo strudel è minuscolo ma quasi accettabile, tiramisù e torta al cioccolato appena meno disastrosi del resto. Alla fine, sul disappunto dovuto all’attentato gastronomico perpetrato prevale lo sconcerto per l’originale strategia di marketing adottata dal ristorante, che oltre ad alienarsi tutti i clienti arrivati tramite Groupon si sta precludendo ogni possibilità di attirare qualsiasi altro visitatore dotato di smartphone, o di senno. In compenso l’esperienza, almeno questo va concesso, è talmente surreale da strappare un sorriso.

Nota finale: non avendo potuto sperimentare i prezzi alla carta, ammesso che esista, non siamo in grado di offrire testimonianze dirette in merito. Ci fidiamo delle "promozioni" riportate sul sito, con menu completi a 20 euro; è vero che potremmo tornare in loco per un controllo, ma tutto sommato anche l’eroismo ha un limite.
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