Kent'Annos
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Indirizzo
Via / piazza
c/o Tenute Dettori, Strada Provinciale 29, km 10
Città
Sennori
Località / frazione
Badde Nigolosu
Regione
Sardegna
Provincia
Sassari
Informazioni
Giorno di chiusura
nessuno in estate; aperto sabato a cena e domenica a mezzogiorno in inverno
Orari
mezzogiorno e sera
Coperti
100
Prezzi
30-35 €
Carte di credito
Sì
Note
Prenotazione consigliata
Contatti
Telefono
079-512772
FAX
348-3330900
Sito internet
E-mail
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Opinione autore
Kent'Annos
2015-07-02 21:20:23
Locuste
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Recensione
Data di visita
Giugno 29, 2015
Recensione
E pensare che Paolo Dettori, come lui stesso racconta agli esterrefatti avventori, della viticoltura non ne voleva proprio sapere nulla. Dobbiamo doppiamente ringraziare il figlio Alessandro se oggi, oltre ai suoi vini ormai noti in tutta Italia, possiamo godere anche dell'agriturismo interno alla sua tenuta, in grado di tenere pienamente testa alla produzione enologica per qualità e cura. Kent'Annos (che in sassarese è anche un augurio di prosperità) può contare, tanto per cominciare, su una location paradisiaca: immerse nelle campagne di Sennori ma a due passi dal mare, le tenute si estendono a perdita d'occhio verso un panorama strabiliante, specialmente nelle lunghe e calde serate estive. Ma se la scenografia è eccezionale, tutto il resto non è da meno.
L'agriturismo propone un menu completo a 35 euro, accompagnato dai due eccellenti vini Renosu (bianco e rosso), oppure una degustazione a 50 euro che comprende l'assaggio di 4 vini della cantina. Enologia e ristorazione, in effetti, procedono su binari paralleli: l'una è naturale e biodinamica, l'altra basata interamente su agricoltura biologica, compresa la legna per il forno e per la brace. Con il pane fatto in casa arriva così in tavola una sequenza di antipasti di pregio: salumi (crudo, coppa, lardo, pancetta, salsiccia e la rara testa in cassetta), formaggi freschi e stagionati accompagnati da cipolla caramellata, zucchine ripiene, coratella di maiale, le spettacolari lumache in umido. Tutto davvero squisito.
Il resto del menu può mutare in base alla stagione, ma un punto fermo è la zuppa anglonese, variante locale della zuppa gallurese a base di pane raffermo imbevuto di brodo di pecora, formaggio ed erbe. Da applausi l'altro primo, i ravioli con ricotta e nepitella (semisconosciuta e profumatissima erba aromatica). Come secondo, un porcetto sardo ineguagliabile per morbidezza delle carni e croccantezza della cotenna si accompagna alla robusta ma non troppo invasiva pecora in umido. Dopo tanta abbondanza, il dolce punta sulla leggerezza: un delicato gelato al fiordilatte con sapa (mosto cotto) di Cannonau e menta.
Inutile dire che i vini sono imprescindibili: ai già citati Renosu vanno aggiunti perlomeno l'originale Dettori Bianco, un vino non filtrato da uve Vermentino; i due Cannonau Tenores e Dettori, più classico il primo e più complesso il secondo; il raro Chimbanta & Battoro (cinquantaquattro), passito da vitigno Monica. Se ce n'è la possibilità, è d'uopo però assaggiare anche un bicchiere di Pascale, vino ovunque utilizzato solo per i "tagli" e oggi riscoperto dai Dettori come prodotto autonomo; e soprattutto concedersi qualche minuto in più con il proprietario, sempre disponibile all'approfondimento o alla chiacchiera!
L'agriturismo propone un menu completo a 35 euro, accompagnato dai due eccellenti vini Renosu (bianco e rosso), oppure una degustazione a 50 euro che comprende l'assaggio di 4 vini della cantina. Enologia e ristorazione, in effetti, procedono su binari paralleli: l'una è naturale e biodinamica, l'altra basata interamente su agricoltura biologica, compresa la legna per il forno e per la brace. Con il pane fatto in casa arriva così in tavola una sequenza di antipasti di pregio: salumi (crudo, coppa, lardo, pancetta, salsiccia e la rara testa in cassetta), formaggi freschi e stagionati accompagnati da cipolla caramellata, zucchine ripiene, coratella di maiale, le spettacolari lumache in umido. Tutto davvero squisito.
Il resto del menu può mutare in base alla stagione, ma un punto fermo è la zuppa anglonese, variante locale della zuppa gallurese a base di pane raffermo imbevuto di brodo di pecora, formaggio ed erbe. Da applausi l'altro primo, i ravioli con ricotta e nepitella (semisconosciuta e profumatissima erba aromatica). Come secondo, un porcetto sardo ineguagliabile per morbidezza delle carni e croccantezza della cotenna si accompagna alla robusta ma non troppo invasiva pecora in umido. Dopo tanta abbondanza, il dolce punta sulla leggerezza: un delicato gelato al fiordilatte con sapa (mosto cotto) di Cannonau e menta.
Inutile dire che i vini sono imprescindibili: ai già citati Renosu vanno aggiunti perlomeno l'originale Dettori Bianco, un vino non filtrato da uve Vermentino; i due Cannonau Tenores e Dettori, più classico il primo e più complesso il secondo; il raro Chimbanta & Battoro (cinquantaquattro), passito da vitigno Monica. Se ce n'è la possibilità, è d'uopo però assaggiare anche un bicchiere di Pascale, vino ovunque utilizzato solo per i "tagli" e oggi riscoperto dai Dettori come prodotto autonomo; e soprattutto concedersi qualche minuto in più con il proprietario, sempre disponibile all'approfondimento o alla chiacchiera!
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