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Zio Ninì
2015-11-10 15:08:00
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 10 Novembre, 2015
Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 2015
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Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 2015
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Recensione
Data di visita
Dicembre 18, 2015
Recensione
Mangiare pesce freschissimo a volontà, senza dover ipotecare la casa a fine pasto: il sogno proibito di ogni buongustaio milanese può diventare realtà grazie a Zio Ninì, una friggitoria senza pretese che in poco tempo si è trasformata in una sorta di Mecca per gli amanti della cucina marinara. Certo, bisogna accontentarsi di un ambiente informale, senza fronzoli nel servizio e in una zona decisamente periferica (a un passo dall'ingresso autostradale di viale Certosa); dire che ne valga la pena è però un eufemismo, se si può far conto su frutti di mare, ricci e pesce di giornata introvabili altrove, oltre che su porzioni davvero debordanti e prezzi contenuti. In estrema sintesi, un indirizzo da tenere assolutamente presente.
La cosa più semplice di tutte da queste parti è fare il conto: tutto, ma proprio tutto, costa 10 euro, dall'antipasto al secondo fino alla bottiglia di vino (il dessert fa eccezione: appena 3 euro). E a mezzogiorno il menu completo è proposto, quasi inevitabilmente, alla stessa cifra. Più che affidarsi al menu, comunque invitante, conviene lasciarsi ispirare dallo scenografico bancone all'ingresso, traboccante di pesce di giornata: prelibatezze come i ricci di mare freschi rischiano altrimenti di andare perdute. Nella lista compaiono in ogni caso antipasti di tutto rispetto come gamberi di Mazara, polpo alla barlettana, scampi di Manfredonia e il curioso "sushi alla pugliese" di frutti di mare; il top si raggiunge con i piatti a base di cozze, in particolare il "mix di cozzerie" che comprende anche vongole, cannolicchi e fasolari.
Un corposo elenco di gratinati, dalle cozze alle capesante, e le sfiziose polpettine marittime introducono ai primi: zuppette di moscardini, di crostacei o di seppie e poi naturalmente la pasta. Qui c'è poco da scegliere, nel senso che bisogna affidarsi alla fantasia del cuoco e alla disponibilità del pescato: il risultato è quasi sempre soddisfacente. Altro cavallo di battaglia della casa è il fritto misto imperiale dello Zio Ninì, un oceanico (ma digeribile) piattone di alici, scorfani, calamari e quant'altro: una porzione basterebbe per l'intero tavolo. In alternativa, frittura di paranza e pesci di ogni tipo: noi abbiamo provato una più che discreta ricciola al sugo di pomodoro e un superlativo calamaro ripieno con uova e formaggio. Il vino della casa è in bottiglia (un Trebbiano più che dignitoso, ma anche Falanghina o Arneis) e completa nel modo più adeguato un'offerta decisamente sorprendente.
La cosa più semplice di tutte da queste parti è fare il conto: tutto, ma proprio tutto, costa 10 euro, dall'antipasto al secondo fino alla bottiglia di vino (il dessert fa eccezione: appena 3 euro). E a mezzogiorno il menu completo è proposto, quasi inevitabilmente, alla stessa cifra. Più che affidarsi al menu, comunque invitante, conviene lasciarsi ispirare dallo scenografico bancone all'ingresso, traboccante di pesce di giornata: prelibatezze come i ricci di mare freschi rischiano altrimenti di andare perdute. Nella lista compaiono in ogni caso antipasti di tutto rispetto come gamberi di Mazara, polpo alla barlettana, scampi di Manfredonia e il curioso "sushi alla pugliese" di frutti di mare; il top si raggiunge con i piatti a base di cozze, in particolare il "mix di cozzerie" che comprende anche vongole, cannolicchi e fasolari.
Un corposo elenco di gratinati, dalle cozze alle capesante, e le sfiziose polpettine marittime introducono ai primi: zuppette di moscardini, di crostacei o di seppie e poi naturalmente la pasta. Qui c'è poco da scegliere, nel senso che bisogna affidarsi alla fantasia del cuoco e alla disponibilità del pescato: il risultato è quasi sempre soddisfacente. Altro cavallo di battaglia della casa è il fritto misto imperiale dello Zio Ninì, un oceanico (ma digeribile) piattone di alici, scorfani, calamari e quant'altro: una porzione basterebbe per l'intero tavolo. In alternativa, frittura di paranza e pesci di ogni tipo: noi abbiamo provato una più che discreta ricciola al sugo di pomodoro e un superlativo calamaro ripieno con uova e formaggio. Il vino della casa è in bottiglia (un Trebbiano più che dignitoso, ma anche Falanghina o Arneis) e completa nel modo più adeguato un'offerta decisamente sorprendente.
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