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Fatto Bene Burger
2016-11-25 18:35:05
Locuste
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Recensione
Data di visita
Novembre 22, 2016
Recensione
Ormai è chiaro a tutti: le hamburgerie sono un virus. Piacevole, certo, ma pur sempre un virus che ha contagiato un po' tutti i ristoratori d'Italia, in costante competizione sfornare l'hamburger più gourmet di tutti: ossia il più originale, raffinato, sfizioso e possibilmente costoso, in assoluta controtendenza con il vecchio assioma "burger=junk food". In questo contesto, soprattutto milanese ma ormai esteso a tutto il paese, al Fatto Bene vanno riconosciuti diversi meriti: innanzitutto è stato uno dei primi locali a cavalcare la nuova tendenza e per questo è tra quelli di maggior successo, tanto da aver aperto ben cinque filiali in città (via Borsieri, via Monti, via Col di Lana e via Muratori oltre a quella di via Buonarroti). E poi: la formula è rimasta semplice, gli ambienti a misura d'uomo, e la ricercatezza dei panini non prende mai il sopravvento sull'obiettivo finale, che tutto sommato (vista la tipologia di cibo) resta soprattutto quello di sfamare.
I burger sono disponibili in due formati, da 180 e 280 grammi, a prezzi variabili dai 12 a 18 euro a seconda degli ingredienti e delle dimensioni. La carne è rigorosamente di razza fassona piemontese, mentre i condimenti variano in maniera notevole: si passa dal classico Opening con fontina, pomodoro, cipolla di Tropea, lattuga e maionese ai ben più elaborati Yellow Head (uovo, bacon, melanzane), o Fatto-Bene (asiago, crema di foie gras, germogli di soia). Ottimo nonostante il nome indecifrabile il L.W.L.B. con melanzane, burratina e senape. Non mancano le varianti sfiziose: il Golden Chicken con petto di pollo, il Tartare con carne cruda, avocado e dressing allo yogurt, il Salmon Chic e il Fish&Chips al pesce, il Bauscia con cotoletta di manzo, cuore di carciofo e zola, e persino qualche variante vegetariana con burger vegetale, di quinoa e zucchine.
Del tutto essenziali gli accompagnamenti: patate chips, patate novelle al forno, bocconcini di pollo impanato e taleggio dorato. Qualche dolce non troppo originale ma abbondante nelle porzioni (tortino di mele, soufflè al cioccolato), una ristretta scelta di vini e le birre artigianali Dolomiti. Può bastare così: con meno di 20 euro non si cena, ma questa è ormai una caratteristica di tutte le hamburgerie "moderne"...
I burger sono disponibili in due formati, da 180 e 280 grammi, a prezzi variabili dai 12 a 18 euro a seconda degli ingredienti e delle dimensioni. La carne è rigorosamente di razza fassona piemontese, mentre i condimenti variano in maniera notevole: si passa dal classico Opening con fontina, pomodoro, cipolla di Tropea, lattuga e maionese ai ben più elaborati Yellow Head (uovo, bacon, melanzane), o Fatto-Bene (asiago, crema di foie gras, germogli di soia). Ottimo nonostante il nome indecifrabile il L.W.L.B. con melanzane, burratina e senape. Non mancano le varianti sfiziose: il Golden Chicken con petto di pollo, il Tartare con carne cruda, avocado e dressing allo yogurt, il Salmon Chic e il Fish&Chips al pesce, il Bauscia con cotoletta di manzo, cuore di carciofo e zola, e persino qualche variante vegetariana con burger vegetale, di quinoa e zucchine.
Del tutto essenziali gli accompagnamenti: patate chips, patate novelle al forno, bocconcini di pollo impanato e taleggio dorato. Qualche dolce non troppo originale ma abbondante nelle porzioni (tortino di mele, soufflè al cioccolato), una ristretta scelta di vini e le birre artigianali Dolomiti. Può bastare così: con meno di 20 euro non si cena, ma questa è ormai una caratteristica di tutte le hamburgerie "moderne"...
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