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Agriturismo Depalmas
2017-09-22 14:33:50
Locuste
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Recensione
Data di visita
Agosto 12, 2017
Recensione
La visita a un agriturismo di Stintino si accoglie sempre con un pizzico di inevitabile diffidenza: prima di tutto perché la località all'estremo Nord Ovest della Sardegna è il borgo di pescatori per antonomasia, quanto di più lontano si possa immaginare dal mondo dell'agricoltura e dell'allevamento, e poi perché Stintino, a dispetto delle sue incantevoli spiagge, non ha mai dimostrato una grande vocazione all'accoglienza nei confronti dei turisti, specie nel campo della ristorazione. Eppure il ristorante di Pietro Depalmas, immerso nella campagna ma a pochissimi km dal paese, è destinato a smentire tutti i pregiudizi: forte di una lunga esperienza, il locale unisce i classici pregi dell'agriturismo (abbondanza delle porzioni e ingredienti genuini) a una qualità inappuntabile della cucina, e condisce il tutto con un prezzo assolutamente abbordabile. Una meta ideale per i viaggiatori di passaggio a Stintino, ma che potrebbe riservare qualche sorpresa anche ai locali.
Il menu della cena, ovviamente fisso, si apre con una serie di antipasti di ottima fattura: salumi (lardo e salsiccia su tutti), pecorino fresco e stagionato, formaggio spalmabile, ricotta fresca in grande quantità, frittatine di verdure, sottaceti e anche qualche piatto per i palati più "allenati", come le interiora in umido. La sorpresa più gradita è però sicuramente il vino: non il solito rosso della casa ma un Cannonau di tutto rispetto, quello delle cantine Sella & Mosca di Alghero, servito in bottiglia e fino ad esaurimento. Per 35 euro (questo il conto finale) non è certo un'offerta da poco.
I primi sono abbondantissimi e di buon livello: non si spezza nemmeno in quest'occasione la classica accoppiata tra i ravioli di ricotta (eccellenti) e gli gnocchetti sardi al sugo di carne. Per entrambi, il bis è quasi inevitabile, ma va conservato un po' di spazio per il secondo: l'immancabile porcetto sardo (non chiamatelo "porceddu", per carità), accompagnato da patate al forno e perfetto nella cottura, morbido all'interno e ricoperto da cotenna croccante. Cosa chiedere di più? Ovviamente le seadas, degna chiusura del pasto, e anche qui ampiamente soddisfacenti. Chiusura con fiumi di mirto, alloro e filu 'e ferru per non farsi mancare davvero nulla dell'atmosfera isolana.
Il menu della cena, ovviamente fisso, si apre con una serie di antipasti di ottima fattura: salumi (lardo e salsiccia su tutti), pecorino fresco e stagionato, formaggio spalmabile, ricotta fresca in grande quantità, frittatine di verdure, sottaceti e anche qualche piatto per i palati più "allenati", come le interiora in umido. La sorpresa più gradita è però sicuramente il vino: non il solito rosso della casa ma un Cannonau di tutto rispetto, quello delle cantine Sella & Mosca di Alghero, servito in bottiglia e fino ad esaurimento. Per 35 euro (questo il conto finale) non è certo un'offerta da poco.
I primi sono abbondantissimi e di buon livello: non si spezza nemmeno in quest'occasione la classica accoppiata tra i ravioli di ricotta (eccellenti) e gli gnocchetti sardi al sugo di carne. Per entrambi, il bis è quasi inevitabile, ma va conservato un po' di spazio per il secondo: l'immancabile porcetto sardo (non chiamatelo "porceddu", per carità), accompagnato da patate al forno e perfetto nella cottura, morbido all'interno e ricoperto da cotenna croccante. Cosa chiedere di più? Ovviamente le seadas, degna chiusura del pasto, e anche qui ampiamente soddisfacenti. Chiusura con fiumi di mirto, alloro e filu 'e ferru per non farsi mancare davvero nulla dell'atmosfera isolana.
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