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Blakes on Telegraph
 
Blakes on Telegraph 2012-05-14 18:15:59 Locuste
Voto medio 
 
6.6
Qualità 
 
6.0
Quantità 
 
6.5
Servizio 
 
5.5
Prezzo 
 
8.5
Opinione inserita da Locuste    14 Mag, 2012
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Recensione

Data di visita
Agosto 28, 2010
Recensione
"Se non siete mai stati da Blakes, non siete mai stati a Berkeley" annuncia pomposamente il sito ufficiale. Qualcosa di vero probabilmente c'è: le serate musicali organizzate dal locale, che nel corso dei suoi 50 anni di storia ha ospitato i più grandi nomi del jazz, del blues e del rock alternativo, sono leggendarie. Oggi il club al piano sotterraneo è frequentato dai DJ più in voga della zona e da miriadi di studenti universitari. Dal punto di vista gastronomico, Blakes non offre però nulla di altrettanto elettrizzante: lo spazio a disposizione è angusto, il servizio piuttosto approssimativo e se si arriva tardi si corre anche il rischio di rimanere a bocca asciutta. Vale la pena passare da queste parti più che altro per uno sguardo d'insieme sulla stravagante Telegraph Avenue, traboccante di negozi di abbigliamento e souvenir gestiti da... superstiti degli anni della contestazione.

Il menu del ristorante offre poco all'immaginazione, anche se è curiosa l'idea di proporre una serie di condimenti (dressing) alternativi da abbinare a qualsiasi piatto, a scelta del cliente. Si evitano così i soliti "pericolosi" accostamenti che sembrano piacere tanto da queste parti. Tra le varie possibilità spiccano il ranch dressing con cipolla, maionese e panna acida e la special sauce inventata dallo stesso Larry Blake, proprietario del locale: la ricetta è segretissima, ma è possibile acquistare la salsa per riproporla anche a casa propria! Tutti questi condimenti si sposano, naturalmente, a una lista altrettanto ricca di hamburger, tra cui il Blakes Damn Good Burger, specialità della casa: la materia prima proviene dal Niman Ranch, allevamento che si vanta di produrre "la carne migliore del mondo" (!) e garantisce metodi di alimentazione naturale. Per chi vuol essere alternativo a tutti i costi, comunque, c'è anche il Boca Vegetarian Burger. I piatti diversi dai panini, invece, scarseggiano, a meno di non voler provare il fish and chips e le onnipresenti costine, qui ribattezzate pork wings. Vasto l'assortimento di salads e inevitabile l'abbinamento con una birra della zona, preferibilmente la solita Samuel Adams.
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