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Trattoria Da Ennio
 
Trattoria Da Ennio 2012-05-16 14:09:19 Locuste
Voto medio 
 
7.9
Qualità 
 
9.0
Quantità 
 
9.0
Servizio 
 
7.5
Prezzo 
 
6.0
Opinione inserita da Locuste    16 Mag, 2012
Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 2019
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Recensione

Data di visita
Agosto 19, 2003
Recensione
Nascosta dietro un cancello e un vialone modello “Eyes Wide Shut”, fra le nebbie della Bassa padana, la trattoria da Ennio non sembra certo desiderosa di farsi trovare, nonostante la location a un passo dal casello autostradale di Caorso. Va detto però che, rispetto ai tempi della nostra prima visita (nel lontano 2003), la propensione al pubblico sembra essere migliorata: perlomeno il cancello si fa trovare aperto! Ciò che invece non è sicuramente cambiato negli anni è il livello della cucina: quella di Ennio rimane la più classica delle trattorie di provincia, con piatti semplici e genuini e ingredienti di eccezionale qualità, specie per quello che riguarda gli inimitabili fritti di fiume. Il ristorante sorge infatti a breve distanza dal torrente Chiavenna, piccolo affluente del Po.

Anche ambiente e caratteristiche del locale sono rimasti sostanzialmente immutati negli anni: atmosfera conviviale, servizio amichevole e familiare, menu quasi fisso con ridotta ma ben studiata scelta di vini. C'è stato un piccolo aumento sul fronte dei prezzi, che in 16 anni si può ben tollerare: dai 28 euro che all'epoca definivamo "medio-alti" (ahinoi) si è arrivati a circa 35 euro per un pasto completo. Per quanto riguarda i piatti, invece, possiamo affidarci quasi integralmente al copia-incolla, a partire dagli antipasti: torta fritta con salumi misti o con solo culatello (8 euro) o pesce in carpione con salsa piccante.

I primi (8 euro) sono tutti legati al territorio piacentino: il top sono i pisarei e fasò, tipici gnocchi di mollica di pane con fagioli. In alternativa tortelli di ricotta ed erbette, tortelli di zucca con burro e salvia e anolini in brodo. Ma il piatto forte della casa rimane sempre il fritto di fiume (13 euro), composto da rane, anguille e pesce gatto fritti in pastella: più leggero di quanto si possa pensare, anche se le porzioni sono davvero faraoniche. Cambiando completamente orizzonte, sono disponibili anche alborelle fritte e frittura mista di mare o di soli gamberi (16 euro), oltre a un'inaspettata costata alla piastra. Il tutto annaffiato da un Gutturnio dei Colli Piacentini o anche da un buon Prosecco.

I dolci sono semplici ed essenziali e fanno in pratica atto di presenza, ad eccezione delle crostate della casa; il resto (semifreddi, panna cotta e sorbetti) è trascurabile. Ma il ristorante, a distanza di quasi vent'anni dal primo, storico pranzo delle Locuste, resta una tappa obbligata per chiunque si trovi a passare da queste parti... e merita senz'altro anche una piccola deviazione.

(data ultima visita: 30-7-2019)
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