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Trattoria Cavour
2012-05-16 20:54:25
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 16 Mag, 2012
Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 2015
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Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 2015
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Recensione
Data di visita
Agosto 01, 2015
Recensione
Da quando le porte di Alghero si sono (ri)aperte al turismo internazionale, lungo i bastioni della città sono spuntati come funghi locali e ristoranti, alcuni dei quali di qualità assai dubbia, dove è facile essere "spennati"... ma forse questo lo abbiamo già scritto altrove. Pur trovandosi a pochi metri dai bastioni stessi, la Trattoria Cavour è riuscita in qualche modo a proteggersi dall'invasione e ha conservato nel tempo la sua identità: a sei anni dalla nostra prima visita i prezzi sono un po' saliti e il menu si è aggiornato con qualche traduzione in inglese (maccheronico), ma per il resto le cose sono rimaste quasi immutate. La sala è piccola ma accogliente, ed è piacevole lasciarsi consigliare sui piatti del giorno, anche dai figli del proprietario, coinvolti negli ultimi tempi nella gestione. Il menu lascia ampio spazio alla carne, con il gettonatissimo porcetto a farla da padrone, ma nelle giornate propizie vale la pena di gettarsi a capofitto sul pesce fresco e su qualche piatto un po' più elaborato, con abbinamenti non scontati.
I tempi di attesa non brevissimi, compensati però da un servizio sempre accurato, consigliano di "tamponare" l'appetito con qualche antipasto come l'immancabile agliata, piatto tipico algherese, oppure l'insalata di polpo. Una variazione molto interessante e gustosa è costituita dai gamberi con guanciale, miele e bottarga. Si passa poi ai primi che, almeno in parte, ricalcano la tradizione dell'isola: è il caso dei corposi maccheroncini alla purpuzza, la parte interna della salsiccia. Più fantasiose le fettuccine al polpo e pecorino: il condimento è forse un po' troppo liquido, ma l'abbinamento dei sapori è perfettamente riuscito. Immancabili i piatti più classici come spaghetti con le vongole e linguine al granchio.
Con i secondi, come detto, gli amanti della cucina di terra trovano il loro spazio, grazie soprattutto al porcetto - cotto al punto giusto - ma anche al cinghiale e ai piatti di formaggi assortiti, con almeno tre varietà di pecorino. Anche il mare però vuole la sua parte e dunque, accanto ai calamari arrosto, se si è fortunati si può contare su un bel sarago o, ancor meglio, su una splendida orata alla griglia: rigorosamente non di allevamento. Dolci meno degni di nota ma per una discreta seadas si può sempre fare spazio. Meritata menzione per il vino: su quello in bottiglia ci sono ricarichi sostenuti, ma il bianco e il rosso della casa sono di livello più che accettabile.
I tempi di attesa non brevissimi, compensati però da un servizio sempre accurato, consigliano di "tamponare" l'appetito con qualche antipasto come l'immancabile agliata, piatto tipico algherese, oppure l'insalata di polpo. Una variazione molto interessante e gustosa è costituita dai gamberi con guanciale, miele e bottarga. Si passa poi ai primi che, almeno in parte, ricalcano la tradizione dell'isola: è il caso dei corposi maccheroncini alla purpuzza, la parte interna della salsiccia. Più fantasiose le fettuccine al polpo e pecorino: il condimento è forse un po' troppo liquido, ma l'abbinamento dei sapori è perfettamente riuscito. Immancabili i piatti più classici come spaghetti con le vongole e linguine al granchio.
Con i secondi, come detto, gli amanti della cucina di terra trovano il loro spazio, grazie soprattutto al porcetto - cotto al punto giusto - ma anche al cinghiale e ai piatti di formaggi assortiti, con almeno tre varietà di pecorino. Anche il mare però vuole la sua parte e dunque, accanto ai calamari arrosto, se si è fortunati si può contare su un bel sarago o, ancor meglio, su una splendida orata alla griglia: rigorosamente non di allevamento. Dolci meno degni di nota ma per una discreta seadas si può sempre fare spazio. Meritata menzione per il vino: su quello in bottiglia ci sono ricarichi sostenuti, ma il bianco e il rosso della casa sono di livello più che accettabile.
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