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Azienda Agrituristica La Fiorida 2012-05-19 23:30:21 utente
Voto medio 
 
7.3
Qualità 
 
10.0
Quantità 
 
6.0
Servizio 
 
8.0
Prezzo 
 
5.0
Opinione inserita da utente    19 Mag, 2012
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Recensione

Data di visita
Settembre 21, 2007
Recensione
Non chiamatelo agriturismo, prego. “La Fiorida” è un piccolo villaggio, un mondo, un ecosistema perfettamente inserito nella verde cornice che accompagna l’ultimo tratto dell’Adda prima di tuffarsi nel lago di Como. Arrivando a Mantello, qualche chilometro dopo Colico, ci troviamo alle porte della Valtellina ma “La Fiorida” riesce a farvi respirare la stessa atmosfera di un pascolo alpino, il gusto di un rinomato ristorante, il relax e il benessere di una moderna Spa.
Ma entriamo nel vivo. Tutto inizia dal momento in cui si parcheggia l’auto. Nell’aria c’è odore di stalla. Non fraintendetemi, quello di cui parlo è un bouquet vero, autentico, assolutamente naturale e mai aggressivo. Una passeggiata verso gli allevamenti è inevitabile e lo scenario è quello di una vera fattoria. L’accoglienza è sincera, discreta e accorta: ogni sala prende il nome di una stagione. Nella nostra, un bellissimo lavatoio in sasso completa l’arredo essenziale: piccoli tavolini in legno chiaro e vecchi utensili agricoli.

Il menù cambia ogni mese, seguendo le stagioni e il ritmo della natura, non quello dell’uomo. Più del 90% degli ingredienti è autoprodotto e il percorso gastronomico è interessantissimo. Scegliamo come antipasto una selezione dei salumi della Fiorida, ottimi, ben stagionati, particolarmente notevole la bresaola anche se un po’ fresca e uno sformatino di patate e porcini essiccati con crema al Bitto – elegantissimo accostamento che sorprende anche i palati più esigenti. Si prosegue con il risotto mantecato con i fiori di zucca e il formaggio latteria che esalta la tradizione casearia valtellinese con un connubio azzeccatissimo.

La cena si completa con i secondi: scottadito d’agnello alle erbe con cipolle fondenti e lombo di maialetto in crosta alle mandorle. La qualità della carne è eccellente e il taglio è perfetto. I dessert interpretano altrettanto bene la tradizione culinaria locale declinata sempre con gusto: tortino di saraceno con confettura ai mirtilli della Valgerola e Parfait profumato al Braulio con semi di papavero croccante alle mandorle. La scelta del vino non può che cadere su un Sassella del 2003 che consente di sottolineare con il suo corpo deciso tutte le portate. Il conto si aggira sui 45 euro, vino compreso, a testa: in assoluta coerenza con la qualità e l’offerta gastronomica proposte.

Lorenzo Filippi
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