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Agriturismo La Vecchia Fornace
2012-05-21 14:44:13
Locuste
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Recensione
Data di visita
Gennaio 28, 2005
Recensione
Ben nascosta tra le nebbie delle colline novaresi e impossibile da raggiungere per caso, l'azienda di Cinzia e Piero Guidetti è uno dei (per fortuna) numerosi esempi di matrimonio perfettamente riuscito tra agricoltura e gastronomia. Aperto come ristorante soltanto tre giorni alla settimana, l'agriturismo riesce comunque ad attirare una vasta e affamata clientela grazie a ingredienti di base come i prezzi bassi, al servizio informale, e soprattutto al ricorso a prodotti genuini e tipici del territorio. Piatto forte la carne bovina: l'azienda è infatti l'unica nel novarese ad allevare mucche di razza piemontese.
Tra i fattori di successo non va dimenticato l'ambiente: la "Vecchia fornace" del nome è stata trasformata nel 1994 in un locale di pietra e mattoni, interamente arredato in legno, decisamente accogliente e confortevole. Così come il prezzo (20 € a persona vini esclusi), il menu è fisso: si comincia con una serie di antipasti di ottima fattura, tra cui spiccano i crostini al lardo aromatizzato, il bianco di tacchinella in bagna freida, il tortino di spinaci al gorgonzola. Senza dimenticare melanzane sott'olio e salumi vari.
Come primo piatto si può scegliere fra quattro proposte: da provare assolutamente la paniscia, il classico risotto piemontese al vino con verdure, e non deludono neppure i garganelli al ragù di agnello. In alternativa i tagliolini della casa con radicchio e gorgonzola, o con crema di porcini e tartufo. Tra i secondi si consigliano il brasato e la polenta al gorgonzola, meno efficaci invece il carpaccio con grana e l'agnello al forno con patate. Dolci di qualità: bounnet, panna cotta e dolce della Fornace (crème caramel con salsa di amaretti). I vini sono tutti di produzione locale: il Nebbiolo servito in bottiglia si fa decisamente preferire rispetto al Barbera sfuso.
Tra i fattori di successo non va dimenticato l'ambiente: la "Vecchia fornace" del nome è stata trasformata nel 1994 in un locale di pietra e mattoni, interamente arredato in legno, decisamente accogliente e confortevole. Così come il prezzo (20 € a persona vini esclusi), il menu è fisso: si comincia con una serie di antipasti di ottima fattura, tra cui spiccano i crostini al lardo aromatizzato, il bianco di tacchinella in bagna freida, il tortino di spinaci al gorgonzola. Senza dimenticare melanzane sott'olio e salumi vari.
Come primo piatto si può scegliere fra quattro proposte: da provare assolutamente la paniscia, il classico risotto piemontese al vino con verdure, e non deludono neppure i garganelli al ragù di agnello. In alternativa i tagliolini della casa con radicchio e gorgonzola, o con crema di porcini e tartufo. Tra i secondi si consigliano il brasato e la polenta al gorgonzola, meno efficaci invece il carpaccio con grana e l'agnello al forno con patate. Dolci di qualità: bounnet, panna cotta e dolce della Fornace (crème caramel con salsa di amaretti). I vini sono tutti di produzione locale: il Nebbiolo servito in bottiglia si fa decisamente preferire rispetto al Barbera sfuso.
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