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Buffet Da Pepi
2012-05-24 19:49:16
Locuste
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Recensione
Data di visita
Agosto 18, 2006
Recensione
Il buffet è un’istituzione di Trieste, “Da Pepi” è un’istituzione del buffet. Così si può riassumere in poche righe l’importanza di questo storico locale, fondato nel 1897 da Pepi Klajnsic e passato poi alla famiglia Tomazic. Citato da innumerevoli riviste e guide gastronomiche, il buffet non ha perso nulla della sua identità: due minuscoli locali con tavoli in legno e caratteristici sgabelli, all’ingresso il bancone della salumeria e alle pareti le antiche pubblicità della birra Dreher (altro “cult” cittadino). Resta difficile valutarlo come un ristorante, anche per i suoi ritmi all’antica (chiude alle 21, anche se l’orario diventa elastico in presenza di clienti particolarmente affamati), ma in quanto a “ristoro” il locale non teme certamente confronti.
Rispetto ad altri buffet della città, il menu di Pepi è ancora più scarno: qui si serve un solo e unico piatto, la carne di maiale bollita. Eppure le varietà di tagli sono talmente numerose da garantire un assortimento unico: testina, cotenna, lingua, salsicce (viennesi e non), cotechino, guanciale e naturalmente la celebre porzina, il piatto tipico di Trieste, costituita da grosse fette di coppa o spalla. La scelta migliore è gustarli tutti assieme nell’inconfondibile piatto a forma di maiale, accompagnati da abbondanti dosi di senape e kren.
Anche per il contorno la scelta è assai ristretta: assolutamente consigliati i crauti, che si sposano perfettamente con la carne. L’alternativa è una ricca insalata russa. Infine le bevande: la Dreher è ovviamente la regina, ma i clienti non disdegnano di dissetarsi anche con corposi rossi friulani. I prezzi sono adeguati, ma non bassissimi. Da segnalare che il buffet funge tuttora da rivendita di formaggi, salumi, bevande alcoliche e altri prodotti tipici: non è una cattiva idea passare da queste parti anche per fare acquisti.
Rispetto ad altri buffet della città, il menu di Pepi è ancora più scarno: qui si serve un solo e unico piatto, la carne di maiale bollita. Eppure le varietà di tagli sono talmente numerose da garantire un assortimento unico: testina, cotenna, lingua, salsicce (viennesi e non), cotechino, guanciale e naturalmente la celebre porzina, il piatto tipico di Trieste, costituita da grosse fette di coppa o spalla. La scelta migliore è gustarli tutti assieme nell’inconfondibile piatto a forma di maiale, accompagnati da abbondanti dosi di senape e kren.
Anche per il contorno la scelta è assai ristretta: assolutamente consigliati i crauti, che si sposano perfettamente con la carne. L’alternativa è una ricca insalata russa. Infine le bevande: la Dreher è ovviamente la regina, ma i clienti non disdegnano di dissetarsi anche con corposi rossi friulani. I prezzi sono adeguati, ma non bassissimi. Da segnalare che il buffet funge tuttora da rivendita di formaggi, salumi, bevande alcoliche e altri prodotti tipici: non è una cattiva idea passare da queste parti anche per fare acquisti.
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