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Crotto del Sergente
2012-05-25 11:24:24
Locuste
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Recensione
Data di visita
Ottobre 12, 2004
Recensione
Tradizione e rinnovamento. Il Crotto del Sergente di Lora è un perfetto esempio di come l'eredità degli antichi ristoranti possa essere riproposta senza riprodurre sterilmente le vecchie abitudini, ma innovando e sperimentando. Come testimoniano le foto d'epoca e i documenti alle pareti, il Crotto esisteva già molti decenni orsono (da esso prende nome anche la via): i nuovi proprietari lo hanno rifondato e hanno aggiunto ai piatti tipici del patrimonio culinario comasco un pizzico di originalità che certo non guasta.
Il menu, piacevolmente presentato dal gestore, varia di giorno in giorno con qualche appuntamento fisso: il giovedì sera, ad esempio, è dedicato ai bolliti. Tra gli antipasti da segnalare senz'altro il lardo con castagne e miele, davvero una prelibatezza, accompagnato da schiacciatine di riso, paté con fichi e salumi della zona. Anche i primi brillano per gli accostamenti inconsueti: gustoso il risotto zucca e provola, come le lasagne con verza, patate e casera che ricordano da vicino i pizzoccheri. Più semplici la zuppa di porcini e gli gnocchi di patate con lardo e spinaci.
Fra i secondi impossibile non essere attratti dal cervo con polenta, soprattutto nella stagione fredda. Meritano un assaggio inoltre gli spiedoni di roastbeef al lardo; il menu comprende anche l'ossobuco di vitello con polenta. La cantina è ben fornita anche se in questo settore, forse, manca davvero un tocco locale. Ottime le grappe.
Prezzi onesti anche se più alti di quelli dei "veri" rifugi montani; una menzione particolare per l'ambiente, rustico e caratteristico ma anche tranquillo (con una buona colonna sonora di musica anni '60).
Il menu, piacevolmente presentato dal gestore, varia di giorno in giorno con qualche appuntamento fisso: il giovedì sera, ad esempio, è dedicato ai bolliti. Tra gli antipasti da segnalare senz'altro il lardo con castagne e miele, davvero una prelibatezza, accompagnato da schiacciatine di riso, paté con fichi e salumi della zona. Anche i primi brillano per gli accostamenti inconsueti: gustoso il risotto zucca e provola, come le lasagne con verza, patate e casera che ricordano da vicino i pizzoccheri. Più semplici la zuppa di porcini e gli gnocchi di patate con lardo e spinaci.
Fra i secondi impossibile non essere attratti dal cervo con polenta, soprattutto nella stagione fredda. Meritano un assaggio inoltre gli spiedoni di roastbeef al lardo; il menu comprende anche l'ossobuco di vitello con polenta. La cantina è ben fornita anche se in questo settore, forse, manca davvero un tocco locale. Ottime le grappe.
Prezzi onesti anche se più alti di quelli dei "veri" rifugi montani; una menzione particolare per l'ambiente, rustico e caratteristico ma anche tranquillo (con una buona colonna sonora di musica anni '60).
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