Dettagli Recensione
Osteria Decò
2012-05-25 20:35:18
Locuste
Segnala questa recensione ad un moderatore
Recensione
Data di visita
Aprile 29, 2005
Recensione
Da fuori è praticamente impossibile trovarlo: isolato in una zona semiperiferica di Vigevano, il Decò sembra soltanto un angusto bar dove rifugiarsi per un veloce caffé. E invece all'interno attende una piccola, ma accogliente saletta (tre tavole apparecchiate con ogni ben di Dio) capace di riservare gustosissime sorprese. L'amore per la cucina toscana è il motore di questo locale, ma qui i prodotti della terra e degli allevamenti non sono certo quelli della regione di Dante e così l'osteria ha "riciclato" il suo menu con i piatti della tradizione locale, soprattutto della selvaggina. Un connubio piacevolissimo che ha dato risultati insperati.
Si comincia dunque con un crescendo di antipasti: dalla semplice salamella e dal prosciutto crudo fino a salumi di cinghiale, fagioli borlotti in salsa e con aglio, bruschette con salsiccia e tartufi o con l'ottima fegatella. I sapori sono già deliziosi, ma è con l'arrivo dei primi che si comprende ciò a cui si andrà incontro: gnocchi di patate con cervo e porcini e pappardelle al sugo di carne, entrambi serviti in porzioni generosissime, fanno capire anche al cliente più disattento che non sarà facile arrivare alla fine del pasto!
E infatti i secondi sono ancor più abbondanti e diversificati: salsiccia alla griglia, costine di cinghiale, quaglie arrosto al lardo (dal sapore delicatissimo), per finire con il cinghiale in salsa piccante e uno straordinario cervo alle erbe. Tutti piatti che meritano una degustazione, anche se le porzioni sono tutt'altro che da assaggio. Alla fine resta giusto lo spazio per i classici cantuccini con vin santo e un grappino digestivo. Prezzi modici se si escludono i vini: qui occorrerebbe una via di mezzo tra gli ottimi ma costosi prodotti della cantina - vedi il Chianti - e il vino della casa su cui il commento è superfluo. Nulla comunque può far svanire l'ottima impressione lasciata da uno dei ristoranti in cui torneremmo più volentieri.
Si comincia dunque con un crescendo di antipasti: dalla semplice salamella e dal prosciutto crudo fino a salumi di cinghiale, fagioli borlotti in salsa e con aglio, bruschette con salsiccia e tartufi o con l'ottima fegatella. I sapori sono già deliziosi, ma è con l'arrivo dei primi che si comprende ciò a cui si andrà incontro: gnocchi di patate con cervo e porcini e pappardelle al sugo di carne, entrambi serviti in porzioni generosissime, fanno capire anche al cliente più disattento che non sarà facile arrivare alla fine del pasto!
E infatti i secondi sono ancor più abbondanti e diversificati: salsiccia alla griglia, costine di cinghiale, quaglie arrosto al lardo (dal sapore delicatissimo), per finire con il cinghiale in salsa piccante e uno straordinario cervo alle erbe. Tutti piatti che meritano una degustazione, anche se le porzioni sono tutt'altro che da assaggio. Alla fine resta giusto lo spazio per i classici cantuccini con vin santo e un grappino digestivo. Prezzi modici se si escludono i vini: qui occorrerebbe una via di mezzo tra gli ottimi ma costosi prodotti della cantina - vedi il Chianti - e il vino della casa su cui il commento è superfluo. Nulla comunque può far svanire l'ottima impressione lasciata da uno dei ristoranti in cui torneremmo più volentieri.
Trovi utile questa opinione?
00
Commenti
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.
Powered by JReviews