Dettagli Recensione

 
Osteria sul Naviglio
 
Osteria sul Naviglio 2014-02-09 14:24:06 Locuste
Voto medio 
 
7.5
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
8.0
Prezzo 
 
6.5
Opinione inserita da Locuste    09 Febbraio, 2014
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Recensione

Data di visita
Febbraio 02, 2014
Recensione
Il nebbioso nulla della Pianura Padana, tra un canale e un campo coltivato, fa pensare a tutto meno che ai grandi eventi della storia. Eppure da queste parti, nella Campagna d’Italia del lontano 1796, si fermò nientemeno che Napoleone Bonaparte con il suo esercito: lo ricorda diligentemente una targa celebrativa. Che ci si trovi in un punto di passaggio, del resto, lo testimonia senz’ombra di dubbio il toponimo “Osteriola”, e ancora oggi, mentre a pochi chilometri di distanza scorre l’autostrada, le motivazioni per inoltrarsi nelle campagne ci sono tutte. L’Osteria sul Naviglio è una vera e propria istituzione della zona e in ogni particolare, dall’aspetto esteriore alle pietanze servite fino all’umorismo spiccio e burbero dei gestori, riproduce fedelmente le tradizioni “di una volta”; da qualche tempo al suo fianco sorge una moderna birreria, ma il contesto non è affatto cambiato. Sosta assolutamente da consigliare a chi ama i piatti senza fronzoli e non va tanto per il sottile per quanto riguarda l’atmosfera. Prezzi nella media.

Se non si fosse ancora capito, la location è ideale per bevute in compagnia e pranzi conviviali, e dunque non stupisce affatto che l’apertura sia affidata a un ricco antipasto a buffet: verdure di ogni tipo, funghetti sott’olio, focacce, tartine e barchette di pasta con insalata russa. Ma soprattutto due “perle”: fettine di zucca sott’olio con cipolle e un piatto ricolmo di eccezionali ciccioli da cui attingere a piene mani. Smaltito il primo impatto, e mentre l’onesto Lambrusco della casa inizia a scorrere a fiumi, arriva quello che si può considerare il piatto forte: gnocco fritto (perfetto nella cottura) e tigelle a volontà, abbinati a robusti piatti di prosciutto crudo, salame e coppa e di ottima crescenza. La chicca – si fa per dire: nella zona è assoluta normalità – è il pesto di lardo da spalmare sulle tigelle. A parte quest’inevitabile mossa, non provate a prendere in mano il coltello e utilizzate esclusivamente le mani, o sarete immediatamente redarguiti dal personale!

Dopo questa scorpacciata di affettati molti si fermano, ma in realtà la casa ha ancora parecchio da regalare. Per esempio alcuni interessanti primi piatti, come le lasagne verdi al ragù (non eccezionali, ma di discreta fattura) e i tortelli di zucca al sugo di carne, retaggio della cucina di Mantova che del resto dista soltanto pochi chilometri. In occasione della nostra visita non abbiamo testato i secondi piatti, tra i quali spicca il classico stinco con patate; per il resto tanta carne alla griglia, dagli spiedini alla costata. Capitolo dolci: da provare il bocciolo di rosa, tortino dalla caratteristica forma a fiore, e la sbrisolona, naturalmente imbevuta di grappa come usa da queste parti. Ma la vera specialità è il “dolce mattone”, una variante popolare del tiramisù, a base di biscotti secchi, uova, burro, caffè e liquore. Per chiudere, tra amari e digestivi vari fa capolino il mitico Parampampoli, liquore al caffè di origine trentina da consumare rigorosamente flambé: per chi non lo conoscesse, un’esperienza da provare.
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Powered by JReviews

Ricerca rapida

Regione
Provincia

Classifica

Login Form

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Credits - Nota legale