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El Bechée
2014-04-14 10:32:02
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 14 Aprile, 2014
Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 2020
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Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 2020
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Recensione
Data di visita
Gennaio 11, 2019
Recensione
Paradossi gastronomici: più la riflessione critica sul consumo di carne va diffondendosi non solo tra gli integralisti dell'animalismo, ma anche nell'opinione pubblica, più si moltiplicano i locali specificamente dedicati ai carnivori. La bistecca e l'hamburger, oscuri oggetti del desiderio di un popolo tirato su a carboidrati e legumi, sono sempre più protagonisti sulle tavole degli italiani e in particolare dei milanesi. El Bechée non fa nulla per nascondere la sua appartenenza a questo trend, a partire dal nome che in dialetto milanese significa "macellaio", come nell'omologo italiano "beccaio"; ma rispetto alle affermate catene di ristorazione che fanno della carne il loro core business, questo locale in zona Porta Genova può vantare una dimensione più personale e creativa, oltre a una curatissima estetica in stile "vintage" che rende più gradevole la visita. Le carni e le (poche) altre preparazioni sono degne di nota per qualità, il servizio è preciso e cordiale; unica nota stonata il livello dei prezzi non propriamente amichevole, soprattutto per quanto riguarda gli antipasti.
Partiamo dunque proprio dagli antipasti che, come accennato, si fanno pagare (dai 7 ai 12 euro), ma dimostrano anche di meritare la loro valutazione: promossa a pieni voti la "polenta al brucio", terrina di polenta con pasta di salame, briciole di pane e pecorino. Buoni anche i bocconcini di bufala affumicati con speck ed eccellenti i salumi, tra cui lardo, salame casereccio e culatello. Fuori lista da provare le stuzzicanti tartine con zola, champagne e fragole. Per i vegetariani - che hanno manifestamente sbagliato indirizzo - ci sono comunque flan e zuppe, frittelline di ricotta, insalate miste. Un particolare elogio va riservato alla cantina: una sessantina di etichette ben selezionate, soprattutto rossi, ma anche qualche bianco interessante (come il Lugana Ca' Lojera) e le birre Poretti e Grimbergen. Noi abbiamo scoperto qui l'eccezionale Carmenère dei Colli Berici, dalle vigne Inama.
Veniamo ora al momento più atteso, quello della carne: si comincia con due versioni di tartare, per proseguire con le tagliate di scottona sudamericana, tra cui quelle "all'antica" (con aglio, rosmarino, burro), al profumo di timo e al pepe verde. Dalla griglia arrivano i riscontri migliori: entrecote, asado, filetto (15-21 euro), ma soprattutto l'impeccabile costata di scottona della Foresta Nera, la Fiorentina (60 euro) e lo Chateaubriand, oppure per gli insaziabili la "catalana" mista. Non manca qualche proposta variabile fuori menu: tagli particolari, dall'entrana (diaframma) alla bavetta, o carni di provenienze diverse. Infine i richiestissimi hamburger da 220 gr (da 16 euro in su), anche con speck, formaggio, pancetta. Il tutto è servito con contorno delle saporite patate Bechée e di verdure grigliate. Non particolarmente originali i desser, tra cui tiramisù, crumble, sorbetti e gelati del giorno. Amari nazionali per chiudere un'esperienza nel complesso più che positiva.
Partiamo dunque proprio dagli antipasti che, come accennato, si fanno pagare (dai 7 ai 12 euro), ma dimostrano anche di meritare la loro valutazione: promossa a pieni voti la "polenta al brucio", terrina di polenta con pasta di salame, briciole di pane e pecorino. Buoni anche i bocconcini di bufala affumicati con speck ed eccellenti i salumi, tra cui lardo, salame casereccio e culatello. Fuori lista da provare le stuzzicanti tartine con zola, champagne e fragole. Per i vegetariani - che hanno manifestamente sbagliato indirizzo - ci sono comunque flan e zuppe, frittelline di ricotta, insalate miste. Un particolare elogio va riservato alla cantina: una sessantina di etichette ben selezionate, soprattutto rossi, ma anche qualche bianco interessante (come il Lugana Ca' Lojera) e le birre Poretti e Grimbergen. Noi abbiamo scoperto qui l'eccezionale Carmenère dei Colli Berici, dalle vigne Inama.
Veniamo ora al momento più atteso, quello della carne: si comincia con due versioni di tartare, per proseguire con le tagliate di scottona sudamericana, tra cui quelle "all'antica" (con aglio, rosmarino, burro), al profumo di timo e al pepe verde. Dalla griglia arrivano i riscontri migliori: entrecote, asado, filetto (15-21 euro), ma soprattutto l'impeccabile costata di scottona della Foresta Nera, la Fiorentina (60 euro) e lo Chateaubriand, oppure per gli insaziabili la "catalana" mista. Non manca qualche proposta variabile fuori menu: tagli particolari, dall'entrana (diaframma) alla bavetta, o carni di provenienze diverse. Infine i richiestissimi hamburger da 220 gr (da 16 euro in su), anche con speck, formaggio, pancetta. Il tutto è servito con contorno delle saporite patate Bechée e di verdure grigliate. Non particolarmente originali i desser, tra cui tiramisù, crumble, sorbetti e gelati del giorno. Amari nazionali per chiudere un'esperienza nel complesso più che positiva.
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