Recensione
Città d'arte e di turismo, soprattutto inglese, Lucca non ha rinunciato alle sue tradizioni, fra cui naturalmente quella culinaria. Ne è testimone la vecchia trattoria Buralli, uno dei molti locali che, in pieno centro storico, propongono i piatti tipici della città. Va detto però che la colonizzazione straniera, e non ci riferiamo certo all'efficiente personale della cucina ma piuttosto ai viaggiatori d'oltremanica, qualche danno lo ha fatto: anche questo ristorante ha dovuto espandere il menu includendo anche pietanze che non appartengono alla sua storia, e forse snaturandosi un po'.
Una cena da Nilo Buralli, volendo, può essere molto economica: non mancano infatti menu preconfezionati, a partire da 13 €, che però a nostro avviso non consentono di apprezzare al massimo la cucina del locale. Meglio allora puntare su un antipasto a base di lardo con erbette e polenta con scamorza grigliata, per poi proseguire con primi scelti da una carta non troppo ampia. La panzanella tonno e verdure, piatto molto estivo, non è adatta a tutti i gusti; discrete le pappardelle al sugo di cinghiale.
Tra i secondi la specialità della casa è senza dubbio il pollo fritto con ortaggi fritti, alla lunga però un po' stucchevole; non manca una gustosa bistecca di manzo, e del resto - ma non ditelo a un lucchese - siamo già nella zona della "Fiorentina". Come dolce tipico è annunciato il Buccellato fritto di Lucca, che però non era disponibile al momento della nostra visita. Si consiglia di annaffiare il tutto con un vino del luogo, come ad esempio il Fubbiano.