Recensione
Una semplice trattoria di paese, nella sonnacchiosa provincia pavese, che si è trasformata col tempo in un punto di riferimento per enogastronomi e golosi: questo è il ristorante "Da Roberto", sapientemente gestito dai coniugi Scovenna e sede dell'ormai nota Confraternita del Cotechino Caldo. La relativa fama non ha condizionato caratteristiche e qualità del locale, che resta tanto rustico quanto genuino e continua a proporre una cucina ricercata, ma al tempo stesso casereccia. Eccezionale, proprio perché genuinamente fedele alla tradizione, la cornice; il servizio è quantomai cordiale e rapido, ma attenzione a non fare richieste troppo estrose: si rischiano aspri rimproveri! Una menzione particolare va, infine, alla fornitissima cantina.
Il piatto forte del locale è naturalmente il cotechino, servito come antipasto nei mesi freddi con fonduta e polenta, ma anche protagonista, di tanto in tanto, di vere e proprie serate a tema. Il resto dell'antipasto è a base di salumi locali: l'ottima filzetta si accompagna alla coppa di produzione propria. C'è spazio anche per peperoni con acciughe e per le più "esotiche" cipolle di Tropea. Nei primi la fantasia del cuoco trova il suo sfogo e il menu (sempre diverso ed enunciato a voce) spazia dal risotto al Castelmagno agli ottimi ravioli di stufato, passando per gli gnocchi alla fonduta di tome e i ravioli di ricotta e ortica. Vera prelibatezza gli gnocchi con il ragù di cotechino, che completano l'offerta dell'antipasto.
Anche la lista dei secondi varia molto a seconda della stagione: ospite fissa è però la tagliata di manzo servita sulla pietra di cottura. Delicatissimo il carpaccio di manzo piemontese con grana, a cui si aggiunge il magatello in salsa verde e il ben più robusto stracotto d'asino con polenta e fonduta, o con funghi porcini. Da provare la selezione di formaggi con miele d'acacia: si parte dal taleggio, poi tome vaccine e caprine e l'ottimo saras del fen. Dolci assolutamente all'altezza della situazione: gelato di marroni, il classico salame di cioccolato e, in estate, torta di Broni con gelato alla crema e sorbetto al limone con grappa e uva sultanina. Non mancate di assaggiare le giuggiole, davvero inconsuete da queste parti: i proprietari ne coltivano un albero in giardino!
Davvero ottima la proposta di vini, quasi tutti locali: Bonarda (da provare quella della Fattoria Massara), Barbera e Buttafuoco sono il complemento ideale del pasto, ma non mancano etichette più elaborate come il Pinot Nero della cantina Bruno Verdi. Fa storia a sé il Loghetto "ammandorlato" dei Fratelli Agnes, una Croatina in purezza davvero unica nel suo genere. Segnaliamo anche l'assortimento di amari e grappe di qualità: consigliati l'amaro Sibilla della Varnelli, la delicata grappa di Moscato delle distillerie Berta e la grappa Sogno di Dama prodotta da Domenis.
(data ultima visita: 12 ottobre 2019)