Recensione
Sappiamo che con questa recensione metteremo seriamente a repentaglio la nostra credibilità, ma dopo anni trascorsi a denunciare i prezzi troppo salati dei locali di Milano i fatti ci costringono a riconoscere che uno dei ristoranti più economici d'Italia si trova proprio al centro del capoluogo lombardo. Mettiamo subito le cose in chiaro: il Crono non è posto adatto per gourmet, e il trattamento più che familiare riservato ai clienti dal vulcanico gestore potrebbe non essere gradito a tutti. Ma come si può resistere a un menu completo, comprensivo di primo, secondo, contorno, vino e caffè, all'incredibile prezzo di 10 euro? Non che i piatti alla carta siano più costosi: 4 euro per un primo, appena 6,50 per un secondo. Insomma, un paradiso per chi non ama svuotarsi le tasche.
Ambiente e cucina del Crono sono quanto di più casalingo si possa immaginare. La qualità dei piatti è complessivamente discreta, pur con qualche flessione; in compenso davvero rilevante l'abbondanza delle porzioni, che valgono quasi doppio rispetto a un piatto "normale". In assenza di antipasti si parte direttamente con una selezione abbastanza varia di primi piatti, tra cui spiccano le orecchiette alla boscaiola (con speck, piselli e funghi), i fagottini allo speck con abbondante parmigiano e i girasoli alle noci, in sostanza tortelli ripieni di noci e formaggio. Non manca il più classico dei condimenti nella pasta al pomodoro. Generoso e tutto sommato bevibile il rosso della casa (anch'esso in lista a prezzi trascurabili).
Tra i secondi, nella stagione estiva, non può che strappare un sorriso l'invenzione lessicale della "cotoletta semifredda": piatto, per dirla in breve, preparato in anticipo e servito dopo un breve riscaldamento. Cosa che in molti fanno, ma in pochi hanno l'onestà e la simpatia di confessare... Comunque la cotoletta, sia pure precotta, si fa apprezzare per la quantità, così come l'arrosto di vitello con contorno di patate al forno. Idem per il filetto - il taglio non è proprio eccezionale ma la cottura è corretta - e per le costine al vino. Dopo qualche dolce piuttosto anonimo, si chiude la cena con caffè e liquori a volontà. E con la consapevolezza che il conto finale è al massimo un terzo di quanto si sarebbe pagato in qualunque altro locale della città...