Osteria Il Gufo Hot
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0Add
Indirizzo
Via / piazza
via Viola 18
Città
Perugia
Regione
Umbria
Provincia
Perugia
Informazioni
Giorno di chiusura
domenica e lunedì
Orari
sera (dalle 20 a mezzanotte)
Coperti
80
Prezzi
30-35 €
Carte di credito
Sì
Contatti
Telefono
075-5734126
Telefono alternativo
333-1892542
Sito internet
E-mail
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Opinione autore
Osteria Il Gufo
2012-05-21 22:21:49
Locuste
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Recensione
Data di visita
Aprile 27, 2012
Recensione
Le strette e pittoresche vie del centro storico di Perugia, animate soprattutto da studenti e turisti, pullulano letteralmente di ristoranti più o meno tipici: in via della Viola ce ne sono due a pochi metri di distanza l'uno dall'altro. Il Gufo, malgrado la concorrenza, resiste dal 1990 con la sua inconsueta coppia di chef: il bolognese Luca Pisauri e Michael Paslawski. Il risultato culinario non ha nulla a che vedere con la somma dei due addendi: è piuttosto un omaggio alla cucina locale, rivisitata con qualche tocco di inventiva. L'ambiente è informale e piuttosto "caciarone", la qualità decisamente oscillante, con qualche punta in positivo ma anche negativo. Il vero problema del ristorante è il servizio: poco organizzato ma soprattutto lento, troppo lento, tanto da dover aspettare fino a un'ora prima di toccare cibo! Da evitare, quindi, in periodi di particolare affollamento come quelli del Festival del Giornalismo o di Umbria Jazz, per citare solo due dei tanti appuntamenti della stagione perugina.
La cena si apre invariabilmente con un assaggino di farro e pesto offerto dalla casa, giusto per stuzzicare l'appetito. Gli antipasti veri e propri non sono particolarmente originali: bruschette miste (discreta quella ai fegatini), mozzarella affumicata con pomodori secchi e rucola e le più consistenti terrine di capriolo e di foie gras. Dai primi ci si aspetta ovviamente di più e la cucina soddisfa almeno in parte le aspettative: i maccheroncini alla norcina, con panna e salsiccia, sono corposi e saporiti al punto giusto. Assai meno riusciti i maltajati pomodoro e ricotta, sia come cottura, sia per l'amalgama dei sapori. In lista anche piatti più sofisticati come i ravioli di rape rosse con piccole verdure.
Anche i secondi sono molto altalenanti: ottimo il cinghiale al finocchio selvatico, mentre il coscio di agnello al forno con spalla ai ceci è decisamente poco esaltante e anche il brasato di manzo al Rosso di Montefalco richiederebbe una maggiore cottura. Una delle alternative è il petto d'anatra al vino rosso con timo e miele. La vera perla del menu è però tra i dessert: l'eccellente e originale budino di patate e mandorle, dalla particolare consistenza "grumosa", risolleva decisamente il livello generale. Più ordinaria la torta alla nocciola. Non c'è una lista dei vini - grave pecca - ma un rosso della casa di incerta provenienza, peraltro non da buttare, servito nelle caratteristiche brocche con il logo dell'osteria. Prezzi non particolarmente bassi, sui 7-9 euro per i primi, 12-15 per i secondi.
La cena si apre invariabilmente con un assaggino di farro e pesto offerto dalla casa, giusto per stuzzicare l'appetito. Gli antipasti veri e propri non sono particolarmente originali: bruschette miste (discreta quella ai fegatini), mozzarella affumicata con pomodori secchi e rucola e le più consistenti terrine di capriolo e di foie gras. Dai primi ci si aspetta ovviamente di più e la cucina soddisfa almeno in parte le aspettative: i maccheroncini alla norcina, con panna e salsiccia, sono corposi e saporiti al punto giusto. Assai meno riusciti i maltajati pomodoro e ricotta, sia come cottura, sia per l'amalgama dei sapori. In lista anche piatti più sofisticati come i ravioli di rape rosse con piccole verdure.
Anche i secondi sono molto altalenanti: ottimo il cinghiale al finocchio selvatico, mentre il coscio di agnello al forno con spalla ai ceci è decisamente poco esaltante e anche il brasato di manzo al Rosso di Montefalco richiederebbe una maggiore cottura. Una delle alternative è il petto d'anatra al vino rosso con timo e miele. La vera perla del menu è però tra i dessert: l'eccellente e originale budino di patate e mandorle, dalla particolare consistenza "grumosa", risolleva decisamente il livello generale. Più ordinaria la torta alla nocciola. Non c'è una lista dei vini - grave pecca - ma un rosso della casa di incerta provenienza, peraltro non da buttare, servito nelle caratteristiche brocche con il logo dell'osteria. Prezzi non particolarmente bassi, sui 7-9 euro per i primi, 12-15 per i secondi.
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