Ristorante Isola Bella
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Indirizzo
Via / piazza
località Isolabella - SS 211
Città
Isola Sant'Antonio
Regione
Piemonte
Provincia
Alessandria
Informazioni
Orari
sera
Coperti
100
Prezzi
30-35 €
Note
ATTENZIONE: Il ristorante risulta aver cessato l'attività.
Image Gallery
Map
Opinione autore
Ristorante Isola Bella
2012-05-22 20:13:52
Locuste
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Recensione
Data di visita
Febbraio 13, 2010
Recensione
Cambiare tutto per non cambiare nulla, o quasi. E potremmo aggiungere un "per fortuna". La prima volta che abbiamo visitato questo locale, sull'insegna c'era scritto Ilha Bela e all'interno si parlava un misto di italiano e brasileiro, con tanto di bandiere verdeoro, scatenati ritmi di samba, arredamenti tropicali. Oggi il ristorante si è trasformato in Isola Bella, perdendo qualcosa in atmosfera ma mantenendo inalterati sapori e profumi, soprattutto per quello che riguarda la specialità della casa: la carne alla griglia. Anche la cornice è sempre la stessa: a circondare il paesino di Isola Sant’Antonio, giustificandone il nome, un tempo c’era un intrico di canali e fiumi (qui si incrociano il Po, il Tanaro e lo Scrivia). Di tutta quella massa d’acqua è rimasta, in un certo senso, soltanto Isolabella, il centro ricreativo immerso nel verde sulla riva di una serie di laghetti dedicati alla pesca sportiva. Isolato, il luogo lo è senz’altro, ma anche ricco di attività per i visitatori: maneggi, zone picnic, percorsi ginnici, passeggiate e naturalmente ristoranti.
Niente più "Garota de Ipanema", si diceva, e accompagnamento musicale decisamente più soft del passato, ma al centro del locale rimane l'ampio bancone con un vastissimo assortimento di bottiglie e tutti gli ingredienti base per preparare i più noti cocktail della tradizione sudamericana. Altrettanto ampio il buffet da saccheggiare per l’antipasto: affettati di ogni tipo, verdure grigliate, crocchette di cavolfiore, carote e melanzane impanate, wurstel, formaggi, insalata russa, cocktail di gamberi, tartine e chi più ne ha, più ne metta. Nulla di particolarmente originale ma di certo un avvio promettente, soprattutto grazie all’abbinamento con l’ottima caipirinha preparata dal barman. Per proseguire, invece, si può optare per i più tradizionali vini locali: Barbera o Bonarda, ma preferibilmente il più corposo Dolcetto. Piuttosto scarsa invece l'offerta di vini bianchi che non va al di là di un Cortese.
A questo punto, volendo, si può proseguire con i primi, che hanno poco di brasiliano ma sono davvero gustosi: i ravioli con stufato si fanno apprezzare particolarmente, peccato solo che le porzioni non brillino certo per abbondanza. Discreto anche il risotto ai funghi. Si parte poi con la churrascaria vera e propria: ogni tipo di carne alla brace (o, per dirla con i camerieri, “manzo morto”) servito su immensi spiedoni (churrasco) abilmente manovrati da un “mastro coltellaio” che deposita le porzioni direttamente nei piatti. Molto saporiti tutti i tagli di carne, dall'involtino di tacchino e pancetta fino alle salsicce e agli arrosti: da provare naturalmente la picanha, tipica preparazione brasiliana derivata dal codone di manzo. Il servizio è folcloristico, ma anche piuttosto lento: per fortuna chi ha un po' di pazienza può contare sul bis (e anche sul tris). Si chiude con un inconsueto ananas allo spiedo e poi con i dolci al carrello: tiramisù, panna cotta, crème caramel, salame al cioccolato. Il liquore finale è d'obbligo, si segnala in negativo invece il caffè. Prezzi onesti.
Niente più "Garota de Ipanema", si diceva, e accompagnamento musicale decisamente più soft del passato, ma al centro del locale rimane l'ampio bancone con un vastissimo assortimento di bottiglie e tutti gli ingredienti base per preparare i più noti cocktail della tradizione sudamericana. Altrettanto ampio il buffet da saccheggiare per l’antipasto: affettati di ogni tipo, verdure grigliate, crocchette di cavolfiore, carote e melanzane impanate, wurstel, formaggi, insalata russa, cocktail di gamberi, tartine e chi più ne ha, più ne metta. Nulla di particolarmente originale ma di certo un avvio promettente, soprattutto grazie all’abbinamento con l’ottima caipirinha preparata dal barman. Per proseguire, invece, si può optare per i più tradizionali vini locali: Barbera o Bonarda, ma preferibilmente il più corposo Dolcetto. Piuttosto scarsa invece l'offerta di vini bianchi che non va al di là di un Cortese.
A questo punto, volendo, si può proseguire con i primi, che hanno poco di brasiliano ma sono davvero gustosi: i ravioli con stufato si fanno apprezzare particolarmente, peccato solo che le porzioni non brillino certo per abbondanza. Discreto anche il risotto ai funghi. Si parte poi con la churrascaria vera e propria: ogni tipo di carne alla brace (o, per dirla con i camerieri, “manzo morto”) servito su immensi spiedoni (churrasco) abilmente manovrati da un “mastro coltellaio” che deposita le porzioni direttamente nei piatti. Molto saporiti tutti i tagli di carne, dall'involtino di tacchino e pancetta fino alle salsicce e agli arrosti: da provare naturalmente la picanha, tipica preparazione brasiliana derivata dal codone di manzo. Il servizio è folcloristico, ma anche piuttosto lento: per fortuna chi ha un po' di pazienza può contare sul bis (e anche sul tris). Si chiude con un inconsueto ananas allo spiedo e poi con i dolci al carrello: tiramisù, panna cotta, crème caramel, salame al cioccolato. Il liquore finale è d'obbligo, si segnala in negativo invece il caffè. Prezzi onesti.
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