Ristorante Il Maggiolino
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Indirizzo
Via / piazza
viale Liguria 47
Città
Milano
Regione
Lombardia
Provincia
Milano
Informazioni
Giorno di chiusura
lunedì e martedì
Orari
mezzogiorno e sera
Coperti
250
Prezzi
25-30 €
Carte di credito
Sì
Contatti
Telefono
02-89423306
Sito internet
E-mail
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Opinione autore
Ristorante Il Maggiolino
2012-05-23 19:42:24
Locuste
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Recensione
Data di visita
Mag 12, 2005
Recensione
ATTENZIONE: dopo la nostra visita il ristorante ha cambiato sede. I recapiti sono aggiornati, ma menu e caratteristiche del locale potrebbero essere mutate.
Le regole, si sa, sono fatte per essere violate. E al Maggiolino la trasgressione è massima, perché si ignorano i precetti fondamentali del galateo e la clientela è non solo invitata, ma addirittura costretta a mangiare con le mani. Il "finger food", diventato a quanto pare una vera e propria moda negli ambienti più raffinati, si trasforma qui nel milanesissimo "sbrichenfu": un'ulteriore testimonianza dell'atmosfera goliardica che regna in questo locale. Tra tavolacci di legno, decorazioni kitsch alle pareti (tutte in vendita, persino la statua dei Blues Brothers) e musica latino americana, le posate sono insomma rigorosamente bandite.
Il visitatore viene subito accolto da una salvietta per le mani e da un tavolo traboccante di noccioline. I gusci? Vige l'obbligo di gettarli per terra o, al limite, sugli sfortunati compagni di tavolo. Il menu è monotematico: si servono solo cibi cotti sulla brace di legna e carbone, e in particolare carne cucinata alla brasiliana (il classico churrasco). Prima di iniziare, un ghiotto antipasto può essere offerto dalle bruschette (con lardo, tonno o semplicemente aglio e olio) e dai taglieri di salumi e formaggi; consigliamo tuttavia di concentrarsi sul piatto principale.
Le proposte del menu sono essenzialmente due: la grigliata mista, che comprende stinco di maiale, salsicce, spiedini di agnello e costine di maiale, queste ultime particolarmente appetitose, e il galletto alla sbrichenfu, anch'esso naturalmente cotto alla brace. Il tutto accompagnato da abbondantissime patatine fritte e pane tostato. Si beve, a volontà, la birra non pastorizzata della casa. Se c'è ancora spazio, si chiude con un dolce: d'obbligo, e non solo per il nome, la figassa, saporita torta strettamente imparentata con la sbrisolona. A fine pasto un distillato a scelta della casa (abbiamo assaggiato un discreto mezcal). Servizio veloce e informale, ambiente alla buona, prezzi contenuti: il locale ideale per una cena divertente e originale, a patto di non aspettarsi capolavori gastronomici.
Le regole, si sa, sono fatte per essere violate. E al Maggiolino la trasgressione è massima, perché si ignorano i precetti fondamentali del galateo e la clientela è non solo invitata, ma addirittura costretta a mangiare con le mani. Il "finger food", diventato a quanto pare una vera e propria moda negli ambienti più raffinati, si trasforma qui nel milanesissimo "sbrichenfu": un'ulteriore testimonianza dell'atmosfera goliardica che regna in questo locale. Tra tavolacci di legno, decorazioni kitsch alle pareti (tutte in vendita, persino la statua dei Blues Brothers) e musica latino americana, le posate sono insomma rigorosamente bandite.
Il visitatore viene subito accolto da una salvietta per le mani e da un tavolo traboccante di noccioline. I gusci? Vige l'obbligo di gettarli per terra o, al limite, sugli sfortunati compagni di tavolo. Il menu è monotematico: si servono solo cibi cotti sulla brace di legna e carbone, e in particolare carne cucinata alla brasiliana (il classico churrasco). Prima di iniziare, un ghiotto antipasto può essere offerto dalle bruschette (con lardo, tonno o semplicemente aglio e olio) e dai taglieri di salumi e formaggi; consigliamo tuttavia di concentrarsi sul piatto principale.
Le proposte del menu sono essenzialmente due: la grigliata mista, che comprende stinco di maiale, salsicce, spiedini di agnello e costine di maiale, queste ultime particolarmente appetitose, e il galletto alla sbrichenfu, anch'esso naturalmente cotto alla brace. Il tutto accompagnato da abbondantissime patatine fritte e pane tostato. Si beve, a volontà, la birra non pastorizzata della casa. Se c'è ancora spazio, si chiude con un dolce: d'obbligo, e non solo per il nome, la figassa, saporita torta strettamente imparentata con la sbrisolona. A fine pasto un distillato a scelta della casa (abbiamo assaggiato un discreto mezcal). Servizio veloce e informale, ambiente alla buona, prezzi contenuti: il locale ideale per una cena divertente e originale, a patto di non aspettarsi capolavori gastronomici.
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