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Santa Barbara Fishouse
2012-05-19 23:33:36
Locuste
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Recensione
Data di visita
Agosto 25, 2010
Recensione
Se non fosse per il piccolissimo particolare della nebbia che, anche nella stagione estiva, non ha nulla da invidiare a quella della Valpadana, Santa Barbara sarebbe davvero il paradiso immortalato dall'omonima telenovela; ma anche così, grazie alla missione settecentesca e all'ancor più suggestivo tribunale, resta uno dei centri più pittoreschi della costa californiana. Oltre che, senza ombra di dubbio, un Eden per i pescatori: non a caso le vie della cittadina pullulano di ristoranti che propongono una serie infinita di piatti a base di pesce freschissimo. La Fishouse, con le sue pareti in legno e l'arredamento marinaresco è uno dei locali più caratteristici e d'atmosfera; la fascia di prezzo, peraltro, è sensibilmente più elevata della media.
Purtroppo l'eccellente materia prima a disposizione della cucina è talvolta sprecata per una malintesa concezione della cucina "alta". Emblematico il piatto di steamed clams (vongole) di per sé ottime, ma naviganti in un raccapricciante brodino, inondate di aglio e servite con tanto di orchidea sul piatto! Per fortuna non tutte le proposte del menu sono così "raffinate"; meglio, per quanto possibile, optare per antipasti meno elaborati, come i caratteristici coconut shrimp (gamberi al cocco), il ceviche (pesce crudo alla peruviana) o il caratteristico clam chowder, una cremosa zuppetta di molluschi. Nel menu ci sono anche le fresh oysters, ma il timore di trovarle annegate in qualche strana salsina è molto forte...
Anche per i secondi è decisamente consigliabile orientarsi su piatti essenziali come il sobrio halibut: c'è sempre l'orchidea ma il risultato è piacevole per gusto e consistenza, anche se non particolarmente saporito come sempre avviene per il pesce oceanico. Stessa cosa si può dire del grilled salmon o dei seafood skewers (spiedini). Immancabile il cioppino, zuppa di pesce di oscure origini italiane; ma il piatto migliore del locale non ha nulla a che fare con la California, e stiamo parlando della celebre Maine lobster (aragosta), servita finalmente senza troppi fronzoli né accompagnamenti. Poco invitanti i dolci, mentre la lista dei vini è ben fornita, ma anche costosa e poco precisa: il White Zinfandel delle cantine Castoro Cellars, indicato come bianco, è in realtà un rosé dolce!
Purtroppo l'eccellente materia prima a disposizione della cucina è talvolta sprecata per una malintesa concezione della cucina "alta". Emblematico il piatto di steamed clams (vongole) di per sé ottime, ma naviganti in un raccapricciante brodino, inondate di aglio e servite con tanto di orchidea sul piatto! Per fortuna non tutte le proposte del menu sono così "raffinate"; meglio, per quanto possibile, optare per antipasti meno elaborati, come i caratteristici coconut shrimp (gamberi al cocco), il ceviche (pesce crudo alla peruviana) o il caratteristico clam chowder, una cremosa zuppetta di molluschi. Nel menu ci sono anche le fresh oysters, ma il timore di trovarle annegate in qualche strana salsina è molto forte...
Anche per i secondi è decisamente consigliabile orientarsi su piatti essenziali come il sobrio halibut: c'è sempre l'orchidea ma il risultato è piacevole per gusto e consistenza, anche se non particolarmente saporito come sempre avviene per il pesce oceanico. Stessa cosa si può dire del grilled salmon o dei seafood skewers (spiedini). Immancabile il cioppino, zuppa di pesce di oscure origini italiane; ma il piatto migliore del locale non ha nulla a che fare con la California, e stiamo parlando della celebre Maine lobster (aragosta), servita finalmente senza troppi fronzoli né accompagnamenti. Poco invitanti i dolci, mentre la lista dei vini è ben fornita, ma anche costosa e poco precisa: il White Zinfandel delle cantine Castoro Cellars, indicato come bianco, è in realtà un rosé dolce!
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